La nuova era di Khalid
Dopo i toni riflessivi di “Sincere”, l’artista texano è pronto a divertirsi di nuovo. Nella digital cover story di Billboard Canada parla del suo lato “flirty”, della sua identità gay e del falso mito che lo vorrebbe introverso

Khalid fotografato by Joelle Grace Taylor il 28 aprile agli Hype Studios a Los Angeles. Styling di Aaron Cristmon e Marquise Miller., parrucco di Jenn Hanching, manicure di Jessica Dresser, tailoring di Karina Cardona. Maglietta e felpa Blue Marble, anelli Yordy rings, occhiali Bonnie & Clyde
TikTok è una macchina del tempo. Ascoltando le sue canzoni sull’app, Khalid si ritrova in un’epoca passata. Lo scorso febbraio, l’artista R&B e pop ha notato che uno dei suoi primi successi stava riemergendo. Location – che raggiunse la sedicesima posizione della Billboard Hot 100 nel 2017 – stava di nuovo conquistando gli ascoltatori, che cantavano il testo struggente sull’amore nell’era digitale con una nuova prospettiva.
«È una società completamente nuova, un’era completamente nuova di giovani adulti che stanno vivendo questa canzone», dice Khalid. «L’ho vissuta e l’ho interpretata, ma vedere persone che ora hanno la mia età ascoltare quella canzone è surreale, divertente e nostalgico. Mi fa rivivere quell’esperienza indirettamente. Mi dico: “Wow, c’è un motivo per cui risuona in loro: perché era qualcosa di reale”».
Quando scrisse la canzone, Khalid era un adolescente. Diciassettenne residente a El Paso, in Texas, caricò il brano su SoundCloud senza mai considerare l’impatto che la canzone, ora certificata diamante, avrebbe potuto avere un giorno sui giovani ascoltatori innamorati, un decennio dopo.
«Compiere 27 anni quest’anno mi ha portato a riflettere molto sulla mia vita», dice. «Ho iniziato a guardare indietro a dove ero quando ne avevo 17. Poter continuare la mia carriera per così tanto tempo, avere ancora un impatto, persino vedere cose diventare virali su TikTok… sento che la versione di me di dieci anni fa sarebbe così orgogliosa e felice. E se gli avessi detto tutto ciò che sarebbe successo nel futuro, non ne avrebbe avuto la minima idea».
Il nuovo Khalid
Ora pienamente affermato come collaboratore richiesto, artista di fama mondiale e produttore di successi in classifica, Khalid è pronto a riscoprire la versione innocente di sé che era prima di trovare il successo. Vuole essere la versione più aperta e onesta di sé, non necessariamente la versione seria ed emotiva che Khalid ha dipinto in Sincere del 2024, ma una versione che è in grado di rilassarsi perché ha pienamente abbracciato la propria identità. «Non solo il mio lato lunatico, ma anche quello divertente», dice. «Il lato flirty».
Sebbene Sincere fosse un album profondamente personale, c’era una parte di sé che Khalid non aveva ancora rivelato del tutto. Nel novembre 2024 un suo ex fidanzato fece l’outing di Khalid. Sebbene non fosse il modo in cui voleva condividere quella parte della sua identità con i fan, con una semplice emoji arcobaleno confermò di essere gay e di «non vergognarmi della mia sessualità».
Non ha mai nascosto nulla, dice, ma ha solo protetto quella parte della sua privacy. Tornare sul palco e vedere la reazione dei suoi fan ha riaffermato il suo approccio aperto e onesto alla musica. «C’è stato un momento in cui uscivo sul palco, guardavo il pubblico e cantavo queste canzoni che ero ovviamente gay quando le avevo scritte, ma il pubblico poteva non saperlo», racconta. «Tutti le cantano nello stesso modo in cui le cantavano prima dell’outing! Questo mi dimostra che a nessuno dei miei fan importa delle mie preferenze sessuali. Credo che a loro importi il nostro rispetto reciproco per la musica».
Non doversi nascondere
Si è reso conto di non dover continuare a cercare modi per proteggere la sua privacy. È stata un’esperienza liberatoria, dice, vedere che ben poco era cambiato. «Trovare quella libertà deriva dal sapere che posso essere me stesso e allo stesso tempo essere accolto e apprezzato», dice. «Questo non cambia se il mondo scopre che sono gay. Io non cambio se il mondo scopre che sono gay». Sebbene gli artisti si esprimano attraverso la loro musica, le canzoni vivono di vita propria. Una volta diffuse, i fan possono proiettarvi i propri sentimenti ed esperienze. In un certo senso, la musica appartiene tanto all’ascoltatore quanto all’artista.
Dopo il suo coming out, un fan ha sottolineato che la sua canzone del 2022 Satellite era già “un inno LGBTQ”. Inoltre Better è stata usata come primo ballo in diversi matrimoni, e la canzone del 2017 Young Dumb & Broke è diventata un punto fermo alle cerimonie di laurea. Man mano che gli ascoltatori trovano un significato nella musica, questa assume una dimensione propria.
Il ruolo dell’artista
«Quando sei un artista, hai una responsabilità», dice Khalid. «Accompagnate dalla tua musica, le persone vivono, muoiono, partoriscono, rinascono. C’è così tanta emozione coinvolta nello scambio di musica tra artisti e ascoltatori».
Prendiamo per esempio Young Dumb & Broke. L’esperienza universale della canzone, con quel senso di invincibilità della vita durante l’adolescenza, è perdurata di generazione in generazione, cosa che non avrebbe mai previsto. «Young Dumb & Broke non avrebbe mai potuto durare così a lungo, perché quando l’ho scritta ero così concentrato sull’essere giovane, stupido e al verde (traduzione del titolo stesso, ndt)», dice. «Quando cantavo quella canzone a 19 anni, probabilmente avrei detto che non vedevo l’ora di smettere di cantarla. Ora la adoro».
Khalid afferma di voler ispirare i giovani di colore a sentirsi a proprio agio nel dichiarare la propria sessualità, ma non ritiene che la sua musica sia attraente per un tipo specifico di ascoltatore per via dell’identità sessuale di chi la crea. «La musica è soggettiva», afferma. «Se ci si immerge in un’esperienza, si può entrare in sintonia con le persone di ogni tipo. Non importa se sei gay, non importa se sei eterosessuale. Tutti abbiamo sentimenti ed emozioni».
Gli esordi di Khalid su SoundCloud
Khalid è una delle principali star dell’era dello streaming. Ha diversi brani nel cosiddetto “Billions Club” di Spotify (ovvero le tracce con oltre un miliardo di stream), tra cui Location, Young Dumb & Broke e Lovely, la sua collaborazione con Billie Eilish. Al suo apice di stream nel 2019, è stato per un certo periodo l’artista più popolare sulla piattaforma.
All’inizio, però, piattaforme come Spotify erano appena nel suo radar. Infatti caricò le sue prime canzoni su SoundCloud, con poche preoccupazioni sulla strategia di lancio. «Naturalmente questo ha portato ad altre app come YouTube, Spotify, Apple Music e così via. Ma è lì che è iniziato tutto», ricorda. «Ricordo di essere stato al telefono con un amico dicendogli: “Sto per caricare la mia canzone su internet”. All’epoca mi sentivo così spensierato: semplicemente creare canzoni con i miei amici e pubblicarle online. Nessuno avrebbe potuto immaginare cosa sarebbe diventato lo streaming oggi».
Sebbene non potesse prevederlo, Khalid si trovava in una posizione unica nell’era dello streaming. Viene spesso classificato come un cantante R&B, ma ha una fluidità di genere che lo ha portato in un gran numero di classifiche di Billboard: Adult Contemporary, Latin, Rock & Alternative, Rap, Dance. Ha una canzone per ogni playlist.
Khalid “military kid”
Quando Khalid era bambino, i suoi genitori erano nell’esercito e lui si ritrovava spesso a spostarsi. Da ragazzo ha vissuto per sei anni in Germania, poi ha trascorso parte della sua adolescenza, dall’ottavo anno di scuola fino a poco prima dell’ultimo anno, nella parte settentrionale dello stato di New York, a soli venti minuti dal confine canadese.
«Essendo un “military kid”, ero come una spugna, assorbivo tutte le culture che mi circondavano», racconta. «Quando ero nel nord di New York, ho scoperto la musica folk americana, che è diventata una parte importante delle mie fondamenta come artista e ha davvero plasmato il mio modo di scrivere canzoni. Poi vivere in Germania mi ha esposto alla musica pop da una prospettiva diversa. E venendo dal sud degli USA, l’R&B è sicuramente al centro della mia essenza. Tutte queste diverse sfumature musicali si fondono per creare ciò che sono».
Si era trasferito a El Paso quando pubblicò il suo album di debutto del 2017, American Teen, ma l’album è stato ispirato dalle sue esperienze di crescita sia lì che a Fort Drum, appena fuori Watertown, New York. Come tanti altri adolescenti cresciuti fuori da una grande città, trascorreva molto tempo annoiandosi o facendo festa, e dilettandosi di musica.
La manager
«Molte delle storie che hanno ispirato American Teen provengono da quel periodo della mia vita», ricorda. «Faceva freddo, non c’era molto da fare, ma c’erano sicuramente un sacco di feste. All’epoca ero un tipo divertente e scatenato. Ripensandoci ora, da adulto, mi chiedo: “Perché ti sei cacciato in certe situazioni?”. Ma era il contesto perfetto per l’angoscia adolescenziale: crescere, affrontare le sfide e prendere appunti mentalmente».
Sua madre fu rimpatriata a El Paso prima del suo ultimo anno di liceo, e lui decise di andare con lei. Solo e separato dagli amici, iniziò a scrivere canzoni e a caricarle online. All’epoca, Courtney Stewart della Right Hand Co. gestiva diversi produttori quando conobbe Khalid tramite amici comuni su Twitter e ascoltò alcune delle sue demo su SoundCloud.
«All’epoca non lo sapeva, ma stava scrivendo un album generazionale con American Teen», racconta Stewart. «Non appena ho sentito quella voce e quei testi, ho pensato: “È incredibile”. Era qualcosa che non avevo mai sentito prima: il suo tono, la freschezza dei testi e le sensazioni che mi suscitava… Così ho preso un aereo e sono andata a incontrarlo». Il team di management di Khalid ora include Stewart, Mame Diagne, Jordan Holly e Relvyn Lopez della Right Hand.
Le collaborazioni di Khalid
Altri artisti e produttori hanno percepito la stessa cosa nella sua musica. La sua capacità di adattarsi a sonorità diverse e la sua varietà di esperienze universali lo hanno reso un collaboratore ideale per chiunque, da J Balvin a Marshmello, da Logic a Halsey. Crescere vicino al confine canadese potrebbe anche averlo reso caro agli artisti canadesi. Infatti ha collaborato con numerosi artisti canadesi, tra cui Majid Jordan, Tate McRae, Shawn Mendes, Alessia Cara e Justin Bieber. Ha anche avuto un grande impatto nel paese, con 40 brani entrati nella Canadian Hot 100.
Khalid dice di amare le collaborazioni, che uniscono le migliori qualità di due sound diversi. Avere un’altra voce nella stanza può anche permettergli di uscire dalla propria testa, dice, e riconoscere quando una canzone è una hit. Soprattutto, è così sicuro della sua voce che, indipendentemente dal genere in cui lavora o dall’artista con cui si esibisce, è ancora riconoscibile come Khalid.
«Credo che fidarmi della mia voce mi abbia portato a sentirmi a mio agio in qualsiasi suono, perché posso mostrarmi per come sono», dice. «Quando ti senti te stesso in una traccia, non puoi fingere. È qualcosa di reale».
Il falso mito della sua introversione
Essendo piuttosto riservato, Khalid teme di dare l’impressione di essere una persona introversa. Ora è pronto a sfatare questo mito. «In realtà sono estremamente estroverso», dice. «Amo socializzare, uscire, vedere cose nuove e incontrare nuove persone. Voglio dire, il mio album del 2019 si intitolava Free Spirit, e credo davvero di esserlo. Ho fatto quell’album solo per poi nascondermi. Non credo che sia una vera libertà. Ma ora sento di avere la mia libertà».
Accettare pienamente se stesso lo ha riportato alla spensieratezza dei suoi giorni su SoundCloud, ma con l’esperienza e la maturità di una carriera musicale affermata. «Ho iniziato semplicemente divertendomi e quando ho iniziato a lavorare, ho iniziato a prendermi un po’ troppo sul serio», ammette. «Avevo la mia giusta dose di tempo per essere serio. Ora non ho più preoccupazioni al mondo. Posso solo divertirmi».
In un video di TikTok pubblicato di recente, Khalid si sta scatenando sulle note di un estratto di una canzone inedita per le strade di Manhattan. Con una felpa nera con cappuccio, pantaloni da raver retrò e una borsa nera in mano, balla al ritmo di una traccia che fonde la sua caratteristica voce morbida e pacata con un sound che evoca il pop dei primi anni Duemila di Britney Spears o delle Pussycat Dolls. Con un sorriso a trentadue denti, si ferma per scattare una foto con una fan.
Bastano quindici secondi per percepire il benessere e l’entusiasmo di questo nuovo capitolo. «La mia nuova era musicale mi fa sentire finalmente pronto a essere l’artista che ho sempre sognato di essere», dice. «Risale alle mie fantasie di bambino. Mi immaginavo e pensavo: “Un giorno voglio essere questo artista”. Ora sento di avere la sicurezza di poterlo essere per davvero».
Articolo di Richard Trapunski per Billboard Canada