Interviste

La nightlife milanese raccontata dalle artiste di Funclab Records. Intervista a Miss Jay, Evissimax, Gs.elle e Corinna

Com’è cambiato il modo di intendere il clubbing a Milano? Quali sono le serate e le feste da non perdere? Quanto è difficile inserirsi in un ambiente artistico fortemente influenzato dalla moda e dall’idea di coolness? Lo abbiamo chiesto ad alcune dj della città che stanno creando un’alternativa ai party mainstream

Autore Billboard IT
  • Il1 Novembre 2023
La nightlife milanese raccontata dalle artiste di Funclab Records. Intervista a Miss Jay, Evissimax, Gs.elle e Corinna

Back To School, il party di Levi's® e Billboard Italia, line up powered by Funclab Records, foto di Beatrice Ratto

Nel 2023, sono ormai molti i player che si alternano sulla scena della nightlife milanese. Tuttavia, per rendere il capoluogo lombardo una città con una scena viva e variegata, al pari delle altre metropoli europee, c’è ancora tanto da lavorare. Non ci siamo ancora ma ci siamo quasi. Ne abbiamo parlato con quattro artiste basate a Milano, Miss Jay, DJ e produttrice, Lina Giselle – in arte Gs.elle -, creativa e DJ afro-colombiana, Corinna, cantautrice e produttrice, ed Evissimax, DJ italonigeriana. Quattro firme di Funclab Records, collettivo artistico ed etichetta che, nel panorama musicale di Milano, offre uno sguardo fresco sui nuovi party e la club music culture, e di cui vi abbiamo parlato qui

Approcciarsi alla carriera artistica sembra spesso un’impresa titanica, ma a volte basta semplicemente muovere i primi passi per superare lo scoglio più insormontabile: la paura di non farcela. Milano poi è notoriamente considerata una città dalle mille opportunità, ma come sappiamo non è tutto oro quello che luccica, e le difficoltà fanno da contraltare alle occasioni per raggiungere il successo. Inserirsi nell’ambiente e farsi conoscere è un percorso graduale che ha bisogno del suo tempo, soprattutto in una città ancora troppo spesso condizionata dalle regole della moda e dell’apparenza.

Abbiamo dunque approfondito per voi l’argomento con le artiste di Funclab Records e trovato qualche consiglio utile per spronarvi a seguire il vostro obbiettivo e non abbandonare i vostri sogni artistici.

L’intervista a Miss Jay, Evissimax, Gs.elle e Corinna, dj di Funclab Records

Come vi siete approcciate alla musica?
Miss Jay: Da piccola giocavo tantissimo ai videogiochi e sono sempre rimasta affascinata dalle soundtracks di Fifa Street, Ssx, GTA, Smackdown vs raw e altri. Così ho scoperto la drum and bass, e in seguito Guitar Hero mi ha dato la spinta per iniziare a suonare la chitarra. Da lì ho cominciato con la produzione e il djing. 

Miss Jay

Gs.elle: Tramite la mia famiglia. Ascoltavamo molta musica latina, soprattutto durante le feste. Vivevo in una piccola città in Colombia ed è stato attraverso internet, Myspace in particolare, che ho scoperto un mondo. Così ho avuto modo di sperimentare, conoscere musica nuova e seguire diversi artisti, anche al di fuori della mia piccola realtà. Sono sempre stata appassionata di pop culture e sono cresciuta seguendo MTV e i reality show. Ho sempre avuto paura di fare musica perché ero molto insicura. Ho rimandato per tanto anche se è qualcosa che ho sempre voluto fare ma poi sono riuscita a sbloccarmi. 

Gs.elle

Corinna: Ho iniziato da piccola a suonare il pianoforte e in seguito, durante gli anni del liceo, sono andata a lezione di canto. Per necessità espressiva ho cominciato a scrivere le prime canzoni, prima in inglese e poi in italiano. Negli ultimi anni invece ho iniziato ad approcciarmi alla produzione. In Toscana ho fatto parte di cover band ma solo in seguito ho cominciato a cantare le mie canzoni. 

Corinna

Evissimax: I miei genitori hanno sempre ascoltato generi opposti. Mio padre il rock anni ‘70 e mia madre musica africana e afrobeat. Ho avuto una fase Scene Queen/Emo Girl che mi ha fatto scoprire nuova musica. Mi piace pensare che chi suona musica elettronica negli anni 2000 fosse una Scene Queen. La trovo un’evoluzione naturale. Ho sempre saputo di voler lavorare nell’ambiente musicale, il mio primo approccio è stato fare l’intervistatrice, ad esempio al Firenze Rocks. Non avrei mai pensato che il djing potesse essere la mia strada finché ad un workshop di djing ho provato e subito dopo ho comprato una consolle!

Funclab Records
Evissimax

Come avete trovato la vostra identità artistica? C’è qualcosa di cui andate particolarmente orgogliose?
Miss Jay: Una mia amica aveva i genitori metallari e mi portava sempre nuovi cd. Quando i miei genitori li hanno trovati non ne sono rimasti molto contenti ma andavo bene a scuola, quindi non li ho fatti preoccupare troppo. La cultura pop mi ha molto influenzata, ma il mio percorso parte dal metal. Successivamente sono passata alla scena hardcore underground rumena e a 16 anni ho scoperto le feste drum and bass, innamorandomi del djing e della musica elettronica. In seguito ho iniziato a fare dj set di dubstep e drum and bass, fino a quando ho conosciuto la mia mentore.

Era l’unica donna nell’ambiente quindi è stata per me un modello, mi ha introdotta alla club music che suono oggi. Questo è il mio focus, anche se nella vita di tutti i giorni ascolto ancora tutti i generi che hanno fatto parte della mia infanzia e mi hanno influenzata. La musica club supera per me il confine di un solo genere, è un insieme di generi che ti fanno ballare e divertire. Più che un genere lo definirei una vibe. 

Gs.elle: Nella mia identità artistica pesano molto le mie origini. Sono Afro-Colombiana quindi sono cresciuta con un ampio background musicale. Ci sono moltissimi generi tradizionali come la cumbia, con un profondo significato culturale. La salsa, il genere principale ascoltato dai miei, ha una grande storia di evoluzione ed identità latino-americana e afro-latina. A questo background si aggiunge il mio lato pop, influenzato dai reality e dalla musica di MTV, e l’interesse che crescendo mi ha avvicinato alla musica elettronica e sperimentale.

Tutt’ora il range di stili che mi influenzano è molto ampio e sto ancora capendo in futuro quale sarà il mio core. In questo momento sento che è la guaracha, genere elettronico nato in Colombia che racchiude tutti questi mondi. Questo al momento è quello che mi rappresenta di più e che rende il mio stile unico.

Corinna: Il cantautorato è sicuramente quello che rappresenta la mia identità e il mio progetto perché scrivo e canto delle mie esperienze personali. Il mio primo EP è musica elettronica in cui sperimento molto la sintesi vocale. La mia identità è in evoluzione. Nell’EP al quale sto lavorando adesso sto cercando di sperimentare sonorità più club a differenza del mio ultimo progetto. Sento la necessità di evolvere e ricercare, utilizzando di più cassa dritta ad esempio.

Evissimax: Nei lavori creativi l’identità è in continua evoluzione. Ad oggi ho trovato il mio sound ma credo che negli anni potrà cambiare. Tutto quello che suono rappresenta un periodo della mia vita. Credo di aver trovato la mia identità con tantissima ricerca musicale. Penso che il ghetto è quello che sicuramente rappresenta di più i miei set, sono da sempre fan dei sample e degli edit, e quando trovo nuova musica ricerco quella parte bouncy di ritmiche che si legano alla mia parte afro. Anche nella techno e nell’hardcore. Quando suono voglio far divertire e divertirmi, vedere la gente che balla, questo è quello che è per me più importante. 

Avete trovato delle difficoltà ad inserirvi nell’ambiente artistico di Milano?
Miss Jay: In Romania non avevo molto accesso alla club music, per mancanza di serate e spazi. Quindi mi sono formata nella dimensione di internet, in cui ho scoperto tra le altre la scena ballroom e Jersey club che mi hanno affascinato moltissimo. Quando mi sono trasferita a Milano nel 2018 invece avevo la possibilità di andare a due serate club music a settimana e questo mi ha fatto capire molto dell’ambiente. Il mio problema è stato che avevo tantissime reference americane e non mi trovavo con lo stile di Milano. Avevo difficoltà a confrontarmi sui generi perché per me la scena europea era quasi sconosciuta e l’ambiente musicale di Milano è molto omogeneizzato. 

Gs.elle: A Milano la musica è molto legata all’immagine e alla moda. Anche se suoni musica figa, se non sei cool difficilmente ti viene riconosciuto. Rispetto all’estero, in cui c’è una cultura del clubbing, qui non è così. Tutto è molto legato agli spazi considerati cool e ai generi musicali considerati allo stesso modo.

Corinna: Sicuramente il meccanismo della moda di Milano è qualcosa che condiziona gli artisti, io da emergente sento di dover curare la mia immagine e il mio abbigliamento. Non è solo Milano ma è qualcosa che condiziona molto l’ambiente musicale in generale.

Evissimax: Credo che a Milano proprio non esista una scena club, qui è tutto immagine e apparenza. Io ho avuto un passato da modella ad esempio, e sento di esser stata molto agevolata entrando nel mondo della musica perché la gente mi conosceva già. Per me è assurdo che dj con altissimo potenziale vengano considerati meno perché non fanno parte del giro della moda di Milano. Mi è successo che venissero a dirmi che suono musica trash e zarra perché non si omologa a quelli che sono i generi principali suonato a milano o non sono i generi considerati cool. Anche se credo che ora le cose stiano cambiando e stiano nascendo serate con generi diversi. 

L’ingresso in Funclab Records

Come siete entrate in Funclab? Cosa rappresenta questo collettivo nella scena milanese?
Miss Jay: Tramite Eva. I miei set sono piaciuti molto ai ragazzi di Funclab e da lì abbiamo firmato un contratto. Ho conosciuto persone fiduciose e aperte come me e sono molto contenta di far parte di questo progetto.

Gs.elle: Per me Funclab rappresenta un impegno serio per la mia carriera musicale, non è più solo un hobby. Mi hanno dato un lato professionale che mancava e aiuto nella gestione burocratica. Apprezzo tantissimo il lavoro di Funclab e trovo sia uno dei pochi collettivi con eventi interessanti e diversi dal solito.

Corinna: Ho conosciuto Funclab perché ho mandato una demo che è piaciuta e in questo modo abbiamo iniziato a collaborare. Anche per me rappresenta una grande possibilità. Mii piacerebbe che questo diventasse un lavoro ma in primis la vivo come un’occasione per esprimermi e far sentire la mia musica a più persone. Quello che trovo incredibile di Funclab è che non hanno voluto modificare niente della mia musica, anche se non ero conosciuta e non avevo numeri sui social. Stiamo lavorando insieme per portare avanti la mia immagine ma non mi hanno mai chiesto di cambiare. Apprezzo che mettano molta cura e credano nei loro progetti, cosa assolutamente non scontata.

Evissimax: Conosco i ragazzi di Funclab da molto tempo, da prima di collaborare. Quando ho cominciato a suonare loro sono stati i primi a credere in me e a darmi supporto. Ho scelto subito di stare con loro nonostante avessi altre proposte. Per me erano uno dei pochi collettivi al tempo che proponeva un tipo di serata diversa, chiamando dj molto validi. Fanno tantissima ricerca e hanno una cultura musicale infinita. Ho davvero apprezzato la scommessa che hanno fatto su di me. A differenza di altre etichette, Funclab non cerca di cambiarti e punta alla valorizzazione dei tuoi aspetti migliori, per questo per me sono dei grandi!

Milano è sempre stata considerata una città da vivere intensamente. Come è cambiata la nightlife milanese negli ultimi anni?
Miss Jay: Vedo un cambiamento da quando frequentavamo Macao che era il posto per la musica club. Adesso la gente è più interessata a generi diversi e non vedo più le stesse proposte ad ogni serata. Personalmente sono contenta di poter sentire musica club in locali diversi e nuovi.

Gs.elle: Ho iniziato a frequentare l’ambiente di Milano nel 2019 ed ho visto in particolare la scena hip hop. Adesso vedo sempre più collettivi e dj emergenti che realizzano cose. Ci stiamo impegnando per cambiare la visione limitata che c’è nella città e quindi credo la situazione stia migliorando. Vorrei non ci fossero alcuni  preconcetti e che tutti avessero la possibilità e lo spazio per esprimere la loro musica, per rendere la scena musicale di Milano più ricca e variegata.

Evissimax: Lavoro nella scena notturna di Milano da molto e con gli anni ho visto un cambiamento, non solo a livello musicale ma anche a livello di approccio. Prima la scena musicale era molto uniforme ma negli ultimi anni le cose sono cambiate, vedo che più persone ricercano una scena club autentica. C’è anche stato un cambio generazionale quindi forse le nuove generazioni si sono stufate o hanno un gusto musicale diverso, che non rispetta la scena club passata. Credo sia normale che le cose cambino e si evolvano, adesso trovo che ci siano i primi segni di nascita di una scena club.

Milano è una città più da club o da feste? 
Gs.elle: feste 100%. Per me rimane il punto che la gente segue un po’ quello che è cool, che sia il locale o la festa.

Evissimax: I ragazzi più giovani secondo me sono più affezionati ai luoghi, ogni sabato vanno a ballare nello stesso locale. I ragazzi più grandi invece seguono la festa e l’evento. Probabilmente è una cosa che dipende dall’età e dal modo in cui vivi la musica. Io a 20 non avevo una gran cultura musicale ma col tempo ho iniziato a seguire i djset e gli eventi.

Miss Jay: Io ho sempre seguito le line-up degli eventi che mi hanno permesso di scoprire tanti posti a Milano, ma ho l’impressione che molte persone vadano nei locali perché hanno una certa fama e non necessariamente per la musica.

Le serate da non perdere a Milano

Serate e locali in cui vale la pena andare a Milano adesso? 
Miss Jay: Oneshot! La serata in Santeria.

Gs.elle: Terremoto.

Evissimax: Gli eventi di Funclab e Spiritual Sauna.

Inseguire i propri sogni e le proprie passioni non è una cosa semplice e per nulla scontata, cosa consigliereste a chi vorrebbe come voi intraprendere un percorso artistico? 
Gs.elle: Avere tanta fiducia in se stessi. Se non credi in quello che fai, questo ambiente può distruggerti l’autostima e portarti a mollare. Anche se la gente non apprezza o avrai dubbi devi avere la sicurezza di non buttarti giù e andare avanti.

Corinna: Nella speranza di far diventare il percorso artistico un percorso lavorativo sicuramente credere in se stessi e cercare di continuare senza perdersi. Il consiglio che mi sento di dare è avere un secondo lavoro, se faccio un prodotto per campare probabilmente non sto facendo arte, quindi bisognerebbe sempre avere lo spazio per essere autentici.

Evissimax: Ci sono momenti in cui crederci sarà difficile ma bisogna andare avanti, questo è quello che mi ripetevo all’inizio. Oggi mi sento di dire che bisogna avere tanta pazienza, ci sono volte tutto sembra bellissimo, e altre, come in tutti i percorsi creativi, più di stallo e di quiete. Bisogna credere che tutto quello che durerà nel tempo non arriva subito ma al giusto momento, non c’è fretta e non si devono bruciare le tappe.

Miss Jay: Credere in quello che fai e non rinunciare alla propria visione è fondamentale. Ho sempre mantenuto il desiderio di far ballare la gente e non ci ho mai rinunciato. La dimensione online mi ha aiutato tantissimo a capire che c’è un modo anche al di fuori dei propri giri e creare una community che ti sostenga è fondamentale. Il djing è un mestiere che 80% si ruba, non necessariamente si impara, quindi è fondamentale uscire, condividere, collaborare e aiutarsi.

Segui Miss Jay, Gs.elle, Corinna, Evissimax e Funclab per non perderti i prossimi eventi.

Articolo di Matilde Soleri

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