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Au revoir Daft Punk: un ricordo dal 1997

Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter hanno messo la parola fine a 28 anni di grande musica. Li ricordiamo con un divertente aneddoto

Autore Tommaso Toma
  • Il23 Febbraio 2021
Au revoir Daft Punk: un ricordo dal 1997

Siamo arrivati a fine giornata e abbiamo letto moltissimi pensieri intorno al duo parigino, ed essendo un quasi coetaneo (sono un po’ più “vecchio”… lo ammetto) di Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter ho goduto appieno del loro percorso artistico. Sin dall’inizio. Ed è per questo che spero vi piaccia un delizioso aneddoto che vi racconterò prima che scenda la notte, forse la dimensione ideale per ricordare i Daft Punk. A pensarci bene, che crudeltà non ricordarli con una bella nuit blanche in un club.

Era il 1997 e una mia cara cugina di secondo grado, Barbara Toma, che all’epoca stava iniziando una bellissima carriera di ballerina contemporanea (la storia di Barbara, vi assicuro, varrebbe da sola un film) mi raccontò che aveva da qualche giorno partecipato al video di due nerd parigini. L’avevano vestita da scheletro e il giovane regista, molto ben visto dall’intellighenzia parigina (Michel Gondry), l’aveva fatta ballare su una scenografia molto complicata.


Mi disse: «Devi assolutamente ascoltare questi due nerd. Il pezzo è divertentissimo, come il video che vedrai presto». Il brano in questione era – come avrete già capito – Around the World, il loro primo grandissimo successo. Ricordo che l’esplosione dei Daft Punk fu immediata. Ne fui trascinato dentro come se fossi in mezzo a un vortice. Anche io, che suonavo come DJ ai Magazzini Generali, suonavo almeno tre tracce dall’album Homework nel giro di una serata. Allora non parlai con nessuno di questo aneddoto che oggi a distanza di 24 anni mi è tornato in mente.

Oggi ho chiamato Barbara prima di scrivere questo piccolo ricordo e mi ha laconicamente detto: «Con il senno di poi mi sarebbe piaciuto esser pagata di più che quel poco argent de poche… Ma l’entusiasmo era tanto e ci divertimmo incredibilmente». Ecco, l’entusiasmo i Daft Punk me l’hanno sempre provocato e anche un sacco di divertimento. Au revoir.


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