Interviste

Tananai: «Mi sono fermato per capire chi fosse Alberto, così è nato “CalmoCobra”»

Dopo due anni senza sosta il cantautore milanese, come nella cover del suo nuovo album, ha bruciato la moto per ritrovare se stesso. Abbiamo ascoltato con lui il nuovo disco, nato dopo un periodo di stop, parlando di amore, donne e Radiohead

Autore Samuele Valori
  • Il15 Ottobre 2024
Tananai: «Mi sono fermato per capire chi fosse Alberto, così è nato “CalmoCobra”»

In un mondo che va sempre più di fretta, rallentare è un atto rivoluzionario. Non si tratta di enfatizzare un concetto trito e ritrito. Nella musica ultimamente riprendere fiato non è consentito e bisogna sottostare alla legge del successo che vorrebbe il ferro battuto finché è caldo. Tananai ha scelto di incendiare la moto, simbolo della velocità e di quei traguardi da tagliare in continuazione: CalmoCobra non è solo un modo di dire, ma una filosofia che Alberto ha adottato dopo il successo inaspettato e repentino seguito all’ultimo posto al Festival di Sanremo 2022. «Quando inizi a essere fermato per strada per le foto e tutti parlano di te, sbarelli un attimo. Rischi di perdere il focus sulle cose più importanti e di non avere più i piedi per terra. Ogni volta che il mio manager mi vedeva un po’ strano mi ripeteva questa espressione: CalmoCobra».

Mantenere la calma e non lascarsi trascinare via dall’incedere della gara è fondamentale. Se per Tana è più facile farlo perché ha «conosciuto il successo già da persona adulta», per altri può essere davvero complicato. Il suo secondo album, in uscita questo venerdì 18 ottobre, arriva dopo un anno di pausa, durante il quale Alberto si è riscoperto fragile e ancora più appassionato di musica. L’abbiamo ascoltato in anteprima con lui nel suo studio milanese di cui ci aveva parlato lo scorso gennaio.

CalmoCobra

RAVE, ECLISSI, il disco di debutto di Tananai, era stato pubblicato dopo il doppio Sanremo e svariati singoli di successo. In compenso, sembrava quasi una sorta di raccolta di quanto accaduto in quel magico periodo. CalmoCobra può essere considerato come il primo vero album di Tananai, inteso come progetto discografico nato da zero. E così è stato nel vero senso della parola: «Dopo il tour della scorsa estate ho deciso di fermarmi per capire chi fossi. Venivo da due anni in cui ero stato scagliato a tutta velocità in un ambiente nuovo che non conoscevo».

Zero programmi e nessuna data di scadenza che, per un artista al secondo album, sono una manna dal cielo. «Non ho mai sentito quella pressione di dover scrivere musica a tutti i costi. Per me e per coloro con cui lavoro, la musica è al centro di tutto. L’ho fatto anche per rispetto di chi mi ascolta». In quel periodo Tananai ha ripreso contatto col suo mondo e i sui affetti più cari: la famiglia e gli amici di sempre. Fino a che non è nata FANGO, “falsa intro” del disco e primo pezzo a essere stato scritto e completato. Il testo descrive proprio quella capacità di emozionarsi per le piccole cose, come vedere la propria ragazza truccarsi davanti allo specchio.

«In CalmoCobra non ci sono dei pezzi filler. Tutte le canzoni che abbiamo inserito nella tracklist erano papabili singoli per noi. Infatti, con RAGNI e VELENO abbiamo scelto un po’ a caso, pescando dal cesto». Scrittura e produzione sono i due aspetti sui quali Tananai si è concentrato maggiormente. Da un lato c’è la sua consueta voglia di raccontare, con quel suo tipico fare sempre a metà strada tra ragazzo maturo e adolescente nostalgico. «Penso di essere riuscito a trovare una mia dimensione di scrittura più completa rispetto a RAVE, ECLISSI. Prima tendevo a dividere i miei due lati, quello più cazzone di BABY GODDAMN e SESSO OCCASIONALE e quello più intimo di TANGO. In questo disco ho inserito un po’ di intimità nei miei pezzi meno seri e più ruvidezza negli altri».

Dall’altro c’è un disco suonato dall’inizio alla fine che lui definisce pop, ma che al suo interno strizza l’occhio anche all’elettronica e al rock.

Le canzoni

Quando sono entrato nello studio, Tananai aveva ancora aperta l’app di Spotify sullo schermo del suo PC. L’ultimo ascolto era il nuovo album di Fred Again.. ten days. Un dettaglio che mi è tornato in mente quando ho ascoltato la traccia conclusiva di CalmoCobra: RADIOHEAD. Prodotta da okgiorgio, è a mani basse la canzone migliore dell’album. L’anima emotiva del pezzo e la sua eleganza si combinano alla perfezione con l’esercizio di memoria di Alberto che torna agli anni dello skate park con il suo migliore amico, quando ascoltare la voce di Thom Yorke uscire dallo stereo della macchina era un modo per fuggire dalla realtà e sognare.

«Con Giorgio ci dobbiamo ribeccare poi per fare altre robe. Anche solo per giocare e fare musica elettronica» racconta il cantante. «È bello vedere un artista italiano raggiungere un certo livello di cura del suono e un’attenzione all’internazionalità non forzata. Secondo me è il produttore più forte in Italia. È uno di quelli che, quando facevo musica elettronica, mi avrebbe fatto girare i coglioni e ne sarei stato felice. Perché uno magari si reputa fortissimo e poi arriva uno come lui e ti rendi conto che devi migliorare». Non c’è nulla da fare, Tananai dà il meglio di sé nei pezzi che raccontano l’adolescenza romantica e i sogni. Come in BOOSTER, un altro dei brani migliori, in cui le chitarre si uniscono alla cassa dritta. Si gioca anche col francese nel ritornello e l’Un, deux, trois è un gancio irresistibile.

L’amore

CalmoCobra è soprattutto un album in cui Tananai parla d’amore. Ci ha abituato a non parlare tanto di sé nelle sue canzoni. Tutto prende spunto dalle sue esperienze personali dalle quali crea delle storie. In GUARDA COSA HAI FATTO, per esempio, rielabora il momento in cui la sua fidanzata della sua fidanzata: «Per me è stato un nuovo innamoramento. Questa cosa che mi sentissi di nuovo le farfalle nello stomaco, persino un po’ stupido. Quindi quando “Guarda cosa hai fatto”, cioè Dio bono, siamo stati insieme due anni e ora bisogna ricominciare daccapo» spiega l’artista.

Anche la stessa concezione dell’amore di Tananai, in cui l’io narrante maschile è sempre “stilnovisticamente” assoggettato alla superiorità quasi divina dell’amata, è figlia del suo vissuto: «Ho avuto la fortuna di essere sia cresciuto e poi circondato, un po’ per caso, un po’ per scelta, da donne e ragazze molto forti. Da mia mamma fino alla mia ragazza, passando anche per le mie amiche. La loro empatia e il loro modo di intendere la vita mi ispira e mi rende molto invidioso» racconta Alberto.

L’amore raccontato nel nuovo album è spesso sofferto, anche quando è fumettistico. PUNK LOVE STORIA, brano prodotto da Michelangelo, potrebbe intitolarsi “amore ai tempi di Bonnie & Clyde”. Due cuori e un arresto, con l’uomo che viene trascinato dalla donna di cui è succube nelle scorribande e poi viene abbandonato. Nel ritornello c’è anche una citazione a Non me lo so spiegare di Tiziano Ferro: «Mentre suonavo gli accordi al pianoforte mi è partito un “Sì, lo ammetto…”. Mi sono detto: “Perfetta, teniamola”. Tiziano l’ha sentita e gli è piaciuta. Tutto legale (ride n.d.r.)».

In ANDRONE, invece, insieme alle sonorità che ricordano il primo Cremonini, si parla della rottura e Tana lo fa a suo modo: parlando apparentemente d’altro. «La reazione a un trauma, come essere lasciati, spesso può essere la disconnessione. Inizi a pensare a cose che non c’entrano nulla come, per esempio, cosa sia esattamente un androne». Stessa cosa a inizio strofa per il panettone (Non conosco nessuno che / Che sa cucinare un panettone): «Conosco gente che fa cuocere il ramen per venti ore e nessuno che fa il panettone a casa».

NESSUN CONFINE

A livello di storytelling l’apice viene raggiunto con NESSUN CONFINE. È una serenata hooligan, come la descrive lo stesso Tananai, che farà commuovere gran parte dei suoi fan. «È una storia d’amore che mi sono immaginato ambientata in un pub inglese. Il protagonista è un ragazzo che si ritrova sempre col suo gruppo a fare cori da stadio nel locale e si innamora di una ragazza. La sua dedica d’amore è come un coro, appunto». Il finale è tragico. La coppia col tempo parteciperà sempre meno alla vita del pub, a un tratto lei inizia a indossare una bandana, fino a che l’uomo un giorno torna da solo. La sua fidanzata è scomparsa dopo una lunga malattia e i suoi amici per consolarlo intonano il coro dedicato a lei.

Proprio perché in molti proveranno a risuonarla con la chitarra, Tananai rivela un piccolo segreto: «In questo pezzo l’accordatura del La è a 432 Hertz, anziché a 440 Hertz. Quando ho registrato la prima bozza del pezzo la chitarra era scordata e casualmente era proprio a 432. Così, in fase di registrazione, abbiamo scelto di mantenere tutto com’era in origine. A me piace l’idea che, se un ragazzino o una ragazzina decide di impararsi la canzone e scarica gli accordi da internet, quando la suonerà sarà sempre diversa dal disco».

Il tour nei palazzetti

La pausa che si è preso Tananai non solo gli ha permesso di trovare ispirazione e tranquillità per la scrittura di CalmoCobra, ma è stata anche un modo per comprendere qualcosa in più: «Ho capito che tutto questo è diventata una droga. Prima c’era solo lo scrivere e il fare musica, adesso ci sono anche i concerti e il contatto con il pubblico. Se dal punto di vista produttivo è stato bello lavorare con più calma, per quanto riguarda il lato emotivo è stato sfiancante essere lontano da tutto ciò che mi fa sentire vivo. Sono grato di questo perché più cose hai per cui vale la pena vivere, meglio è, no?».

Per il tour nei palazzetti che partirà con la data zero di Jesolo il prossimo 2 novembre, l’artista si è affidato a un nuovo direttore creativo e agli show designer Ombra che hanno lavorato, tra gli altri, con i Killers e con Marracash. Il palco sarà speciale, assicura Tananai, qualcosa che rimarrà impresso nel pubblico e per il quale ha ridotto anche le dimensioni dei ledwall. Ma non è finita qui perché, vanno bene le pause, ma quando si inizia a scrivere, tutto vien da sé. «Ora che ho fatto pace con me stesso, non credo che passerà altrettanto tempo da nuova musica. Sarà la risposta del pubblico a decretare quando arriverà».

Le date del tour

  • Sabato 2 novembre 2024 – JESOLO (VE) – Palazzo del Turismo (data zero)
  • Lunedì 4 novembre 2024 – MILANO – Unipol Forum
  • Martedì 5 novembre 2024 – MILANO – Unipol Forum
  • Venerdì 8 novembre 2024 – FIRENZE – Nelson Mandela Forum
  • Sabato 9 novembre 2024 – PADOVA – Kioene Arena
  • Martedì 12 novembre 2024 – BARI – Palaflorio
  • Venerdì 15 novembre 2024 – EBOLI (SA) – Palasele
  • Mercoledì 20 novembre 2024 – ROMA – Palazzo dello Sport
  • Sabato 23 novembre 2024 – LIVORNO – Modigliani Forum
  • Mercoledì 27 novembre 2024 – BOLOGNA – Unipol Arena
  • Venerdì 29 novembre 2024 – PESARO – Vitrifrigo Arena
  • Martedì 3 dicembre 2024 – TORINO – Inalpi Arena
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