“Feels Like Love” di Chrysta Bell, tinte noir con il tocco di David Lynch
È uscito il nuovo album della “musa” di David Lynch, un lavoro dalle atmosfere dark che vede la partecipazione attiva del grande regista
Nello shooting fotografico che trovate sul numero di maggio di Billboard Italia (da oggi in edicola) lei pare una bella gatta sui tetti di Milano. Per la chanteuse e musa di David Lynch non potevamo che scegliere il meglio – a proposito, Chrysta Bell è il suo nome d’arte ma anche di battesimo; il cognome è Zucht – per farle esprimere tutta la sensualità che sa trasmettere davanti a una macchina fotografica. Per non parlare delle sorprese emozionanti che arrivano ascoltando il suo nuovo album in studio (il quarto) Feels Like Love, affiancata da David Lynch nel ruolo di art director e da John Parish (già al lavoro con PJ Harvey) alla produzione.
Il risultato è un viaggio in sonorità più oscure, con influenze new wave, post punk e talvolta con un tocco disco. La sua collaborazione con il grande cineasta era iniziata quando ancora ventenne si presentò con una manciata di canzoni proprio nella villa del film Lost Highways, che poi era la casa di Lynch. Da allora sono rimasti molto uniti e le influenze dark, noir sono sempre state presenti nelle composizioni di Chrysta Bell che di collaborazioni cool ne ha collezionate tante oltre a quella con David: da Adrian Utley (Portishead) al tenebroso Stephen O’Malley, chitarrista dei Sunn O))).
Cosa pensi di questa location? Quali sentimenti ti ispira questa città?
Milano mi fa venire voglia di bere un caffè forte in un bar e guardare gli italiani che passano. Mi chiedo a cosa pensino! Sono molto curiosa e molto coinvolta dall’esperienza ogni volta che vengo qui. Se la frequenza dei miei spettacoli nel vostro paese e il costante entusiasmo per i miei album possono essere usati come strumenti di misurazione, direi che la mia musica trovi il favore degli italiani e il sentimento è reciproco, allo stesso modo in cui due persone potrebbero andare d’accordo come migliori amici o amanti. Sembra funzionare e ho una bella sensazione. È una sorta di una storia d’amore con tutta la cultura italiana e non mi è ancora chiaro come sia possibile. Quando arriviamo qui mi sento a casa ma anche nervosa e molto emotiva.
Dicci tre aggettivi per definire Feels Like Lome.
Sicuro, caldo, confortevole.
La tua definizione di “casa”?
Ho imparato a portarmi casa dentro il più possibile. Viaggio così tanto che se mi mancasse sempre casa sarei infelice! Quindi casa è ovunque mi senta al sicuro, calda e confortevole.
Feels Like Love è un mix perfetto tra il ritmo del cuore e l’anima dei Joy Division e una canzone disco dell’estata di Moroder. Come è nata questa canzone?
Questa canzone è un esempio di una traccia che si è evoluta dal processo di Creazione e Distruzione. È la combinazione di almeno 4 tracce diverse e idee di canzoni ognuna delle quali aveva una certa magia ma che individualmente non ci facevano impazzire, quindi abbiamo continuato a scartarli e andare avanti. Poi abbiamo iniziato a usarne i frammenti per creare un pezzo completo. Quando finalmente lo abbiamo completato, è stato estremamente soddisfacente. Ci siamo sentiti come se avessimo risolto una specie di codice che apre una porta segreta all’inno della discoteca.
52Hz mi ricorda una produzione di Siousxie dei Banshees con la chitarra twang di Lucifer Sam … una canzone davvero bella, puoi dirci qualcosa in più?
Grazie! Adoro anche questo pezzo ed è davvero divertente suonarlo dal vivo in quanto è teatrale e abbastanza dinamico. Apprezzo il fatto che ogni strumento abbia il suo momento per emergere e incarnare una particolare emozione della storia che la canzone intende trasmettere. Questa canzone è splendidamente bilanciata, è ispirata alla straordinaria storia della balena più solitaria del mondo, quindi era un soggetto molto malinconico e cinematografico da cui attingere.
La prima parte di questo album sembra avere molti riferimenti al movimento new wave, David Lynch che ha vissuto quel periodo e ne è stato uno dei protagonisti – suppongo – ti avrebbe raccontato degli incredibili aneddoti. Tu puoi raccontarcene uno?
Certo, si può dire che David uno dei protagonisti della new wave. Penso che gli piacerebbe. David mi parlerebbe della pazienza che ci è voluta per creare Eraserhead. Era estremamente fedele a una visione in cui i generi si scontrano, vengono risucchiati in un buco nero e poi risputati fori. Viaggiava verso una destinazione segreta e sconosciuta senza una mappa. Ha forgiato la sua strada. I suoi aneddoti su quel periodo riguardavano spesso la resistenza e l’impegno necessari per il processo e di solito mi raccontava quelle storie quando mi sentivo inquieta riguardo alcuni aspetti della mia vita o carriera.
Puoi raccontarci il tuo ultimo sogno?
Ero a Ramsgate ieri, nel Regno Unito, una bella cittadina portuale che è stata piuttosto colpita durante la prima guerra mondiale. Eravamo in un hotel vicino all’acqua e c’erano un sacco di uccelli marini dal suono strano molto forte. Questi uccelli mi sembravano donne e bambini che urlavano. Quindi forse è per questo che il mio sogno la scorsa notte è stata una scena horror. Acque torbide con corpi morti che salivano in superficie e io che cercavo di risolvere il mistero invano. Era piuttosto triste. Di solito i miei sogni non sono così pesanti! E il nostro spettacolo è stato fantastico, inquietante, certo, ma spettacolare.