Interviste

Altro che “Fumo” negli occhi, il nuovo album dei Casino Royale è un limpido messaggio per tutti

Abbiamo incontrato Alioscia Bisceglia in occasione dell’uscita del primo progetto per Asian Fake. Un disco coraggioso e affascinante, una lunga suite dai richiami cinematografici, piena di riferimenti all’attualità e di voci femminili come mai era successo nella storia del collettivo milanese

  • Il29 Maggio 2025
Altro che “Fumo” negli occhi, il nuovo album dei Casino Royale è un limpido messaggio per tutti

Casino Royale, foto di Lorenzo Barassi

Quando Ali (così lo chiamano gli amici) mi aveva raccontato qualche mese fa che il nuovo album dei Casino Royale sarebbe stata un’unica lunga traccia, avevo – con tutta onestà – pensato a qualcosa molto simile a un lavoro per una installazione, a un’opera musicale che non avrebbe retto all’ascolto senza un concept anche visual. Probabilmente mi ero anche io stesso lasciato condizionare dal fatto che Alioscia mi avesse accennato che dietro al lavoro c’era una sorta di idea generale che sorgeva dalla osservazione delle nostre vite, sempre più incollate a quella cosa lì e scollegata da un senso di collettività, di partecipazione consapevole. Fermarsi, osservare, riflettere e capire come agire e battersi per un cambiamento, uscendo dalla nebbia che rende le persone cieche e intossicate, è il messaggio lanciato da Alioscia e compagni.

Al solo terzo ascolto di questi 33 minuti, mi sono invece convinto che questa dimensione di lunga suite fosse la scelta giusta. Fumo, che vede la partecipazione, oltre ad Alioscia Bisceglia, di Patrik Benifei, Cristiano Crisci, Giuseppe Cuscito e Enrico Dadone, spicca per la bella produzione di Clap! Clap! (Cristiano Crisci), che è anche un favoloso performer e ha lavorato anche con Paul Simon.

Ma non solo: a impreziosire il nuovo album dei Casino Royale c’è una netta predominanza di guest al femminile. Dalla delicata e raffinata Marta Del Grandi – che è milanese ma opera soprattutto dalla Terra D’Albione – e la rapper e cantautrice Alda (Nebiu). Oltre che alla giovanissima secondogenita di Alioscia, nel brano cantato sul finale dell’album che vede, come sempre accadere nei lavori della band, una cura nella grafica, in questo caso di DeeMo. E L’incontro con Ali è stato quindi sicuramente più “sciolto”, dopo che i miei dubbi iniziali si erano subito dissipati come nebbia al vento.

L’intervista a Alioscia Bisceglia dei Casino Royale

La prima cosa bella che mi è saltata fuori ascoltando Fumo è la forte presenza femminile.
È stato un viaggio super stimolante quello fatto con Marta del Grandi e Alda. Le canzoni sono emerse da riflessioni continue con loro due: sono assolutamente convinto della bravura di cantare in italiano di Marta, dovrebbe farlo più spesso. Lo aveva già fatto con noi con il brano Cospira e se la ascoltate cantare in Karaoke (di Generic Animal, dove Del Grandi è guest, ndr) capite che funziona anche in altri contesti sonori rispetto al nostro. Invece con Alda tutto il nostro scambio di WhatsApp è stato potentissimo. Il disco è anche alla fine la summa di questi incontri nati per dar vita a un vicendevole processo di scambio e di crescita.

Il brano iniziale è davvero emozionante, suoni saturi e notturni con i vocalizzi leggiadri di Marta.
Il testo di Sono già scorpione Marta l’ha scritto mentre era seduta sotto un grande albero, mentre leggeva Mancuso… Mi ha chiamato dicendomi: “Oh, guarda che ho fatto il classico!” (ride, ndr).

Non chiamiamo Fumo un concept album, sei d’accordo?
Ma si, alla fine io tutto quello che ho fatto con la musica – ma non solo – è nato seguendo l’istinto, o per urgenza. Io mi sono sempre buttato in mezzo alle cose, anche quando avevo 19 anni sono salito su un palco per la prima volta a Pantigliate e non ero mai salito su un palco in vita mia non ero neanche un cantante. Però ho sempre questa cosa della musica anche come una cazzo di mission per creare un’identità tra persone, un collettivo con una identità. Ora lo so benissimo che i Casino Royale non sono una band che deve finire in radio per forza, che non siamo al centro dell’attenzione, ma vogliamo continuare a raccontare chi siamo cercando di condividere un percorso che è prezioso perché chiaramente dietro ci sono anni di storia e di tante esperienze.

Io ai ventenni di oggi dico: “guarda che il sentirsi inadeguati è un punto interrogativo che avevamo anche noi trent’anni fa”. Io ti direi di più, il disco è nato anche per ribadire il fatto che non bisogna aver paura di stare in una collettività, bisogna cercare il proprio io nel mondo ma senza avere la fobia degli altri. Spesso odiamo tutti ma alla fine abbiamo bisogno degli altri.

Ho notato che le cantanti che hai coinvolto le hai posizionate nel disco per età, dalla più grande alla più piccola.
Eh si, alla fine dell’album c’è mia figlia Alina che è ancora piccola, che canta Si tocca a me e io penso che la sua generazione avrà la missione di riprendersi tutto. Credo che potremmo fare una vera rivoluzione smettendo in questa città di fare i super performativi. Buttiamo via sto cazzo di telefono, andiamo tutti in campagna, che so, nel Monferrato. Qualcuno magari impara a coltivare la terra e anche i rapporti umani. Ascoltiamo dei bei dischi, trombiamo, facciamo feste e vaffanculo! Quello che voglio dire è che in verità noi poi non abbiamo bisogno di chissà cosa. È tutto fumo negli occhi. Mentre le regole base del convivere, come il rispetto vengono trascurate, annichilite dai social…

Vuoi dirmi che vincono i cattivi?
Com’è possibile? Stiamo a vedere Star Wars, non impariamo nulla mentre a questo giro veramente vincono i cattivi a mani basse.

Senti, per sdrammatizzare, parlando invece del sound, quello è condizionato da un altro tipo di fumo… C’è ancora intatta la radice giamaicana che è nel vostro DNA. E in più c’è Clap! Clap! alla produzione che dà un ulteriore booster tra world music e beats contemporanei.
Clap! Clap è assolutamente funzionale al sound nostro, ha come punto di riferimento certe produzioni UK, nazione che è sempre stata di riferimento per noi, quando abbiamo importato la jungle qui in Italia e non solo. In Fumo ci sono cose anche dal gusto cinematografico, intermezzi che a me fanno venire in mente i film di Miyazaki. Nei dischi dei Casino ci sono sempre stati intermezzi sonori, ma forse adesso siamo un po’ più bucolici anche, forse perché siamo anche cresciuti di età. Adesso ascolto Battiti di Radio Rai 3 (ride, ndr). In verità io non sono così attirato nel fare dischi cantati. A me interessa il suono.

Hai coinvolto Alda, che ne pensi del rap odierno?
Trovo in circolazione un talento bestiale ma a volte buttato alle ortiche. Trovo gente che scrive benissimo, ma scrive così bene che alla fine ogni in ogni frase cancella quella prima e non ti rimane un cazzo in testa. Anche perché spesso le produzioni sono tutte standardizzate, concepite per un appeal radiofonico. Ma bisogna avere coraggio nel suono, inventarsi qualcosa come fecero quelli che arrivarono dopo il punk. Sono anche un figlio della new wave ma io ho i brividi ancora a sentire il coraggio di gente come gli Ultravox nei loro primi album. Sento Vienna e dico: “Ma perché non mi regali qualcosa di struggente con pochissimi strumenti”! Io sono anche diventato grande anche grazie all’hip hop ma non sento musica di valore. Penso che i Sault siano un buon esempio di fare bella musica, ottime sonorità.

Comunque Alda spacca. Quel canto semi isterico che ti ritrovi a fine disco è un pugno nello stomaco.
Sì, Alda è stupenda.

Adesso un tour dopo le prove generali al MiAmi.
Sì, Carlo Pastore ci ha messo in un orario “nobile” sul palco, adesso continuiamo a portare Fumo in giro per l’estate in alcuni festival. Suoneremo il disco, faremo un ora e mezza massimo di set poi stop. Ci infiliamo dei classici ma per carità non Anno Zero che come ha detto qualcuno è la nostra Should I Stay Or Should I Go…

Le date del tour dei Casino Royale, in aggiornamento

MODENA 06.06 Arena Wave
PADOVA 14.06 Sherwood Festival
IVREA (TO) 21.06 Apolide Festival
ROMA 23.06 Parco casa del Jazz
EBOLI (SA) 24.06 La notte degli osti
CREMONA 11.07 Tanta Robba Festival
BOLOGNA 29.07 Cubo Live

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