Interviste

Nella stanza di Naska c’è posto per tutto, dalla sfacciataggine all’emotività

Una conversazione a tu per tu con l’artista che meglio di chiunque altro in Italia ha rivitalizzato (con successo) il filone pop punk, come riconfermato dal nuovo album “La Mia Stanza”

Autore Federico Durante
  • Il6 Maggio 2023
Nella stanza di Naska c’è posto per tutto, dalla sfacciataggine all’emotività

Irriverente e sfacciato, ma anche – quando vuole – romantico ed emotivo. Sono i molti volti di Naska, artista che meglio di chiunque altro in Italia ha saputo rivitalizzare (con successo) il vecchio filone pop punk che fa capo a band come Blink-182, Green Day e Sum 41.

Da Rebel alla cameretta, continua l’ascesa di Naska, passo dopo passo (per esempio recentemente è stato annunciato fra i protagonisti di Spotify RADAR Italia 2023). Lo spirito del suo nuovo album La Mia Stanza, fuori da oggi (venerdì 5 maggio) per Thamsanqa / The Orchard, è lo stesso che animava il disco d’esordio.

“La stanza di Naska non ha pareti, ma neanche alberi, che ne delimitino in alcun modo i confini”, si legge in una nota stampa. “Un open space in cui ironia, rock’n’roll, sensualità, provocazione e romanticismo sono gli elementi d’arredo scelti dall’artista che con questo nuovo lavoro discografico ci accoglie in un ambiente colorato e originale”.

Andiamo allora alla scoperta del mondo di Naska insieme al suo stesso protagonista.

Ascolta La Mia Stanza

L’intervista a Naska

Da Rebel a La Mia Stanza. Gli Oasis direbbero “I’m gonna start a revolution from my bed”: è quella la filosofia del disco?

Può essere! È iniziato tutto dalla mia stanza, dove penso le canzoni. Io non parto mai dal concept di un album. Io scrivo, scrivo, scrivo, e quando arrivo verso la fine mi chiedo come intitolerò il disco, qual è il suo immaginario. Quel pomeriggio cercavo qualcosa che mi rappresentasse. Cosa c’era di meglio che la mia stanza, che ho arredato io, dove ho messo tutti i miei idoli?

Infatti, sulla copertina del disco, alle tue spalle si vedono tanti artwork iconici e locandine di film. Immagino che siano fra i tuoi riferimenti fondamentali.

Certo, dai dischi ai miei film preferiti. Come Arancia Meccanica e Scarface (che non si vede nella copertina ma c’è).

Ti ricordi quando hai visto Arancia Meccanica per la prima volta?

Dovevo essere in prima superiore. Ricordo che andava di moda la maglietta del film. Mi sono informato, ho chiesto ai miei e mi hanno detto che era un film di Kubrick che all’epoca fece scalpore: stupro, violenza, droga… Mi piacque l’immaginario di questo mondo catastrofico, loro vestiti con la loro uniforme… Soprattutto mi faceva volare il fatto che lui ascolta musica classica.

Fra i brani dell’album mi pare di capire che Wando abbia un significato speciale per te. Ce ne parli?

È l’ultima traccia del disco e anche l’ultima che ho scritto in generale. È una canzone molto emotiva. Scriverla, registrarla e riascoltarla è stato come un macigno. Perché è dedicata a mio papà. Mi lascia sempre un po’ di nodo alla gola.

Ti senti messo a nudo?

Sì, è il bello delle mie canzoni. Cerco sempre di essere molto sincero. E la gente lo percepisce.

Com’è andato il tuo viaggio a Memphis? La città è davvero così pericolosa come dicono?

Prima di partire abbiamo trovato su internet che Memphis è una delle città più pericolose d’America. Visitandola abbiamo constatato che è davvero così. I luoghi d’interesse del blues e del rock and roll sono mete turistiche dove ti senti al sicuro. Ma a uscire la sera per mangiare o bere una birra in Beale Street, dove suonano tutti i gruppi, non ti senti altrettanto sicuro.

Un ricordo in particolare di quel viaggio?

Forse i Sun Studios. L’energia che ho percepito in quegli studi, dove registravano Elvis, Johnny Lee Lewis, Johnny Cash, era assurda.

Tu sei fra gli artisti selezionati da Spotify per RADAR Italia 2023. L’hai saputo a sorpresa o c’era stato un lavoro di contatto fra il tuo team e Spotify?

Mi annunciano tutto a sorpresa. I miei manager mi hanno detto: “Vieni in ufficio, ti hanno preso in RADAR 2023”. Gli ho risposto: “E così me lo dite?”. Non ne sapevo nulla.

Il 1° giugno aprirai il concerto dei Sum 41 a Igea Marina. Come ti stai preparando?

Guarda (tira su la manica, ndr): su questo tatuaggio ho la faccia della copertina di Does This Look Infected? sul corpo della tipa di Enema of the State dei Blink-182. I miei due dischi preferiti. Anche nel caso di questo live si è trattato di una sorpresa. Non sapevo che mi avessero proposto per l’apertura.

Eravamo a pranzo e Carlo di Vivo Concerti mi fa: “Oggi dovrebbe arrivarmi la mail che mi dice se ti hanno preso o meno per l’apertura dei Sum 41”. Perché non era il festival a scegliere, ma il manager della band. Ho lacrimato sia perché mi stava andando di traverso il boccone sia perché non me lo aspettavo assolutamente.

Tu parallelamente all’attività musicale hai anche un buon seguito su Twitch. In che modo queste due “anime” interagiscono fra loro?

Twitch è nato proprio come modo per autofinanziarmi la musica. Usavo tutti i ricavati di Twitch per finanziare i master dei pezzi, i video… Non le ho mai viste come due cose distaccate, anzi si danno forza a vicenda.

Oltre a quelli già citati di Sum 41 e Blink-182, ci consigli qualche disco per te fondamentale del filone pop punk?

Di sicuro American Idiot dei Green Day. Mi piace un sacco anche Dude Ranch, che è uno dei primi album dei Blink. Ma non ascolto solo pop punk. Per esempio adoro i Nirvana, i Radiohead, gli Strokes… Questi sono i riferimenti che mi hanno accompagnato nella scrittura de La Mia Stanza.

Il tuo è un progetto che sta crescendo in maniera molto organica, guadagnando sempre nuove fasce di pubblico passo dopo passo. Ti senti già arrivato o hai qualche sogno nel cassetto ancora da realizzare?

Non mi sento mai arrivato. Qualche sogno? Sognare significa troppo guardare al futuro, mentre io mi concentro di più su quello che faccio oggi. Poi quello che succede, succede.

Il tour di Naska

  • 26 maggio – Milano, MI AMI
  • 1 giugno – Rimini, Slam Dunk
  • 16 giugno – Firenze, Viper Summer Festival
  • 24 giugno – Bologna, OLTRE Festival
  • 25 giugno – Roma, Rock in Roma
  • 2 luglio – Perugia, Umbria Che Spacca
  • 8 luglio – Senigallia (AN), Mamamia Festival
  • 14 luglio – Padova, Parco Della Musica
  • 15 luglio – Caorle (VE), Suonica Festival
  • 8 agosto – Seravezza (LU), Mediceo Live Festival
  • 11 agosto – Ostuni (BR), Aurora Festival
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