Sarah Toscano, I’m just a girl
È la più piccola dei big in gara e parteciperà per la volta al Festival con “Amarcord”: Sarah è la protagonista della nostra digital cover story
Sarà la sua prima volta a Sanremo, e sarà anche la più piccola dei big in gara. Ma alle sfide Sarah Toscano è oramai abituata, anche se – come ci racconta in questa intervista per la nostra digital cover story – è difficile per lei non lasciarsi trasportare dalle emozioni calcando il palco della kermesse musicale più importante d’Italia.
Dopo aver vinto lo scorso anno Amici, il talent di Maria De Filippi, grazie anche a una manciata di brani giusti come Touchè, Mappamondo, Sexy magica e L’ultima volta, Sarah è uscita con Tacchi (fra le dita) e un’ottima versione in italiano di Safety Net, brano della britannica Bea and her Business. E fra pochissimo toccherà ad Amarcord, il suo pezzo prodotto dalla coppia di DJ Merk & Kremont e scelto per essere in gara durante la 75esima edizione del Festival di Sanremo, dove si esibirà anche con gli Ofenbach nella serata delle cover. E noi tutti facciamo il tifo per la “cucciola” del gruppo (ma non chiamatela così).
Sarah si presenterà in autunno con uno show tutto suo, a Milano, sabato 18 ottobre (Magazzini Generali), e a Roma sabato 25 ottobre (Largo Venue). I biglietti disponibili online sul sito di Vivo Concerti.
L’intervista a Sarah Toscano
Come sei arrivata ad Amarcord? Quando hai capito che era il brano giusto da proporre a Sanremo?
Subito, dal momento in cui è nato il brano, siamo rimasti tutti sorpresi ed è sembrato perfetto per il Festival, proprio perché ha questa base molto orchestrale anche se la produzione è contemporanea. Sai, mi hanno chiesto spesso se mi sarebbe piaciuto partecipare a Sanremo. Ho sempre detto di sì, ma solo se avessi avuto il brano per una manifestazione come quella, e Amarcord è arrivato al momento giusto!
Amarcord è interessante, perché è un brano uptempo ma ha un non so che di anni ’70, di nostalgico, come suggerisce il titolo.
Sono giovane, ho diciannove anni, voglio portare un pezzo su quel palco che faccia capire che sono fresca. Però allo stesso tempo volevo portare una canzone che avesse un significato degno per quel palco!
Sarò io leggero e frivolo… Vai assolutamente tranquilla al Festival, sei un Capricorno e hai Giove in Gemelli e vuol dire che sei in un fervido periodo di creatività e sei aggregante. Voilà!
Ah… fantastico, mi sento già più sicura! (Ride, ndr)
Immagino la tensione… allora uso una metafora tennistica, visto che è uno sport che ami praticare: quando sarai sul palco vorresti avere l’autocontrollo di Sinner oppure farti trasportare delle emozioni come fa un po’ Jasmine Paolini?
Mah, più la Paolini! Perché penso che su quel palco, oltre a essere consapevole di quello che farò, devo anche farmi travolgere dalle emozioni che mi arriveranno. Voglio vivermi la canzone appieno, vivermi tutti i momenti che sarò su quel palco. Saranno emozioni che dureranno a lungo e non voglio perdermele!
Sanremo ha una lunga storia di cantanti molto giovani sul palco: Gigliola Cinquetti, Nada, Anna Oxa, Anna Tatangelo e addirittura nel 2013 è stata presentata in gara una tredicenne, Alina!
Davvero? Non lo sapevo… Comunque sì, quest’anno sono la più piccola, ma non voglio neanche accentuare questa cosa! Siamo tutti alla fine siamo su quel palco a prescindere dall’età, per un unico obiettivo, cantare le nostre canzoni.
Nel passato più volte hai detto anche che per un ideale duetto a Sanremo ti sarebbe piaciuto avere Ultimo.
Verissimo, è un artista che mi piace veramente tanto. Ultimo possiede una tale intensità, immagino sia anche difficile poter fare un duetto con lui, non la vedo così facile la cosa…
Come te ama suonare il pianoforte.
Sì, l’ho visto proprio mentre suonava il piano in una data con Angelina, se non sbaglio. Mi piacciono un sacco le atmosfere che crea.
Avendo una mamma tedesca e un papà manager, immagino che ti abbiano trasmesso una bella disciplina che è fondamentale per imparare a suonare bene il pianoforte!
(Ride, ndr) Poca, poca, in realtà.
Questo è stato un anno straordinario per il pop al femminile. Facciamo un giochino: descrivimi con un aggettivo tre artiste italiane e tre straniere. Hai voglia?
Assolutamente!
Partiamo con le artiste italiane, sono: Anna, Angelina, Mango e Rose Villain.
Per Anna direi: “girl power”! Guarda ho anche la collana che la ricorda! (Tira fuori dal colletto una chain con una glitteratissima Hello Kitty, ndr) Angelina Mango è pura “anima”! Rose mi piace tantissimo… direi “attitude”.
Allora passiamo alle persone straniere. Sabrina Carpenter?
Direi che lei è un “bel contrasto”! Perché lei esteticamente è molto composta e dolce e poi vai ad ascoltare le sue canzoni hanno comunque un testo un po’ più strong.
Chappell Roan?
“Originalità”! Mi piace come gestisce la sua voce.
Finiamo con Dua Lipa, che so che segui tantissimo.
Direi assolutamente la “performer”. Mi piace tantissimo da vedere, più che ascoltare le sue canzoni su Spotify su Amazon me le ascolto direttamente su TikTok.
A proposito di cantanti stranieri, di recente è uscita Safety Net in coppia con Bea and Her Business che è stato il tuo primo featuring, giusto?
Sì, in assoluto! Penso che collaborare con un’artista straniera sia super stimolante, perché puoi mescolare due mondi differenti di cantare, ma anche dar forma a una canzone con delle prospettive inedite. Però devo anche dirti che dopo essere uscita con Bea ho trovato che abbiamo un sacco di punti in comune e poi mi piace come lei si approccia alla musica in generale e anche alle interviste. Come me Bea è molto convinta dell’empowerment femminile, rilascia dei bei video su TikTok dove ti dice in faccia: “Ecco, se anche tu sei stata appena lasciata dal tuo ragazzo, questa è la canzone giusta per te! Per mandarlo a quel paese, però!”. Alé!
Anche tu stai sempre più avendo un bel rapporto con i tuoi fan. Ti parlano dei loro problemi personali?
Io scrivo tantissimo ai miei fan, perché è un modo per sentirmi più presente, più vicina a loro. E mi piace anche leggere i loro messaggi, comprendere il loro tono se sono arrabbiati nei confronti di un loro evento molto personale. Rispondo cercando di immedesimarmi in loro e di dare una risposta prendendo anche come punto di riferimento le mie esperienze personali.
Possono essere anche d’ispirazione per un testo delle tue prossime canzoni?
Mi è già capitato una volta, stavo andando in studio e avevo appena letto un messaggio di una mia fan che mi parlava di un tema che a sua volta mi faceva ricordare anche una mia esperienza e ci ho scritto una canzone.
Stai facendo sempre più copertine e servizi fotografici anche con brand importanti, con quali tipologie di outfit ti senti più a tuo agio come artista? O dipende dalla canzone?
Direi che parto spesso dal messaggio della canzone, mi piace spaziare. Penso che l’abbigliamento sia il primo biglietto da visita che si ha a disposizione. Adesso che sto per andare sul palco di Sanremo nulla sarà dato al caso, sarà tutto studiato nel dettaglio per far uscire la persona che sono e Amarcord.
Allora per chiudere, dimmi due cose che farai a Sanremo quando sarai fuori dal palco.
Voglio assolutamente mangiare un bel cono nella gelateria di fiducia dove andavo ogni volta che andavo a Sanremo. Anzi, sarà il mio gesto scaramantico andare a mangiare il gelato in quel luogo. Un’altra cosa che voglio assolutamente fare è incontrare in qualche modo i miei fan.