Interviste

La “endless summer” di Sarah: «Mi diverto per diventare un’autentica artista eclettica»

Abbiamo incontrato la vincitrice dell’utima edizione di Amici, tra le quattro artiste di Up Next Italia di Apple Music che si esibiranno il 12 settembre in Piazza Liberty a Milano. L’iniziativa è rivolta all’identificazione e alla valorizzazione dei talenti emergenti

Autore Tommaso Toma
  • Il3 Settembre 2024
La “endless summer” di Sarah: «Mi diverto per diventare un’autentica artista eclettica»

Davvero un’estate senza fine e piena di emozioni per questa ragazza di Vigevano che è uscita vincitrice da Amici 24 ed è subito entrata nel loop dei concerti estivi. Prima con delle belle date degli instore, che sono anche un ottimo warm up per una esordiente sui palchi, per poi comparire ad alcuni importanti festival delle radio e addirittura come opener in due importanti festival, durante il Fiera Milano Live per i Black Eyed Peas e poi ad agosto durante l’ultima data del Red Valley a Olbia.

Durante questi mesi caldissimi Sarah ha avuto le occasioni giuste per presentare il suo eclettico repertorio che la vede leggerissima in brani deliziosi come Mappamondo (complice anche la penna di Federica Abbate), o più dance pop in Sexy Magica o per il suo ultimissimo brano, Roulette. Ora Sarah è anche protagonista di Up Next Italia di Apple Music orientato a identificare, mostrare e far emergere il talento delle stelle nascenti. Il prossimo 12 settembre si esibirà anche nell’evento dal vivo organizzato da Apple Music in Piazza Liberty a Milano, dove saliranno sul palco anche Anna Castiglia, Assurditè e Lamante. A questo link è ancora possibile registrarsi per la serata.

Up Next Italia: l’intervista a Sarah

Ci ritroviamo qui dopo averti visto alla finale di Amici e poi hai passato un’estate bellissima, che periodo!
Sì, davvero! Dopo la vittoria ho performato tantissimo e per eventi completamente diversi dal tour instore alla presenza a un paio di festival… Sono veramente felice di tutto quello che ho fatto, ho potuto portare la mia musica in tanti luoghi, ho calcato tanti palchi che prima di quest’anno non avevo mai toccato. Non avevo mai avuto la sensazione – bellissima – di stare su un palco davanti a così tante persone.

Eppure ti sei “fatta le ossa” nello studio di Maria De Filippi.
Certo, ma adesso è tutto completamente diverso, in quel caso si c’è del pubblico, ma canti soprattutto per i giudici, e davanti a delle telecamere. Con le date negli instore mi sono trovata davanti al pubblico che è venuto appositamente per me e mi sono presa del tempo per conoscere meglio i miei nuovi fan, fare io delle domande a loro! E poi è successo di ritrovarmi davanti a decine di migliaia di persone ai due festival ai quali mi hanno invitato a performare.

Ma è interessante che tu nomini questa cosa della fisicità perché viviamo in un mondo estremamente digitale. Che tipo di insegnamento stai accogliendo da queste prime esperienze?
Sto imparando a capire che bisogna essere sempre sé stessi. Sono la stessa persona quando sono con i miei amici o con la mia famiglia e penso di esserlo anche davanti ai miei fan. Sto cercando di tirar fuori quella naturalezza che è proprio quello che vogliono le persone che ti seguono. Io cerco di leggere tutte le lettere, i messaggi che ricevo, ci tengo a capire la ragione per cui piaccio, che cos’è che ti piace della mia personalità.

Il pianoforte è una specie anche di pietra angolare della convivialità familiare. Tu e i tuoi genitori vi trovavate spesso intorno al piano per passare le vostre serate. Ora che sei sempre in giro, ti manca questo pianoforte di casa e quelle emozioni?
Devo dire la verità, sì! Perché molto spesso era il nostro “post cena”, qualcuno di noi andava al pianoforte e cantavamo insieme. Quindi adesso quando mi ritrovo a casa sempre ogni volta cantiamo tutti insieme ed è stato sempre bellissimo. Purtroppo adesso, come ben puoi capire, non abbiamo sempre l’occasione di stare tutti insieme, ma io ogni volta che sono a casa vado al pianoforte, scrivo e canto di tutto…

Suoni il pianoforte per dar forma alle tue idee?
Sì, il piano mi da la possibilità di cantare e interpretare sia i miei pezzi che quelli degli altri in modo diverso, come voglio io. Secondo me è bellissimo. Poi a casa nostra succede spesso che mio fratello si mette a suonare, magari sono in bagno che mi sto mettendo una crema e sento una sua melodia da lontano e finisce che vado in salotto e mi metto a cantare assieme a lui… mi mancano tanto questi momenti, ma so che torneranno.

Torniamo a questa travolgente estate, com’è stato performare all’interno di due festival? A luglio hai aperto per i Black Eyed Peas.
Ah, devo confidarti che per l’apertura dei Black Eyed Peas a Fiera Milano Live mi è proprio salita l’ansia a livelli estremi prima di salire sul palco! Di solito non mi arriva quel tipo di ansia pre esibizione, non sono mai agitata, anzi sono sempre gasata, non vedo l’ora di salire sul palco! E invece quando ero lì sul palco di Rho Fiera, mi sono detta: “Cavoli, sto veramente andando a inaugurare proprio io questo gruppo che adoro!”. È stato tutto veramente incredibile, e anche il fatto che c’erano anche delle persone venute apposta per me. Non potevo credere ai miei occhi. Una bambina mi ha fatto capire addirittura che era lì solo per me, la madre mi ha detto poi che sua figlia non sapeva neanche chi fossero i Black Eyed Peas!

E poi hai aperto l’ultima data del Red Valley.
Un festival enorme, veramente tanto bello, mi sono vista anche le esibizioni degli altri artisti, mi sono messa anche a studiarli per vedere come si approcciano al pubblico. Una cosa è certa, è bellissimo notare quanta varietà ci sia nel panorama italiano. E io sto cercando di far capire chi sono io, come distinguermi da tutta questa onda di bravissimi artisti. Sto lavorando duramente per questo anche perché penso di essere un’artista eclettica, l’ho sto dimostrando con le mie canzoni, comprendi da subito che non sono solo una cantante pop con una venatura dance, ma tanto altro, il pop più sognante di Mappamondo, Voilà che come reference certe canzoni pop del lontano passato…

Sono rimasto molto colpita dalla tua pronuncia in francese.
Grazie, per fortuna mia mamma è tedesca, la erre un po’ moscia c’è! Anche se quella tipica alla francese (ride, ndr) e poi ho fatto il linguistico… Il francese, secondo me è una lingua molto sognante. E ho avuto tantissimi feedback belli proprio quando cantavo in francese. Mi piacerebbe potermi avvicinare al mondo della musica pop francese, mettere nelle mie canzoni qualche melodia che richiama quel mondo.

Parlando invece delle tue personali playlist, visto che sei stata inserita nel programma Up Next Italia, c’è qualche artista che, scrollando Apple Music, hai detto: “Wow, non lo conoscevo ma mi piace adesso tantissimo”?
Si c’è, Yungblud! Non ha niente a che fare con me, ma scoprendolo me ne sono completamente innamorata, così alla fine mi sono ascoltata tutto il suo repertorio. Nonostante le nostre diversissime fonti di ispirazioni, mi sono accorta che anche lui pesca molte reference dal passato. Un’altra artista che conoscevo ma che ho ultimamente tanto approfondito con l’ascolto è Tate McRae. Infatti oltre alle sue hit Greedy o Exes, ho scoperto che mi piace veramente tanto, purtroppo ho perso la sua data italiana.

E se ti chiedo invece dei favoriti del passato nelle tue playlist?
Sai che ti citassi Chopin e alcuni autori di musica classica? Il motivo è semplice: io sono cresciuta con la classica, l’ho anche studiata. Mi ricordo di certe bellissime domeniche mattine con mio padre che si metteva al pianoforte e io lo ascoltavo sprofondata sul divano.

Bello, bello, ora sei fuori anche con il nuovo singolo Roulette ma ci aspettiamo entro la fine dell’anno uscirà qualcosina da te?
Penso proprio di si!

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