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A Tropico piace fare le cose in grande

Ecco com’è andato l’homecoming concert di Davide Petrella in Piazza del Plebiscito a Napoli, con Elisa, Mengoni, Franco126, Achille Lauro e Ghali come ospiti

Autore Billboard IT
  • Il29 Giugno 2024
A Tropico piace fare le cose in grande

Tropico dal vivo in Piazza del Plebiscito a Napoli il 28 giugno 2024 (foto di Gianmarco Montuori)

Che a Tropico piacesse fare le cose in grande lo sapevamo già, ma il concerto in Piazza del Plebiscito ne è stato evidente conferma. Un progetto “spinto dal basso”, come ama ricordare lui stesso nelle storie su Instagram e dal palco, che si prende il salotto buono della città di Napoli, in un’estate ricca di eventi che in questo caso celebra e festeggia un talento del nostro cantautorato e la sua lunga gavetta.

L’inizio del live

Nemmeno ventiquattro ore prima, su questo stesso palco, una pletora di artisti si era alternata per il concerto di Radio Italia, e fa strano pensare che buona parte di quelle canzoni, quelle super hit, portino la firma di Davide Petrella, che ha ricreato la propria serata celebrativa, l’homecoming concert, con grandissimi ospiti a cui ha prestato la penna o con cui ha collaborato.

Le palme della scenografia – bellissima, va detto – lasciano intravedere l’iconico colonnato della chiesa di San Francesco e la piazza festante, ancora prima che lo show inizi, si mostra sorprendentemente variegata: c’è chi segue Tropico fin dai tempi de Le Strisce – unica Myspace band italiana di culto – ma anche famiglie intere e gli studenti Erasmus che hanno scoperto un pezzo del proprio cuore grazie a Partenope, con la grande rinascita del pop napoletano in sottofondo.

Alle 21,29 si comincia con Dint’O Scuro e la band di ben dieci elementi apre lo show. Niente visual, solo splendide luci e arrangiamenti pieni, senza sequenze o computer. I brani di Tropico sono granitici, hanno una struttura riconoscibilissima e sono figli dell’expertise di una persona che sa costruirle, non soltanto scriverle, le canzoni. E la piazza canta singoli e non singoli, tra napoletano e italiano, tra Piccolo Buio e piccoli inni come Ubriachi di Vita o Bambina, che dal vivo sembra ancor di più figlia del New Neapolitan Sound di Daniele e Senese.

Tropico - concerto Napoli - Piazza del Plebiscito - foto di Gianmarco Montuori - 1
Foto di Gianmarco Montuori

Gli ospiti di Tropico in Piazza del Plebiscito

La prima ospite a duettare con Tropico su C’eravamo Tanto Amati è Elisa, per un duetto emozionante e una performance vocale splendida. La “signature song” Non Esiste Amore a Napoli viene annunciata come “la canzone che ha cambiato tutto”. In effetti anche la serata di stasera rappresenta un unicum tra Tropico cantautore e Petrella autore per altri, perché per la prima volta lui canterà anche i pezzi scritti per altri artisti, da sempre considerati un mondo a parte.

Proprio su Non Esiste Amore a Napoli appare sul palco Ghali, prima di citare Habibi e di aprire questo vaso di Pandora con Casa Mia. Poco dopo toccherà a Due Vite, che la piazza accoglie con un vibrante emozione fin dalle prime note, con un boato quando sul palco arriva Marco Mengoni. La voce di Tropico sta benissimo anche sulle canzoni che non ha cantato, per trovate armoniche o melodiche che lo rendono riconoscibile, ma che sono ancor più evidenti quando interpretate dalla sua voce sporca da crooner rock and roll.

Niente cover, ovvio, ma un omaggio a Roberto Murolo su Anema ‘E Notte, ma anche un appello al presidente De Laurentiis a trattenere Kvaratskhelia su Che M’e Lassato ‘a Ffà: “Presidente, se ci senti, trattienilo! 77!”. Sale sul palco anche Franco 126 e la piazza partecipa e canta fortissimo, singoli o non singoli, ospiti o non ospiti: “la cosa importante sono le canzoni”, direbbe lui.

Ultima emozionante epifania è sentire Tropico cantare Rolls Royce insieme ad Achille Lauro, rimarcandone la natura da inno rock and roll in una città molto rock nello spirito ma che fino a qualche anno fa lo è stata poco dal punto di vista musicale.

Tropico - concerto Napoli - Piazza del Plebiscito - foto di Gianmarco Montuori - 2
Foto di Gianmarco Montuori

Due ore e mezza di concerto

Il concerto in Piazza del Plebiscito ha visto Tropico centratissimo, a fuoco, nonostante fuori dalla comfort zone delle canzoni del proprio progetto, con una band d’eccezione capace di suonare umana e morbida e che può permettersi anche una lunga improvvisazione su È Importante Avere una Visione, suonata con i produttori Startuffo e D-Ross.

Due ore e mezza di show, senza effetti speciali, solo voce, una grande band, qualche amico e canzoni riconosciute da un’intera città. Qualcuno, in giro per la piazza si chiede “ma la farà Are You OK?”, o qualcun’altra delle canzoni delle vite passate di Tropico, con la sua scrittura così riconoscibile da renderle parte di una sola storia, una sola discografia, almeno per i fan. D’altronde, “la cosa importante sono le canzoni”, e a guardare questo concerto basato soltanto sulle canzoni e sulla musica e questa piazza gioiosa e canterina, non possiamo dargli torto.

Articolo di Marco Mennillo

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