Caparezza: «Sono diventato più riflessivo ma il tour di “Exuvia”sarà super dinamico»
Abbiamo incontrato l’artista molfettese che sta vivendo giorni frenetici in vista del prossimo 25 giugno quando inizieranno i concerti che si preannunciano tutt’altro che ordinari
Il 7 maggio 2022 Exuvia (Polydor/Universal Music Italia), l’ultimo album di Caparezza, ha compiuto un anno. Un disco completamente diverso dai precedenti, intimo e sofferto, che l’artista di Molfetta ha scritto innanzitutto per fare i conti con se stesso e i propri fantasmi. Nel corso dei suoi primi 365 giorni di vita l’album è stato certificato disco di platino, ma ha anche visto la sua messa in scena live rimandata a causa delle limitazioni pandemiche.
Ora che il tour nei palazzetti è stato convertito in tour estivo, con inizio tra meno di un mese, abbiamo (re)incontrato Michele Salvemini alias Caparezza per una lunga conversazione. Con l’obiettivo di farci raccontare alcuni dettagli di uno spettacolo tanto articolato e atteso, sia dall’artista che dal suo pubblico. D’altronde, sono passati ben quattro anni dalla sua ultima apparizione dal vivo.
Sono sincero, ora come ora mi trovo a metà tra l’essere ultra gasato per quello che sta per accadere e l’essere preoccupato per la mia salute, soprattutto quella mentale (ride, ndr). Sto preparando un tour abbastanza complesso che vede la mia oculata presenza dietro tutti i suoi comparti. Va da sé che dopo mesi di ideazione arriva il momento di concretizzare il tutto, e io divento una sorta di parafulmine, circondato di attenzioni. Devo mantenere con piena lucidità la mia visione d’insieme.
Exuvia nasce da una sensazione di disagio. Nella mia carriera ci sono dei dischi che ho scritto osservando quello che accadeva al di fuori di me, indagando vari aspetti della società, dai costumi al modo di atteggiarsi della gente che mi circondava. Dischi che nascevano spesso da una voglia inconscia di voler urtare, provocare gli altri, anche suscitando in loro un certo fastidio. L’ho fatto sfruttando l’ironia o ad esempio un certo tono di voce, al fine di restituire quello stesso fastidio che io stesso ricevevo dall’esterno e che mi irritava costantemente.
Poi sono cresciuto, sono successe diverse cose nella mia vita, sono sopraggiunti i problemi alle orecchie, che continuano imperterriti a tormentarmi, e tutto questo ha certamente cambiato il mio percorso e anche il mio modo di scrivere. Si è di fatto aperta una nuova fase della mia vita, che porta con sé una scrittura più riflessiva, ma che cercherò di rendere il più dinamico e vivace possibile.
Caparezza: «Stiamo svolgendo da mesi un difficile lavoro in merito, al fine di adattare i pezzi all’energia dello show e non snaturarli»
Exuvia è originariamente un disco poco live, creato interamente in studio. Ci sono due, forse tre pezzi al massimo con la batteria vera per intenderci. A maggior ragione per questo, è per me estremamente interessante vedere come la quasi totalità dei pezzi portati sul palco vengono arrangiati per il live. Stiamo svolgendo da mesi un difficile lavoro in merito, al fine di adattare i pezzi all’energia dello show e contemporaneamente non snaturarli. Ai live devo mantenere una dimensione live: lo faccio oramai da vent’anni e continuerò a farlo.
Il tema del rito di passaggio sarà dipanato non solo musicalmente, ma anche attraverso la scaletta dettata dagli intervalli parlati a voce tra un pezzo e l’altro. Gli oggetti sul palco ci aiuteranno in questo. Trovare un argomento, sviscerarlo e narrarlo attraverso una spettacolo dal vivo è per me stimolante. Anche quando farò dei pezzi della mia discografia passata saranno inevitabilmente contestualizzati all’argomento del cambiamento.
Negli anni mi sono fatto un’idea a riguardo. Credo esista un “pubblico dei concerti”, che nel mio caso anagraficamente potrebbe oscillare tra i 20 e i 30 anni, con possibilità di andare sotto i venti e sopra i trenta. È dovuto anche al mio modo di scrivere e al linguaggio che utilizzo. Indubbiamente è un pubblico in evoluzione, assai eterogeneo socialmente e culturalmente, e, questo poi è un mio soggettivo pensiero, un pubblico al tempo stesso caloroso ma educato. Probabilmente, anzi certamente, un pubblico più ampio di quello che compra i miei dischi.
Personalmente io non ho mai ascoltato un solo genere. Poi, certo, magari ho avuto periodi di vita in cui ho ascoltato più rap che altro. O periodi in cui ho ascoltato più elettronica che altro, intesi come macrofamiglie musicali. Il problema del genere è veramente qualcosa che non mi sono mai posto, tanto nei miei ascolti quanto poi nella mia musica. Amo profondamente il crossover, il mischiare tutto, il frullare tra loro tutto quello che ascoltavo – che era già in sé parecchio disordinato. Quindi ha senso oggi catalogare un certo artista ad un unico genere musicale? Assolutamente no, ma per me non lo aveva neanche ieri. Con questo non escludo che un giorno magari comporrò un album omogeneo, perché no. Amo certi esperimenti musicali che hanno uno stile musicale che ne fa da collante, pensa ad esempio a To Pimp a Butterfly di Kendrick.
Sono sincero, ultimamente sto ascoltando un po’ meno musica e mi sto concentrando su altre mie passioni, anche perché purtroppo ho abusato di ascolto negli anni. Ho ascoltato però proprio questa settimana Mr. Morale & The Big Steppers, l’ultimo disco di Kendrick che per me rimane un artista estremamente stimolante; così come lo è per me il linguaggio di J. Cole ad esempio. Tra gli artisti italiani ascolto spesso Deriansky e poi un ragazzo, Think’d, tra l’altro di Molfetta, che è un rapper piuttosto caotico. Ma la sua attitudine mi piace molto, forse proprio perché contrasta di netto con certi suoni musicali e armoniosi che vanno adesso.
La scelta di un tour estivo è stata dettata in primo luogo dai problemi pandemici che continuavano a porci in uno stato di incertezza totale. Realizzare un tour come il mio ha bisogno di mesi di preparazione. Sarebbe stato assurdo investire un tale dispiego di energie fisiche e mentali, mie ma anche di tutta la band che mi accompagnerà, per poi ritrovarsi con un decreto che vietava l’accesso ai palazzetti. Concluso il tour estivo non ci sarà più occasione di vedermi sul palco per chissà quanto tempo (ride, ndr), anche perché ho queste seccature continue alle orecchie. È dunque questo un caloroso invito a venire ad assistere allo show, per vivere appieno tutto quello che stiamo progettando letteralmente giorno e notte.
Questo il calendario aggiornato delle date di Caparezza organizzate da Magellano Concerti:
25 giugno TREVISO – ARENA DELLA MARCA – recupero del 06 maggio Jesolo (Ve) – PalaInvent
27 giugno BOLOGNA – SEQUOIE MUSIC PARK – recupero del 13 maggio Casalecchio di Reno (Bo) – Unipol Arena
28 giugno BOLOGNA – SEQUOIE MUSIC PARK – recupero del 13 maggio Casalecchio di Reno (Bo) – Unipol Arena
01 luglio LUCCA – LUCCA SUMMER FESTIVAL – recupero del 26 maggio Firenze – Mandela Forum
02 luglio PADOVA – SHERWOOD FESTIVAL
04 luglio COLLEGNO (TO) – FLOWERS FESTIVAL – recupero del 01giugno Torino – Pala Apitour
09 luglio MANTOVA – PIAZZA SORDELLO – recupero del 14 maggio Mantova – Grana Padano
11 luglio MILANO – MILANO SUMMER FESTIVAL – IPPODROMO SNAI – SAN SIRO – recupero del 08 maggio Assago (Mi) – Mediolanum Forum
15 luglio Napoli -SUO.NA FESTIVAL -EX BASE NATO – recupero del 23 maggio Napoli – Palapartenope
16 luglio MATERA – SONIC PARK MATERA – CAVA DEL SOLE
20 luglio GENOVA – BALENA FESTIVAL
22 luglio FERRARA – FERRARA SUMMER FEST
23 luglio ROMA – ROCK IN ROMA – recupero del 29 maggio Palazzo dello Sport
29 luglio CATANIA – VILLA BELLINI – recupero del 20 maggio Catania – Palacatania
03 agosto LECCE – OVERSOUND MUSIC FESTIVAL c/o PIAZZA PALIO NUOVA DATA
06 agosto PESCARA – ZOO MUSIC FEST – PORTO TURISTICO
07 agosto FASANO (BR) – LOCUS FESTIVAL – recupero del 18 maggio Bari – Palaflorio
10 agosto MONTE URANO (FM) – BAMBÙ FESTIVAL – PARCO FLUVIALE ALEX LANGER – recupero del 27 maggio Ancona – PalaPrometeo**
12 agosto BRESCIA – FESTA DI RADIO ONDA D’URTO NUOVA DATA
13 agosto MAJANO (UD) – FESTIVAL DI MAJANO
A cura di Federico Antolini