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Il concerto di Franco126 al Circolo Magnolia è stato un tempo sospeso

A Milano ieri sera è stato un ritrovo collettivo di anime nostalgiche, tra luci soffuse, tende rosse e la presenza di un indovino virtuale

  • Il13 Giugno 2025
Il concerto di Franco126 al Circolo Magnolia è stato un tempo sospeso

Franco126 in concerto al Circolo Magnolia (foto di Silvia Violante Rouge)

Un tempo sospeso, in cui tutto si mescola e si rimescola, dove passato e presente convivono senza confini. Ieri sera, al Circolo Magnolia a Milano il concerto di Franco126 è stato un ritrovo collettivo di anime nostalgiche, un tuffo tra ricordi e futuri possibili. Luci soffuse, lampade e tende rosse, il palco diventa il set da salotto di un indovino, con al centro una grande palla di cristallo che sembra decidere le sorti del live a seconda del colore. Lo show si apre in un’atmosfera quasi magica con la band che fa partire Due estranei.

Foto di Silvia Violante Rouge

Il live si colora in modo diverso per ogni tappa del viaggio musicale: arancione per Stanza Singola, blu per Multisala, verde per Futuri Possibili. Ogni colore è una chiave d’accesso a una parte dell’anima di Franchino, e ognuno nel pubblico si ritrova nei testi di quei brani che hanno fatto da colonna sonora nelle loro vite. Ad accompagnarlo sul palco, oltre alla band, c’è anche Zoltar126, indovino virtuale, che interviene tra un brano e l’altro in modo ironico. “Metti un’altra monetina e andiamo avanti… anzi, indietro nel passato” annuncia, tra le risate del pubblico.

Foto di Silvia Violante Rouge

Futuri possibili, ma nostalgia costante

Arriva l’iconica Stanza singola, e le emozioni si fanno dense: è un brano che tocca corde profonde, che riporta alla mente momenti lontani ma ancora vivi. La nostalgia aumenta con Nuvole di drago, il Magnolia si trasforma in un gigantesco karaoke collettivo, Zoltar diventa lo schermo su cui scorrono le parole della canzone, cantate da tutti a squarciagola, senza filtri, senza distanze. Un concerto che è stato molto più di semplice musica. Non solo momenti nostalgici ma anche tanta leggerezza. Tra cori, richieste di gin tonic e battute in romanaccio, Franco126 si trasforma nell’amicone del bar, quello che conosce i tuoi guai e ci scherza sopra. La distanza tra artista e pubblico si annulla, il palco diventa piazza, salotto, abbraccio.

Tra ballad e pezzi storici, eccoci arrivati a Futuri Possibili che si trasforma in un rito collettivo. Gli spettatori si stringono l’uno all’altro, ognuno con la propria storia e i suoi ricordi, in un unico istante pieno di emozione. Dopo un viaggio fatto di memorie, nostalgia e futuri vissuti solo con l’immaginazione, Franco126 saluta il suo pubblico con Vabbè. Il sipario si abbassa, le voci si fondono in un ultimo coro e l’atmosfera si fa più leggera. La malinconia, che fino a quel momento aveva stretto il cuore e fatto commuovere tutti, si dissolve in un sorriso collettivo. Le canzoni di Franco126 superano il tempo, si intrecciano con le vite di tutte e tutti, restano incise nella memoria. In un susseguirsi di istanti che – per chi c’era – resteranno per sempre.

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