Giulia Penna: «“Sparisci Please” racconta la mia visione della realtà, frizzante e pop»
Dopo il successo estivo di Bacio a Distanza, la cantante, attrice e influencer romana di stanza a Milano è tornata con un nuovo singolo. L’abbiamo intervistata
Sia su Instagram che su TikTok supera abbondantemente il milione di follower, ma definire Giulia Penna “influencer” sarebbe riduttivo. Con esperienze che vanno dal cinema alla musica, l’artista romana di stanza a Milano ha confidenza con tanti tipi di media. La sua grande passione, comunque, resta quella della produzione musicale, che ha già raccolto ottimi riscontri sulle piattaforme digitali. Basti prendere per esempio il successo estivo del singolo Bacio a Distanza, che ha totalizzato 2 milioni di views su YouTube, 1 milione di ascolti su Spotify e 29 milioni di visualizzazioni su TikTok. Questo venerdì (5 febbraio) ha pubblicato il suo nuovo singolo, Sparisci Please, che trasmette tutta la sua positività nel raccontare una storia d’amore finita male. Per l’occasione abbiamo chiacchierato con lei e, nell’attesa del videoclip del brano (in uscita domani), vi mostriamo in anteprima anche un divertente video di backstage.
Come ti sei avvicinata alla musica nella vita? E quando hai deciso che avresti iniziato a scrivere e pubblicare la tua musica?
Mi sono avvicinata al mondo della musica fin da piccolissima. Ho iniziato nel coro della scuola, come succede nei film e nelle serie TV. Poi ho iniziato a studiare canto e a partecipare a diversi festival, come Castrocaro, cercando di farmi notare. La passione per la musica deriva dalla mia famiglia: mia madre canta, mia zia suona il pianoforte, mio fratello la chitarra elettrica… Poi ho iniziato a pubblicare i miei singoli da quando mi sono trasferita a Milano. Qui ho lavorato molto sulla mia scrittura, ho conosciuto tanti artisti, e poi ci sono rimasta.
Sparisci Please, nonostante il tema un po’ da “heartbreak song”, ha un approccio molto solare e positivo, no? Che tipo di messaggio vuoi diffondere con questo brano?
Assolutamente. Il pezzo nasce dalla mia voglia di continuare a raccontare la mia visione della realtà, molto frizzante e pop. Non è un pezzo autobiografico. Racconta la storia di una mia amica, che dopo aver vissuto una relazione un po’ turbolenta ritrova la forza di ricominciare e di rinascere, riscoprendosi più forte e anche più felice di prima. La mia visione è che a volte, chiusa una porta, si può aprire un portone. Mi piace trasmetterla anche agli altri.
Bacio a Distanza è stata un successo virale pazzesco, sia su TikTok che su YouTube e Spotify. Te lo aspettavi?
No, non mi aspetto mai niente. Perché sono molto severa con me stessa, anche se sembro molto positiva. Sono molto contenta di come sia andata Bacio a Distanza. Sparisci Please rappresenta un po’ il proseguimento di quella cifra stilistica che non voleva essere solamente stagionale, estiva, ma vorrei che fosse proprio il mood di quello che io sono.
Secondo te qual è il “segreto” che determina un successo di quel tipo sui social? O è una cosa che dipende anche dal caso?
La fortuna agevola chi lavora tanto dietro un progetto, quindi il segreto è il lavoro. Io sono molto maniacale con le mie uscite: cerco di curare tutto al dettaglio e di lavorare con persone positive, che ti danno forza e ti appassionano al tuo progetto. In Bacio a Distanza si è creata una magia. Ci sono stati tanti ospiti nel videoclip, sono felicissima che abbiano accettato di partecipare. Quello non me lo aspettavo proprio. Poi era un periodo particolare, perché ho girato il video, che è stato molto casereccio, subito dopo il primo lockdown. È stato bello vedere come tutti avessero voglia di fare qualcosa di simpatico.
Come hai coinvolto tutti quegli ospiti nel video?
È stato semplicissimo. Già conoscevo molti di loro, già avevamo collaborato insieme in qualche modo. È nato semplicemente con un messaggio: “Ehi, ti va di fare questa cosa?”. Chiedevo a ciascuno di interpretare l’estate a modo proprio, sentendosi regista di se stesso. E l’idea è piaciuta!
E su questo nuovo videoclip cosa ci puoi anticipare?
Sarà molto colorato. E poi ci sarà una storia che mi è venuta in mente un giorno che ero a casa. Ci sarà una bambolina, che sarà la protagonista, e una storia d’amore. Io sarò un po’ il Cupido di questa storia. Però un Cupido un po’ particolare…
Come funziona il processo di lavorazione delle tue canzoni?
Non c’è un metodo fisso di lavoro. A volte succede che delle canzoni nascano come piano e voce. Io le porto in studio e dico: “Secondo voi cosa si può fare con questa canzone?”. Allora si stira un beat e ci si lavora. Mi piace scrivere sempre a quattro mani, o comunque in un team, perché mi sento più stimolata. Sparisci Please all’inizio aveva un testo completamente diverso, estivo. Ho detto: “No, il mood è frizzante ma voglio parlare di una storia d’amore finita male. Voglio creare questa contrapposizione”.
Quand’è che hai capito che il mondo social sarebbe diventato una parte fondamentale della tua vita?
Non l’ho mai capito. Io sono “nata” su Facebook, dove postavo delle cover. Quando ho iniziato a prendermi poco sul serio, facendo canzoni conosciute col testo riscritto, ho iniziato ad avere molte condivisioni. A Milano ho iniziato a fare delle collaborazioni ma ho sempre avuto i piedi per terra. Non mi aspettavo di fare un percorso così lungo (ormai sono cinque anni). La forza sta nel reinventarsi sempre, nel “migrare” sulle diverse piattaforme. Ma per me è una passione.
Tu sui social hai un approccio molto fresco e autoironico, ma oltre a ciò che vediamo nelle stories di Instagram o nelle challenge di TikTok, esiste anche un “lato oscuro” di questi mondi? Qual è il rovescio della medaglia?
In tutto c’è il rovescio della medaglia. In realtà sono più le cose belle. La mia fan base rappresenta anche le mie amicizie: parlo molto con i miei follower, mi sfogo anche. Però c’è sempre quella paura di deludere gli altri. Ti senti sempre giudicata nel profondo, soprattutto nella musica, perché sento di mettermi molto a nudo. Ma se uno è sempre se stesso e riesce a mantenere questo focus, è difficile che si sbagli.