“Looking for Stars”, i nuovi Hooverphonic con la 17enne Luka
Gli Hooverphonic sono tornati con il loro decimo album di inediti, “Looking for Stars”, con la voce della diciassettenne Luka Cruysberghs
Chi è cresciuto a cavallo fra anni ’90 e primi Duemila se li ricorderà per il loro calibrato mix di pop alternativo e trip hop (ai tempi ancora imperante) ma soprattutto per la loro super hit Mad About You, colonna sonora di spot televisivi, film e persino della Coppa UEFA 2000. Il 16 novembre i belgi Hooverphonic sono tornati con il loro decimo album di inediti, Looking for Stars, con una nuova formazione: a dare voce alle creazioni musicali di Alex Callier e Raymond Geerts è ora la diciassettenne Luka Cruysberghs, vincitrice di quest’anno dell’edizione fiamminga di The Voice.
Looking for Stars contiene undici nuovi brani anticipati dal singolo Romantic. Ma non ci si lasci ingannare dal titolo perché è antifrastico: «Viviamo in una società in cui ci si aspetta che tu sia romantico, perfetto – spiega Alex durante un incontro con la stampa italiana – Tutto deve essere perfetto: il tuo account Facebook, ogni giorno della tua vita. Ma sappiamo tutti che non è così: non tutti i giorni sono splendidi, tantomeno perfetti. E di certo non siamo sempre in uno stato d’animo romantico». Continua sul brano Paranoid Affair, il cui testo recita “love is overrated” (“l’amore è sopravvalutato”): «Certo, l’amore è importante, ma non è l’unica cosa che conta. Però è come se volessero farci credere che lo sia. Per questo è “sopravvalutato”. Comunque c’è anche molta ironia in questi testi, non bisogna prenderli troppo seriamente: è un mix di discorsi seri e ironici».
Sulla responsabilità che ora Luka porta con sé lei afferma: «Per me cantare negli Hooverphonic è una cosa molto speciale e cerco di collegare ogni pezzo alla mia storia personale». Prosegue Alex: «Sono sempre stato abituato scrivere cose che fossero universali, in modo che potessero essere interpretate da persone diverse. I testi devono essere per tutti, a prescindere da sesso ed età. È chiaro che dire “I’m not romantic” a 17 anni oppure a 45 assume significati diversi, ma entrambi sono plausibili».
Sulla loro identità belga Alex osserva: «Il Belgio è un paese molto surreale, per questo il surrealismo è nato lì. È uno dei pochi paesi in cui trovi un popolo latino e uno germanico fianco a fianco. Questo rende il paese molto aperto a culture diverse. Quando ero ragazzo ascoltavamo alla radio musica francese, inglese, americana, italiana, di tutto. Per cui siamo un po’ l’underdog, cosa che però è un vantaggio creativo perché in quanto tale guardiamo sempre quello che fanno gli altri combinandolo in forme nuove. Noi non cerchiamo di essere una band americana o inglese: cerchiamo di essere i belgi Hooverphonic. Questo può risultare un po’ esotico sia per gli americani sia per i francesi».
Infine una manifestazione di stima nei confronti del grande Ennio Morricone, dichiarata ispirazione per il brano Feathers and Tar (nona traccia di Looking for Stars): «Prima di tutto amo il modo in cui scrive melodie. Usa molte modulazioni, passa da una tonalità all’altra, crea molti passaggi cromatici. Quando studiavo pianoforte il mio insegnante di pianoforte mi faceva sempre suonare cose tipo Bach ma a me non piacevano. Un giorno mi diede la prima Gymnopédie di Erik Satie. Improvvisamente qualcosa è scattato in me: “Ecco quello che mi piace!”. Poi mi diede dei pezzi di Gershwin, e anche lui mi piaceva. Morricone rappresenta la linea di confine fra arte e kitsch. A volte è quasi kitsch ma in un modo molto moderato. Nelle sue colonne sonore dei film spaghetti western è una cosa che trovi molto».
Gli Hooverphonic saranno dal vivo in Italia il 22 marzo al Vox Club di Nonantola (Modena) e il 23 alla Latteria Molloy di Brescia.