ROBOT 2020: dal 23 al 25 ottobre Bologna torna capitale del clubbing
Saranno Caterina Barbieri, Lorenzo Senni e Donato Dozzy a rappresentare l’ondata club sperimentale italiana al ROBOT 2020
Lo spazio Dumbo, un ex deposito delle Ferrovie, è un bell’esempio di rigenerazione urbana di aree da tempo dismesse. Qui, all’interno di un panorama di archeologia industriale forse più simile a quelli che campeggiano nelle megalopoli, va in scena a Bologna (dal 23 al 25 ottobre) l’edizione 2020 di ROBOT, il festival internazionale di musica e cultura elettronica, dopo aver abitato, negli anni precedenti, in luoghi di suggestione storica, come il Palazzo Re Enzo e la vecchia Galleria di Arte Moderna.
La rassegna non rinuncia quindi a tornare sulla mappa della club culture planetaria, e lo fa decidendo di focalizzare la propria attenzione sulla creatività, sempre più vivace, dell’ondata sperimentale italiana, quella che ha fatto della pista da ballo un laboratorio dove l’edonismo incontra la ricerca del “ritmo perfetto”.
Una maniera di declinare il tema di questa edizione, scelta che potrebbe apparire paradossale in tempi di limitazioni di movimenti, “borders”, confini, ma che invece disegna con filologico rigore quello che sin dai tempi pionieristici della italo disco di Mauro Malavasi è accaduto nel nostro paese.
Dove, sin dagli anni ’80, musicisti e produttori hanno assimilato un sentire sonoro globale (la “musica elettronica”) per poi declinarlo secondo un linguaggio originale, dai Black Box di Ride n Time a quello che avviene adesso e che ROBOT 2020 documenterà.
3 artisti nostrani per ROBOT
Il festival ha chiesto a tre personalità di fama internazionale di diventare, per una volta, “levatori” di nuovi talenti, invitando a esibirsi a Bologna giovani realtà delle quali apprezzano il percorso.
Compito che spetterà a Caterina Barbieri, artista di casa a ROBOT, bolognese che vive a Berlino con una poetica in bilico tra vertigini digitali e ricordi analogici.
A Lorenzo Senni, uno dei nomi più rappresentativi della prestigiosa etichetta di elettronica inglese Warp (Scacco Matto è il suo ultimo disco).
E infine a Donato Dozzy, che è stato – tra l’altro – dj resident del “mitologico” Berghain di Berlino.
Un cartellone in continua evoluzione (da seguire sul sito, dove sono indicate le modalità di accesso agli spettacoli) che comprende anche incontri e laboratori. Tra questi, i RBT Kids aperti ai più piccoli.
Articolo di Pierfrancesco Pacoda