Nerissima Serpe, Papa V e Fritu: i tre amici al bar (cinese) che stanno cambiando il rap italiano
“Mafia Slime”, di cui oggi esce il secondo capitolo, non è solo un disco: è famiglia, identità, visione senza compromessi. In poche parole, tutto ciò che serve per diventare un culto per la nuova generazione
Nell’immaginario a metà tra un gangsta movie americano e l’italianità che trasuda la provincia che è diventato il marchio di fabbrica di Papa V, Nerissima Serpe e Fritu, c’è un concetto che ricorre forse più di tutti gli altri: la famiglia. Quella di sangue e quella lavorativa (che poi, nel loro caso, diventano un tutt’uno, visto che Fritu e Papa V sono davvero cugini), quella che ti copre le spalle, con cui condividere un’idea artistica ben definita e con cui partire da underdog per diventare la punta di diamante della nuova scena. In 2 parole: Mafia Slime.
Del resto, a dirlo è lo stesso Papa V in Sex Appeal, l’ottava traccia del secondo capitolo – uscito oggi – della saga iniziata nel 2021: “Mafia Slime molto più di un disco”. E in effetti è così. Mafia Slime non è solo un album: è unione, identità, estetica, attitudine, visione senza compromessi perché, come mi raccontano loro stessi, “gli streaming sono belli, sì, ma per noi quello che conta è che la gente in strada si ascolti la nostra roba”.
E infatti – così come ogni loro progetto – anche Mafia Slime 2 – tra “canzoni un po’ sporche” come Qui Quo Qua con Kevin Mopao, scorrettissime e ironiche come Ogni Notte e “lovesong che piacciono ai gangsta” come A lei o Dritto al cuore, è un disco che probabilmente sarà destinato a rimanere un culto per la generazione attuale e – per citare il trio che ha svezzato Papa V, Nerissima Serpe e Fritu – realizzato dalla gente per la gente, la loro. Quella che vive di cose concrete e tangibili, di estati passate a casa perché con “pochi soldi non si va in vacanza in ferie” e di serate trascorse in quel bar (cinese) dove si ritrovavano tre amici che non volevano necessariamente cambiare il mondo, ma che alla fine in qualche modo stanno cambiando il rap italiano.
L’intervista a Papa V, Nerissima Serpe e Fritu per “Mafia Slime 2”
Quante volte vi hanno chiesto quando sarebbe uscito Mafia Slime 2?
Fritu: veramente troppe volte. A volte ancora ce lo chiedono!
Papa V: un botto, veramente un botto. Poi un po’ di tracce le avevamo già spoilerate nei nostri live.
Sentite il peso delle aspettative?
Nerissima Serpe: io no, ma perché in generale nella vita non voglio farmi aspettative. Senza aspettative poi se ti succede una cosa bella sei più felice, se invece te ne fai e poi non va bene ci rimani male.
PV: vero. Vediamo come lo prenderà la gente, ma questo è un disco su cui abbiamo lavorato tanto, su cui ci siamo scornati almeno 300 volte e sappiamo che il livello è alto. Credo che nessuno di noi pensi che sarà disco di diamante, ma per i nostri fan sarà sicuramente un bell’album.
NS: ecco, bravo, ho aspettative per i nostri fan più che sui numeri. Loro ci amano per quello che è uscito e questo per me è il disco più bello che abbia mai fatto.
PV: anche per me.
Si sente che è un disco fatto per voi e per chi vi ascolta senza pensare troppo al mercato, però mi sembra che proprio questa cosa poi vi premi anche a livello numerico e che sia il motivo per cui siete rispettati dal pubblico. Solitamente gli artisti più giovani sono iper polarizzanti, voi invece sbaglio o non avete hater?
PV: sì, il discorso che fai è vero, però è altrettanto vero che noi non diamo modo di farlo. Nessuno di noi ha mai raccontato i cazzi propri sui social, non ci siamo mai esposti politicamente, l’unica cosa che ci interessa è fare musica e vogliamo che se c’è qualcosa di noi che deve essere criticato sia quella. Gli unici commenti negativi che abbiamo sono “Mi fa cagare questa traccia”, che ci può stare, però personalmente raramente veniamo criticati, tranne magari tre coglioni che dicono che siamo dei rimasti.
F: alla fine quelli sono commenti di odio effimero.
NS: poi magari vai a vedere i profili e molti ti seguono e sono pure tuoi fan. Che poi questi pensano che chissà cosa facciamo… Comunque alla fine a mio parere la nostra musica è talmente di livello, talmente identificativa che se sei un ascoltatore maturo e lo capisci non ci puoi dire un cazzo.
A livello di scena percepite il rispetto? Siete nel disco di Jake, in Mafia Slime 2 avete Guè e Rasty, avete collaborato con Noyz, Fibra…
PV: sì, poi le cose succedono piano piano. Per noi è un onore lavorare con questi artisti perché sono stati al top per anni e lo sono ancora, e sapere che a loro fa piacere fare una canzone con noi ci rende orgogliosi.
NS: io credo che il rispetto sia una cosa che ti prendi. Devi essere consapevole di prenderti il mondo ma rimanendo al tuo posto.
Beh, comunque si vede che siete cresciuti totalmente con quella roba lì.
NS: sì, noi siamo rock’n’roll ma poi siamo i primi a rispettare chi c’è stato prima di noi. Perché dovrei fare il figo? Questa mentalità non ce l’abbiamo solo noi, ma anche il nostro team, K100.
PV: esatto, se io sono qui da due anni non posso non rispettare gente che c’è da 25.
L’ultimo anno per voi è stata una sorta di consacrazione, c’è stato qualcosa in particolare che vi ha fatto dire “Okay, questo è il nostro momento”?
NS: no… Forse lo è ma neanche tanto, abbiamo ancora tanto da dimostrare.
Come neanche tanto?!
PV: secondo me devono dirtelo più gli altri. Non mi posso svegliare la mattina e dirmi questo di me stesso…
F: anche perché se poi non è il momento giusto davvero è un casino!
E ve lo hanno detto?
PV: certo, ce lo dicono. Ma poi me ne rendo conto anche io nel momento in cui vado in giro a Milano e se prima mi fermavano tre persone ora mi fermano in 100, però non me la vivo come se fossi arrivato.
NS: esatto. Quello che ci ricordiamo sempre è che il nostro è un percorso che parte dal basso per andare verso l’alto con calma. Ora sì, c’è attenzione, però come dice Papa te lo devono dire gli altri.
PV: secondo me è un po’ lo stesso discorso che facevamo prima sulle aspettative. L’importante poi è il riconoscimento della gente che ti segue davvero, quella che viene ai live e che vedi in faccia. Gli streaming sono belli, sì, ma per me conta che la gente in strada si ascolti la nostra roba.
Infatti era proprio quello il momento di cui parlavo, non tanto a livello di streaming, quanto di percepito che è il risultato di un percorso sempre coerente.
PV: sono d’accordo. Poi noi siamo proprio cresciuti insieme ai nostri fan, come ti dicevo prima abbiamo fatto le cose con calma. Se pensi che Mafia Slime è uscito quattro anni fa…
NS: bravo. Qua poi tocca anche un po’ la sfera personale, magari domani mi brucio e fallisco, però per ora ci godiamo quello che stiamo costruendo. Prima abbiamo fatto due date in Santeria, poi i Magazzini, ora abbiamo un tour con due Alcatraz sold out. Il tempo poi è relativo, magari un gradino lo fai in un secondo e per farne un altro ci metti un anno.
Secondo voi Mafia Slime potrà essere per questa generazione quello che Santeria è stato per la nostra?
PV: non lo so, quando è uscito Santeria Marra e Guè erano già dei giganti…
NS: però se pensi un po’ all’estetica, al culto, alle rime che ti ricordi potrebbe essere bro, dai…
Personalmente vi associo molto a loro due: Neri ha quella vena introspettiva più marcata stile Marra, Papa ha la punch immediata à la Guè.
F: sì, anche se secondo me entrambi hanno sviluppate queste due cose, anche se in modo diverso perché in Neri la parte conscious emerge più spesso.
NS: secondo me la forza di Papa è proprio la semplicità. Ti arriva subito, è diretto, io magari sono più astratto, più cervellotico. Però per dirti, il ritornello di A lei lo ha scritto lui. La prima volta che l’ho sentito ci sono rimasto, mi ha stra-battuto.
PV: la cosa bella secondo me è che non entriamo l’uno nel mondo dell’altro, ma è proprio un altro mondo. Non è che dico “ah okay ora devo fare la traccia introspettiva perché devo fare il pezzo con Neri”.
Com’è il vostro processo creativo? Scrivete insieme?
NS: noi ci confrontiamo solo a fine strofa ed è incredibile perché ogni volta vanno insieme da Dio. Peso se ci pensi…
PV: però è tutto molto di pancia, naturale, non è che ce la studiamo. Poi fa anche tanto il beat, che emozioni ci dà, quella roba lì fa tutto.
Ecco, a proposito di beat, in Mafia Slime 2 ci sono anche delle sonorità diverse rispetto agli altri progetti. C’è stata una ricerca particolare?
F: diciamo che le mie influenze musicali mi hanno portato a costruire un certo tipo di sound in modo molto spontaneo. Non c’era l’idea di fare necessariamente un beat di un certo tipo, come per esempio quello funk di Ogni notte, è stato molto naturale. Forse l’unica linea guida che ho avuto è la wave 2000 con cui io sono particolarmente fissato e che ho voluto riportare in questo album.
In Italia quando qualcuno vuole fare un complimento a un rapper gli dice che è molto americano, voi però avete un immaginario spiccatamente e fieramente italiano.
NS: noi siamo talemente noi stessi che non potremmo fare diversamene. Cioè, io sono nato a Milano, capito? Ovvio che le influenze ci possono essere, ma non posso raccontare un qualcosa che non mi appartiene. Io quando parlo devo essere Matteo, mica Young Thug.
E nella vita cosa vorreste avere l’uno dell’altro?
NS: io i soldi di Papa. No, a parte gli scherzi, io penso che tutti noi prendiamo tanto l’uno dall’altro. Da Papa ho imparato ad essere più calmo, meno frenetico, aspettare il momento.
F: io di Papa vorrei la capacità di fare una cosa una volta e farla al 100%. Quando abbiamo fatto Trap Fatta Bene andavamo in studio, magari non facevamo un cazzo per cinque ore ma la sesta facevamo il pezzo e lo chiudevamo.
PV: quello che invidio di Neri è la caparbietà, l’essere così determinato nei confronti della vita. Lui se perde una partita a calcio si ammazza, io la voglio vincere ma se non vinco dico “fanculo, mi vado a mangiare il panino con la salamella”. Però penso anche che le cose tra di noi funzionano proprio perché ci compensiamo.
In Mafia Slime 2 ci sono pochi feat ma sono tutti coerenti con quello che è il vostro mondo.
PV: essendo il disco già un feat di per sé abbiamo voluto mettere persone che davvero potessero aggiungere qualcosa per arrivare a un album che viva il più possibile, al di là degli streaming del momento. A me questa cosa che il disco sia primo in classifica interessa come no. Quello che vogliamo è che Mafia Slime sia davvero una cosa che rimane nel tempo.