Funclab è il collettivo di cui Milano aveva bisogno
Dal 2016 la nightlife della città (e non solo) è animata da un collettivo indipendente che unisce e dà voce a tutte le anime artistiche che «hanno sempre faticato a trovarla» e che si basa su una «condivisione di valori e visioni». Ne abbiamo parlato con uno dei suoi fondatori, Lorenzo Abbate
Proporre un’idea di clubbing alternativa in una città come Milano, un luogo che nel tempo ha raccolto e accolto (quasi) tutte le tendenze musicali possibili e immaginabili, non è sicuramente impresa facile. Anzi. Sebbene infatti con gli anni il capoluogo lombardo abbia accorciato le distanze con le grandi metropoli europee, la strada per arrivare a costruire una scena variegata che esuli – perché no – dalla proposta mainstream che la città offre più che largamente è ancora lunga. Ma c’è qualcuno che, nonostante la via sia decisamente in salita, ha deciso di percorrerla con risultati sempre più evidenti. Si tratta di Funclab, collettivo (e poi etichetta) milanese sorto nel 2016 che Milano (e non solo, dal momento che il collettivo sta allargando il proprio territorio di espansione anche fuori dai confini della circonvallazione esterna, arrivando a Roma e in Puglia) sta ridefinendo il modo di intendere il clubbing.
Ne abbiamo parlato con uno dei suoi fondatori, Lorenzo Abbate, che insieme a Pier Alvise Amistani (producer), Giacomo Gorla (art director), Tommaso Bullo (label manager), Alessandro Previti (sound engineer), Paolo De Siro (Booking), Gaia Gassi (ufficio stampa) e Amedeo Cianfrone (legal) porta avanti uno dei nuovi pilastri della nighlife della città.
Funclab, dagli eventi alla label
«Funclab è un collettivo che nasce nel 2016 da un gruppo di creativi sparpagliati in varie università di Milano. All’inizio era un’intersezione tra l’audiovisivo e gli eventi, mentre due anni dopo abbiamo fondato la nostra etichetta con cui pubblicavamo principalmente musica elettronica», mi racconta Lorenzo quando gli chiedo come, quando e con che obiettivo nasce Funclab.
«La prima release hip hop è arrivata poi nel 2020, e da lì siamo arrivati al jazz, all’hyperpop, all’r&b… Diciamo che è un progetto che nasce per dare voce a tutti coloro che hanno sempre faticato a trovarla e per cercare di dare un unione che vada oltre il banale “fare qualcosa insieme”. Ma che si basi su una condivisione di visioni. Per questo in Funclab Records non trattiamo un solo genere, e questa è la nostra forza: andare ad attrarre sempre più persone che si rivedono nei nostri valori», continua.
Infatti, se spesso il pubblico del clubbing mainstream dà più importanza al luogo in cui passerà il venerdì sera rispetto al concept che sta dietro ad una serata, la sensazione è che quello di Funclab sia un target musicalmente consapevole, che sceglie e non capita. Lorenzo conferma il mio pensiero. «La gente che viene ai nostri eventi è spinta unicamente dalla passione per la musica, non ci sono troppi corollari in più. E soprattutto viene perché ricerca esattamente quello che noi gli offriamo. Ad esempio, l’anno scorso abbiamo creato un ticket abbonamento che valeva per tutte le serate. Io ho voluto conoscere personalmente le persone che lo avevano comprato. Tra queste c’era un ragazzo del 2002 appena iscritto all’università che ci ha ringraziati perché stavamo portando i suoi idoli a Milano. Per me questo vale tantissimo», mi spiega.
Si può guadagnare facendo un clubbing non mainstream?
E non degli idoli qualunque, ma una line up estremamente selezionata e ricercata. «Questo credo sia un altro dei punti di forza di Funclab», aggiunge Lorenzo, «il fatto di portare a Milano cose che normalmente vedresti all’estero. A Londra, a Parigi». Ma come si sostiene un clubbing di qualità con ospiti relativamente di nicchia per l’audience italiana riuscendo anche a fare margine?, chiedo a Lorenzo. «Questo è un punto fondamentale. Non posso nascondere che spesso ci abbiamo rimesso perché ci siamo presi il rischio di annunciare artisti che magari nel resto d’Europa fanno sold out in pochissimo tempo e qui tutto il contrario».
Esattamente quello che è successo con Lord Apex, rapper di West London che prende il suo nome dall’alter ego di Madlib e che Funclab ha portato a Milano a febbraio. «Non ha smosso quanto ci aspettavamo, però è uno che Londra ti fa il lancio del disco al Fabric. Quello che chiediamo alle persone è di fidarsi di noi, e questo è sicuramente un percorso in salita, che però sul lungo termine paga. E lo stiamo vedendo».
Il roster di Funclab Records
Ma Funclab – come dicevamo prima – non è solo eventi. Nel suo roster, Funclab Records conta ormai una ventina di artisti, che spaziano dai generi più diversi (ad esempio Tony Scorpioni, Corinna, Miss Jay, Gs.elle e Evissimax) e che i ragazzi seguono a 360 gradi, soprattutto per quanto riguarda la dimensione live. «Per noi è molto importante formare i nostri artisti da quel punto di vista», racconta Lorenzo. «Ad esempio noi preferiamo mandare sempre il fonico insieme agli artisti perché vogliamo essere sicuri che tutto sia al massimo. Da un anno collaboriamo con Andrea Rovetta, Nacholibre, un vero guru dei live e del sound, che ci aiuta in ogni progetto e si è rivelato una risorsa fondamentale. E poi quello che ci fanno notare è che i nostri artisti hanno più date in giro che ascolti su Spotify!».
E anche se la meta è ancora da raggiungere, la soddisfazione di Lorenzo per questo percorso è evidente: «Se ripenso a sei anni fa quando eravamo semplicemente in una cameretta di uno di noi – che era diventato anche il nostro studio – siamo esattamente dove volevamo essere. Tutte le cose che avrei voluto accadessero sono accadute e tutti i pezzi del puzzle si stanno inserendo al posto giusto. Forse all’inizio pensavo ci avremmo messo 3 anni, invece ce ne stiamo mettendo 6, ma tutti noi siamo molto felici di come stanno andando le cose».
Billboard Italia e Funclab insieme per la Milano Music Week
Il 24 novembre Billboard Italia, Funclab, Monogrid e Dice Italia presenteranno al Teatro Principe di Milano NEXUS, una serata unica, un viaggio musicale attraverso live show e dj set con il roster dell’etichetta e non solo. In esclusiva per la Milano Music Week, infatti, gli artisti di Funclab saranno affiancati da un ospite molto speciale direttamente dalla Motown: DJ Stingray 313, che rappresenterà la Detroit d’oltreoceano e calcherà il palco del Teatro Principe con i suoi grooves permeati dall’electro. I biglietti per la serata sono già disponibili su Dice.
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