Hit mondiali e serie tv, Dylan Wang vuole prendersi tutto
In occasione del suo concerto a Bangkok, abbiamo incontrato e chiacchierato con l’artista cinese, nuova star musicale e televisiva asiatica
Metti che sei a Bangkok e, poche ore prima, scopri che l’attore e cantante cinese Dylan Wang sarà in concerto il giorno dopo. Ne parli con un’amica, dicendole quanto ti piacerebbe andare e riuscire ad intervistarlo. Poi, per puro caso, ti trovi in un minimarket con lei per uno spuntino, e in fila dietro di te ci sono due delle sue manager. Tra panini, lattine di Coca-Cola e frutta, con tanta sfacciataggine ti giri e chiedi: «C’è un modo per avere un pass per domani?» E loro, senza troppi problemi, acconsentono.
Ed è così che un incontro casuale si è trasformato nell’opportunità di parlare con l’heartthrob cinese per eccellenza: Dylan Wang, protagonista di hit mondiali come Meteor Garden, Ever Night e Love Between Fairy and Devil. Oltre al successo in televisione e nella musica, Dylan Wang è anche uno degli ambassador più richiesti nel mondo del lusso, collaborando con brand prestigiosi come Estée Lauder Skincare, Pepsi, Louis Vuitton, Fenty Beauty e Hennessy. Un’altra conferma della sua crescente influenza a livello mondiale, che lo ha portato a diventare una delle figure più riconosciute nel panorama internazionale.
Essendo stato il volto del programma di reclutamento per il corso di assistenti di volo a Chengdu, dove si trasferì a 14 anni per frequentare una scuola professionale di aviazione, non sorprenderebbe che tra i suoi hobby ci sia anche una passione per i viaggi. Nel 2019 Dylan ha anche avuto l’opportunità di esplorare l’Italia, recandosi a Taormina per girare il reality show Chinese Restaurant, dove ha gestito un ristorante cinese temporaneo nel cuore della Sicilia. Un’esperienza che gli ha permesso di immergersi nella cultura locale e che, chissà, potrebbe anche portarlo a tornare in Italia per nuovi lavori o, magari, una tappa del suo tour. Noi lo speriamo.
L’intervista a Dylan Wang
Nel 2018, con il ruolo di Dao Ming Si in Meteor Garden, sei passato dall’essere un ragazzo qualunque di Leshan a una star internazionale. Quando hai realizzato per la prima volta che la tua vita stava cambiando?
Ripensandoci, credo sia stato quando ho visto un gran numero di fan dal vivo. Mi ricordo in particolare un evento di un brand in Thailandia, la prima volta in cui ho sentito le urla del pubblico arrivare a ondate. In quel momento ho capito che qualcosa era cambiato per sempre.
Dopo il successo di Meteor Garden, hai interpretato molti ruoli diversi in produzioni come Ever Night 2 e Rational Life. Quali criteri segui nella scelta dei ruoli?
A quel tempo, in realtà, non avevo molte opzioni. Dovevo fare audizioni e lottare per i ruoli. Ever Night 2, per esempio, è arrivato all’improvviso: l’opportunità di interpretare un personaggio pieno di energia, con scene d’azione. Ho accettato subito. Non posso dire di avere uno standard preciso, ma dentro di me ho sempre voluto provare ruoli diversi. Direi che non scelgo i ruoli in base a un criterio rigido, ma piuttosto cerco storie di vite diverse. Voglio esplorare quelle che non ho vissuto. Ad esempio, il personaggio di Xu Qi’an (il personaggio principale del fantasy Guardians of the Dafeng) l’ho amato dal primo momento: imperfetto, con tanti piccoli difetti, ma con un forte senso di giustizia. Mi ha colpito perché sapevo che sarebbe diventato come un amico per me. Credo che, al momento, l’empatia con il personaggio sia il fattore più importante per me.
Da quando hai debuttato, il tuo approccio alla recitazione è cambiato?
Sì, sicuramente. Alcuni aspetti sono rimasti invariati, come la necessità di comprendere profondamente il personaggio prima di interpretarlo. Uso un approccio immersivo alla recitazione, quindi devo prima capire il personaggio per diventare lui. Ma con l’esperienza, sono migliorato dal punto di vista tecnico. Ad esempio, se il personaggio ha esperienze di vita che non ho vissuto, cerco riferimenti in altri lavori e costruisco il personaggio su questa base. Inoltre, la preparazione fisica, come allenarsi per le scene d’azione, imparare a cavalcare o seguire corsi di galateo, è diventata parte integrante del mio lavoro. Ogni ruolo ha una sua essenza unica, e il mio obiettivo è sempre catturarla, sia interiormente che esteriormente.
Le serie TV cinesi stanno conquistando un pubblico sempre più ampio. Qual è, secondo te, il loro punto di forza?
Penso che il fascino delle serie TV cinesi risieda nella ricchezza culturale e storica che portano con sé. Generi come il fantasy storico e le storie di corte sono molto apprezzati all’estero perché attingono a 5.000 anni di civiltà cinese, con tradizioni e mitologie uniche. È qualcosa che nessun altro può offrire. Anche i drama moderni stanno ricevendo molta attenzione, perché il modo di vivere e pensare dei cinesi interessa sempre di più a livello internazionale. Se i progetti a cui ho partecipato hanno contribuito, anche in minima parte, a far conoscere meglio la nostra cultura, allora ne sono molto felice.
Hai iniziato come attore, ma ora sei anche riconosciuto come rapper e musicista. Da dove nasce il tuo amore per la musica?
Come molti, da adolescente ho avuto i miei cantanti preferiti e la musica che mi accompagnava quando ero da solo. Nella mia regione, il Sichuan, soprattutto a Chongqing, il rap è molto popolare. Penso che ciò che attrae le persone sia davvero lo spirito di sfida, la determinazione a non arrendersi mai. È questo lo spirito del rap nel Sichuan, e proprio da questo spirito ho sempre trovato energia, che mi ha ispirato nel mio percorso.
Cosa ti ha attratto inizialmente del rap?
Quello spirito di sfida di cui parlavo prima, la sensazione di poter esprimere un atteggiamento, un punto di vista. A volte è importante avere qualcosa da dire e il rap è uno strumento potente per farlo.
Quali sono le differenze tra esibirti sul palco e recitare davanti alla telecamera?
Dal punto di vista dell’interazione, sul palco ricevi un feedback immediato dal pubblico, mentre davanti alla telecamera il riscontro arriva solo quando il progetto viene pubblicato. Sul palco esprimi te stesso; davanti alla telecamera interpreti un personaggio. Sono esperienze diverse, ma entrambe hanno la loro magia.
La tua esibizione a Bangkok è stata impressionante con decine di migliaia di spettatori. Che sensazioni hai provato?
Prima di salire sul palco, mentre mi avvicinavo all’ingresso, ero sopraffatto da emozioni contrastanti: paura, ansia, entusiasmo, aspettativa….Un mix di sensazioni che mi hanno travolto. In quel momento, ho avuto la sensazione di isolarmi da tutto, il mondo sembrava silenzioso e riuscivo a sentire solo il battito del mio cuore. Poi, sono salito sul palco e le luci si sono accese, tutto è tornato vivo. Da quel primo suono, il mio cuore è diventato parte del ritmo del palco, e la musica è diventata un tutt’uno con il mio battito. Durante il concerto, sia noi sul palco che i fan eravamo immersi in quell’atmosfera unica. Dopo lo show, c’è stato un momento speciale: abbiamo guardato insieme la prima puntata della mia nuova serie Da Feng Da Geng Ren. È stato come passare da un sogno fatto di suoni e luci a uno più intimo, ma altrettanto magico, un’esperienza utopica.
Essere una figura pubblica può essere impegnativo. Come riesci a mantenere un equilibrio tra vita privata e professionale?
È difficile non essere influenzati dalle opinioni esterne, soprattutto quando tante cose sfuggono al tuo controllo. Personalmente cerco di concentrarmi su me stesso. Il mio approccio è dare il massimo in quello che faccio nel presente, sapendo però dove voglio arrivare in futuro.
Cosa fai per rilassarti quando non lavori? Hai hobby o interessi particolari che i fan potrebbero non conoscere?
Sport e musica. Tutti sanno che amo il basket. Quando qualcosa mi preoccupa, basta una partita per rimettermi in sesto.
Articolo di Ambra Schillirò