Il K-pop delle KISS OF LIFE non ha regole: «Uniamo le nostre individualità per essere più forti»
Julie, Belle, Natty e Haneul provengono luoghi diversi, ma si riscoprono simili e libere nelle loro canzoni. Sono una delle rivelazioni K-pop degli ultimi due anni e domani, giovedì 20 febbraio, dall’Alcatraz di Milano, inizieranno il loro primo tour europeo. Per l’occasione ci siamo fatti raccontare qualcosa in più sulla loro storia e la loro musica
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Courtesy of S2 Entertainment
In un universo musicale che sforna musica a rotazione essere realmente liberi può essere molto complicato. E se alla libertà va associata una certa originalità allora la missione diventa ancora più complessa. Il K-pop è uno di quei mondi dove tra EP, album e nuovi debutti, molto spesso si sente il bisogno di una boccata d’aria fresca. La genesi delle KISS OF LIFE, giovane band di S2 Entertainment, prende spunto dal “bacio che ridona la vita”, ovvero quello della respirazione bocca a bocca. Il quartetto al femminile è una delle nuove sensation della wave coreana. Con il loro mini-album di debutto eponimo uscito nel 2023 hanno ricevuto tre candidature ai prestigiosi MAMA Awards per le categorie Album dell’anno, Artista dell’anno e Best New Female Artist, mentre l’anno successivo hanno vinto il Rookie of the Year ai Korean Music Awards (2024).
Fin da uno dei primi versi del loro singolo di lancio 쉿 (Shhh,) in cui cantano «I really want what I love» Julie, Natty, Belle e Haneul mettono in chiaro che da lì in poi faranno quello che amano di più. Il non avere vincoli stilistici è il loro segno di riconoscimento: dal primo EP fino all’ultimo Lose Yourself passano dal pop alla Britney Spears dei primi Duemila alla musica R&B, con decise incursioni nel mondo hip hop come in uno degli ultimi singoli Igloo.
Questa loro libertà vive anche della multiculturalità che caratterizza il gruppo. La leader Julie viene dalle Hawaii, Belle e Haneul rispettivamente da Seattle e da Suwon (Corea del Sud) e Natty da Bangkok. Questo è un vantaggio che conferisce alla loro musica un tocco internazionale che mescola le caratteristiche tipiche del K-pop alla musica urban contemporanea. Un aspetto che ha permesso loro, in soli due anni, di conquistarsi una fan base, i Kissy, sparsa in tutto il mondo. «Dal momento che ognuna di noi ha uno stile molto individuale, la nostra forza emerge quando fondiamo tutto in un’unica musica» spiega Belle. Dopo il tour negli Stati Uniti e la vittoria del premio Next Generation agli ultimi Golden Disc Awards, le KISS OF LIFE sono pronte per la loro prima tournée europea che partirà dall’Italia, domani, giovedì 20 febbraio, all’Alcatraz di Milano.
L’intervista alle KISS OF LIFE
Le KISS OF LIFE stanno per sbarcare dal vivo in Europa per la prima volta. Come vi sentite?
Haneul: Al solo pensiero di esibirci di fronte a tutti i nostri fan in così tanti Paesi diversi, non posso che sentirmi emozionata! In realtà, non è la nostra primissima volta in Europa. Nel 2024 abbiamo girato il video musicale di Sticky in alcune località dell’Ungheria e della Polonia. Tuttavia, è il nostro debutto in concerto, quindi è una sensazione diversa.
Che tipo di spettacolo dobbiamo aspettarci?
H: Rispetto alla tournée statunitense abbiamo introdotto alcuni cambiamenti, per cui vedrete qualcosa di nuovo. In generale la nostra scelta è quella di concentrarci sulla musica e sul contatto con i nostri fan. Vogliamo che i Kissy vivano un’esperienza intima insieme a noi quattro. Molte delle nostre idee le abbiamo concepite con questo intento.
E invece, quale è il vostro rapporto con lo studio e quanto siete coinvolte nella scrittura dei vostri brani?
H: Il nostro lavoro si fonda sul rispetto reciproco ed è fondamentale in un gruppo come il nostro dove ognuna di noi possiede dei punti di forza individuali differenti. In studio, ma anche in generale a livello musicale, è insieme che riusciamo a brillare di più. Siamo tutte affascinate e appassionate dalla scrittura e dalla composizione. La nostra etichetta ci dà la libertà di esprimerci e ci incoraggia nella nostra creatività. È sempre un processo divertente e molto spesso, siamo talmente impegnate a scambiarci proposte e a far rimbalzare le idee che perdiamo la cognizione del tempo!
Il vostro primo EP KISS OF LIFE ha ricevuto delle recensioni molto positive. Avete sentito la pressione quando si è trattato di lavorare ai due progetti successivi?
Belle: Onestamente, non ci aspettavamo che la gente apprezzasse il nostro lavoro fin da subito, anche se segretamente speravamo che il nostro EP di debutto attirasse l’attenzione. Una leggera pressione c’è sempre stata in realtà. Il modo migliore è concentrarsi sulle cose che potevamo e sapevamo fare. Ci siamo impegnate il più possibile per far sì che la nostra musica e le nostre performance si evolvessero man mano che ci sentivamo sempre più a nostro agio come musiciste.
Il vostro terzo EP Lose Yourself è il vostro lavoro più intimo, ma spazia anche tra molti generi. Ad esempio, Igloo è uno dei tuoi vostri primi singoli hip hop. Com’è stato scrivere, cantare e ballare una canzone con queste sonorità?
B: Igloo è una delle nostre canzoni preferite di Lose Yourself, perché è uno di quei casi rari in cui il prodotto finale viene fuori esattamente come l’avevi immaginato. È una sensazione quando accade. L’hip hop è un genere che amiamo, quindi tutto è stato molto naturale durante il processo creativo. Credo che sia questo il motivo per cui ci siamo occupate in prima persona della registrazione e della coreografia.
Il vostro stile musicale deve molto anche all’R&B. Quali sono gli artisti di riferimento che vi hanno influenzato? D’altronde avete origini diverse.
B: Sperimentiamo sempre stili musicali diversi e tendiamo a spingerci fuori dalla nostra zona di comfort. Siamo molto ispirate dall’R&B, in particolare dalla musica degli anni Novanta e Duemila. Tuttavia, dato che ognuna di noi ha uno stile molto individuale, la nostra forza emerge quando fondiamo tutto in un’unica musica. Abbiamo subito l’influenza di molti artisti diversi, per citarne alcuni, Tinashe, Ariana Grande, Doja Cat e Olivia Rodrigo.
Natty: All’inizio c’erano sicuramente delle differenze culturali, ma credo che, a prescindere dalla provenienza, la personalità finisca per diventare il fattore principale nel modo in cui si costruisce una relazione e in cui si fa musica. In fin dei conti tutte facciamo ciò che più ci piace, di conseguenze è facile andare d’accordo senza grandi difficoltà!
E qual è, invece, il vostro rapporto con la Corea e la sua cultura?
Natty: Sono in Corea da molto tempo. Credo di essermi adattata bene. Ci sono alcune differenze, ma la considero, insieme alla Thailandia, la mia casa. Più che altro immagino sia dipeso dal fatto che essere un’artista implica una certa rapidità di adattamento e nel fare le cose. Questo aspetto ha richiesto un po’ di tempo, ma ora sono più veloce di chiunque altro!
Una delle vostre primissime canzoni, 안녕,네버랜드 (Bye My Neverland), parlava del diventare adulti. Cosa ricordate di quel periodo di passaggio all’età adulta e dei vostri primi giorni da trainees?
Natty: Beh, io credo fermamente che il passato di ciascuno costruisca il suo carattere del presente, permettendogli di prendere le decisioni giuste per il futuro. Diventare adulti significa rendersi conto di aver fatto abbastanza esperienze da potersi considerare tali, se questo ha un senso. Nel mio caso, essendo stata una trainee per molto tempo, ci sono stati sicuramente momenti duri e difficili, ma ora, guardandomi indietro, sono grata per quei momenti, perché senza di essi non sarei la Natty che sono oggi.
Sticky è uno dei vostri brani di Maggiore successo. Ne eravete consapevoli quando l’avete scritta?
Julie: Insomma, ci si spera sempre. Se posso fare un paragone, è come quando provi una nuova ricetta e già al primo morso senti che ha un sapore speciale. Con Sticky è andata più o meno così. Eravamo tutte sinceramente innamorate di come fosse venuta fuori e desideravamo molto che i nostri ascoltatori la amassero quanto noi.
Avete scelto il nome KISS OF LIFE perché volevate donare al K-pop una boccata d’aria fresca. Cosa sentite di poter dare nel prossimo futuro?
J: Abbiamo ancora molto da fare! Dobbiamo continuare a esplorare, siamo solo all’inizio, ci sono differenti generi musicali e altrettanti lati di noi da scoprire che ancora non conosciamo. Speriamo di poter continuare ad essere una boccata d’aria fresca, ma soprattutto di mostrare a tutti che va bene essere diversi e non perfetti a volte.
Nella storia del K-pop, secondo voi, quali sono stati gli artisti più rivoluzionari, che hanno dato questa boccata d’aria?
J: Ce ne sono tantissimi ed è difficile sceglierne solo alcuni. Mi piace pensare che tutti gli artisti che ci hanno preceduto, e anche quelli che ci seguiranno, in qualche modo, abbiano contribuito e contribuiranno a fare del K-pop un genere che possa piacere a tutto il mondo. Aggiungendo ognuno qualcosa di unico.
Cosa vi aspettate dall’Italia?
J: Cibo, shopping, tutto! L’Italia è uno dei luoghi che ho sempre desiderato visitare e sono entusiasta di poterci finalmente andare e sono davvero felice di poterla vivere con le mie compagne.