Hip Hop

Non solo Rrari dal Tacco: 5 copertine del rap italiano ispirate a opere d’arte

Il 14 marzo uscirà “Non Sono Gesù”, l’album di debutto del rapper pugliese. A partire dall’omaggio a Caravaggio, vediamo quali altri artisti si sono ispirati ai capolavori della storia dell’arte

Autore Benedetta Casella
  • Il4 Marzo 2025
Non solo Rrari dal Tacco: 5 copertine del rap italiano ispirate a opere d’arte

Copertina dell'album "Non Sono Gesù" di Rrari Dal Tacco

Se il cinema è stato spesso fonte d’ispirazione per il mondo rap, negli ultimi anni molti artisti del panorama musicale italiano hanno guardato con interesse anche alla storia dell’arte, reinterpretando capolavori pittorici nelle copertine dei loro album. Uno degli esempi più recenti è l’album di debutto del rapper pugliese Rrari dal Tacco, Non Sono Gesù, in uscita il 14 marzo. Per la copertina l’artista ha scelto di rendere omaggio a un’opera di Caravaggio, “San Matteo e l’Angelo” reinterpretando il dipinto in chiave personale.

Copertine di album rap italiano che si ispirano all’arte

Il rap è da sempre un veicolo di cultura, non solo musica ma un linguaggio espressivo che abbraccia molteplici forme d’arte. Dai suoni ai testi, fino all’immaginario visivo, ogni dettaglio è curato con l’obiettivo di comunicare un’identità precisa. Tra gli elementi fondamentali dello storytelling di un progetto musicale c’è innanzitutto la copertina dell’album, il primo impatto visivo con il pubblico, capace di trasmettere un messaggio ancor prima dell’ascolto.

Lazza – Francisco Goya

Restando in tema di riferimenti artistici italiani nella realizzazione della copertina, anche Lazza ha tratto ispirazione dall’arte per il suo album Locura, uscito il 20 settembre. La copertina richiama una delle incisioni della serie “La Tauromaquia” di Francisco Goya (1815-1816), dedicata alla rappresentazione della corrida e alla figura del toro.

Pyrex (Dylan) – Giorgione

Un’altra interessante reinterpretazione artistica è quella di Pyrex, che con il suo primo album da solista Love Is War, pubblicato il 12 maggio 2023 con il nome di battesimo Dylan, si ispira a “Il tramonto” di Giorgione. L’opera è caratterizzata da tonalità ocra e scure, che creano un forte contrasto con il blu. I dettagli delle rocce e della vegetazione accentuano un senso di malinconia e durezza, evocando il dolore e la guerra, la solitudine, temi centrali dell’album. L’unica luce visibile è quella del tramonto rossastro sullo sfondo, che illumina un piccolo paesino e sembra rappresentare una possibile rinascita, un barlume di speranza nel contesto di un mondo segnato dalla sofferenza.

Mattak – René Magritte

Un altro esempio è quello di Mattak, che per il suo album d’esordio ha scelto di rifarsi al surrealismo di René Magritte. La copertina richiama “La reproduction interdite” (1937), un dipinto raffigurante un uomo di spalle che si guarda allo specchio, ma la sua immagine riflessa non mostra il volto bensì nuovamente la schiena. Il concept visivo dell’opera fa riferimento a quelli che sono poi i temi trattati nell’album: la dissociazione dal sé, la percezione del tempo e il confronto con le parti più buie del proprio animo.

Chiello – Orest Adamovič Kiprenskij

Infine, chiudiamo con Oceano Paradiso di Chiello. L’album di debutto da solista dell’artista pubblicato il 15 ottobre 2021 presenta una copertina ispirata al “Giovane giardiniere”, opera del 1817 del pittore russo Orest Adamovič Kiprenskij. Si tratta di una rivisitazione personale dell’opera che riflette il mood introspettivo del disco.

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