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Nel mondo di Zhan Xuan tra drama e musica: «Parlo sempre con i personaggi che interpreto»

Abbiamo incontrato la star cinese di “Revenged Love” e ci ha raccontato delle sue passioni, di amicizia e dei progetti futuri

  • Il25 Settembre 2025
Nel mondo di Zhan Xuan tra drama e musica: «Parlo sempre con i personaggi che interpreto»

L’attore e cantante Zhan Xuan non ha bisogno di grandi presentazioni. Gli assalti di migliaia di fan negli aeroporti, in aereo, negli hotel e per strada sono stati raccontati negli ultimi mesi da giornali di tutto il mondo. Shanghainese doc nato nel 1997, diplomato all’Accademia di Teatro di Shanghai e fresco vincitore del “Weibo Thailand Annual Breakthrough New Force Artist”, ha debuttato nel 2019 con la serie The Gravity of a Rainbow, ma il successo mondiale è arrivato quest’anno con il record breaking drama Revenged Love. Lo abbiamo incontrato per fare due chiacchiere a Macao durante il secondo fanmeet, Golden Moments in Macau, organizzato da Salmon Entertainment che ha fatto sold out di tremila biglietti in meno di sessanta secondi.

L’intervista a Zhan Xuan

Quando hai deciso che volevi fare il cantante e l’attore di mestiere?
Ho iniziato a pensare alla recitazione molto tempo fa, quando ero piccolo ed era solo un hobby. La musica, invece, per me è sempre stata una passione, anche se non ho mai studiato in modo professionale, mentre recitare è stata fin dall’inizio una scelta precisa, da bambino mi divertivo a imitare personaggi dal carattere marcato. Credo fosse una sorta di destino, un seme piantato nel cuore che con il tempo è germogliato.

Qual è la prima domanda che ti fai quando leggi un nuovo ruolo?
La prima cosa che faccio è parlare con il personaggio. Gli chiedo chi è, che cosa ha vissuto, che tipo di persona è. Poi cerco il modo di avvicinarmi a lui fino a diventare un tutt’uno. In concreto significa leggere con attenzione la sceneggiatura, confrontarmi con il team creativo e discutere con sceneggiatori e registi per chiarire ogni dubbio. Solo così riesco a entrare davvero nella parte.

Come trovi il ritmo di un personaggio e lo mantieni costante durante settimane di riprese?
Nel periodo in cui interpreto un personaggio divento lui. Non è che entro ed esco dalla parte a seconda delle scene: durante le riprese io sono il personaggio. È il modo migliore per mantenere coerenza e ritmo.

Quando hai cantato in pubblico per la prima volta e cosa ricordi di quel momento?
La prima volta che sono salito su un palco ufficiale è stato a un fanmeeting. Ero molto nervoso, c’erano tanti spettatori, ma i sorrisi del pubblico e gli applausi mi hanno subito tranquillizzato. In occasioni più informali mi capita di cantare con gli amici, nei live house o anche per strada.

C’è un rituale che segui prima di un grande giorno (ad esempio prima di una ripresa, di salire sul palco, di un red carpet)?
Se devo cantare, provo più volte la canzone, rilasso la voce e bevo acqua. Se invece devo fare un discorso, mi preparo immaginando le possibili domande e le risposte, così da riuscire a esprimermi in modo chiaro.

Quale piccola abitudine protegge la tua voce nei periodi più intensi?
In realtà non ho un vero metodo, al massimo prendo delle caramelle per la gola. Alcuni insegnanti di canto mi hanno fatto notare che il mio modo di usare la voce può essere dannoso, quindi ora cerco di fare più attenzione e di imparare come proteggerla meglio.

Che cosa significa per te la vera amicizia?
Per me c’è differenza tra amici comuni e veri amici. Con i veri amici non ci si nasconde, ci si dice anche i difetti e si prova a migliorare insieme. È questo che rende autentico un legame, riconoscere i pregi dell’altro, sostenersi a vicenda e restare uniti nel tempo.

Com’è una tua giornata libera?
Se è una giornata di puro relax dormo fino a tardi, bevo tè, gioco ai videogame e guardo film. Se invece voglio ricaricare le energie mi sveglio comunque più tardi del solito, mi preparo un caffè, faccio sport come badminton, ciclismo o nuoto, leggo copioni e organizzo i lavori futuri. Poi vado a fare la spesa, cucino e la sera accendo una candela profumata, bevo un bicchiere di vino e ascolto musica. Mi piacciono questi piccoli rituali. Non esco molto, sono piuttosto casalingo, ma a volte vado al KTV con gli amici e restiamo a cantare fino a perdere la voce, non per bere o festeggiare ma solo per il piacere di cantare insieme.

Quale film riguardi quando hai bisogno di conforto?
Sicuramente I Sogni Segreti di Walter Mitty. È un film che mi fa riflettere molto sulla vita, perché amo la libertà, i viaggi e gli sport estremi e mi piace incontrare persone diverse lungo il cammino ascoltando le loro storie e condividendo le mie, e in questo film ritrovo proprio quello spirito, amplificato dalle ambientazioni spettacolari dell’Islanda.

Qual è l’app che consuma più batteria sul tuo telefono? La cancelleresti mai?
Non saprei, più o meno tutte. Se un’app consuma molto, vuol dire che mi serve, quindi non la eliminerei. Non mi piace avere troppe cose inutili, preferisco ordine e semplicità, come con i vestiti, pochi ma con un tocco di design.

Quale cibo ti fa sentire a casa ovunque tu sia?
Gli yangchun mian, un tipo di noodles in brodo cucinati con lardo di maiale, salsa di soia e pepe bianco. I piatti che però mi mancano di più sono quelli preparati dai miei genitori, riconoscerei il loro sapore ovunque.

Collezioni libri, foto o qualcos’altro?
Sì, mi piace collezionare oggetti curiosi e raffinati, come piccoli soprammobili, accessori per candele o articoli dal design particolare.

Quali sono i tuoi piani di lavoro per il futuro? Possiamo avere un’anticipazione?
Sta per uscire il mio singolo You che considero un regalo per me stesso e per i miei fan. I testi e le immagini riprendono ricordi della mia infanzia e riflessioni sulla vita ed è un brano a cui tengo molto, perché porta anche un messaggio di pace. In futuro voglio esplorare altri generi, come il rap e la dance, e mostrare lati diversi di me.

Alla fine dell’intervista è arrivato il momento di provare i saluti in italiano. Mentre ripete le frasi, si alza di scatto ed esce in balcone. Dopo qualche minuto rientra spalancando le finestre, in una scena a metà tra l’ingresso di John Travolta nel diner di Pulp Fiction e quello di Jack Black in classe in School of Rock. Ci guarda e, con grande soddisfazione, dice in perfetto italiano: “Grazie”. Sipario.

Articolo di Ambra Schillirò

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