Hip Hop

Chadia Rodriguez: «Avere 20 Anni è godersi a pieno la vita»

Chadia Rodriguez ha oltre 50 milioni di stream fra YouTube e Spotify. Classe 1998, ha pubblicato a gennaio il suo primo EP: “Avere 20 Anni”

Autore Federico Durante
  • Il4 Marzo 2019
Chadia Rodriguez: «Avere 20 Anni è godersi a pieno la vita»

Certo, lei non viene fuori dal nulla. Alle spalle ha il supporto produttivo e l’expertise discografica di due grandi del panorama hip hop italiano come Big Fish e Jake la Furia, fondatori della neonata etichetta Yalla Movement. Ma Chadia Rodriguez ha già le spalle solide: sono ad oggi oltre 50 milioni gli stream dei suoi brani fra YouTube e Spotify. Popolare soprattutto fra i giovanissimi, Chadia si è conquistata un posto di rilievo nel panorama trap italiano per il suo racconto senza filtri della vita di una ventenne di oggi.

Classe 1998, ha pubblicato a gennaio il suo primo EP intitolato, appunto, Avere 20 Anni, che raccoglie tutti i singoli pubblicati finora più l’inedito Sarebbe Comodo. Ultimamente ha lavorato al singolo Torcida di Big Fish (insieme a Jake la Furia, Fabri Fibra ed Emis Killa) e fra i prossimi live che la vedranno sul palco segnaliamo quello del 15 marzo a Milano al Mi Ami XXX come headliner. Chadia è protagonista dello shooting fotografico che troverete sul numero di marzo di Billboard Italia.



Il tuo EP d’esordio Avere 20 Anni ha ormai due mesi di vita. Per te che hai vent’anni, pensi che sia un lavoro discografico rappresentativo di quello che sei e del tuo pubblico?

L’ho intitolato così perché volevo avere l’attenzione di tutte le persone che da poco hanno compiuto 20 anni, che non sono più teenager e sono ufficialmente entrate nel mondo “dei grandi”. Quando hai 20 anni ti diverti, ci sono tante esperienze ed emozioni che solo a quell’età puoi vivere. Non puoi fare la vita di un ventenne a trent’anni, perché sarebbe ridicolo. Quindi l’ho chiamato così perché oltre ad essere la mia età, anche molte delle persone che mi seguono hanno anche loro vent’anni.

Volevo dare soprattutto un messaggio a loro: quello di godersi a pieno la vita, di fare gli errori da ventenne senza esagerare, di realizzare i propri sogni, di trovare qualcosa che gli piace vveramente e di farlo al massimo finché non ci riescono. Avere 20 Anni è la raccolta dei singoli che ho fatto uscire da Dale in poi (di quel pezzo abbiamo fatto un remix), con l’aggiunta di Sarebbe Comodo, una canzone molto autobiografica che parla molto di me.

Per quanto riguarda il lavoro di produzione, tu collabori con dei grandi della scena hip hop made in Italy come Big Fish e Jake la Furia. Che tipo di interazione c’è con loro? Com’è il vostro rapporto artistico?

Oltre a essere il mio manager e il mio producer sono anche delle persone fantastiche. Tutti e due sono delle persone fantastiche che non solo mi hanno subito accolto nella loro “famiglia” ma mi stanno anche insegnando cosa vuol dire fare musica. Ovviamente ci sono tante cose che io da sola non avrei potuto fare. Mi sono stati molto vicini e mi hanno aiutato a fare tante scelte – perché naturalmente avere 20 anni vuol dire anche fare errori e c’è bisogno di qualcuno che ti aiuti e che ti sproni nel modo giusto.

Come corpus di pezzi, è un EP a tratti anche melodico: penso a pezzi come Sister (Pastiglie) e Sarebbe Comodo che includono elementi di melodia nel contesto di brani più urban e ritmici. Com’è il tuo lavoro di songwriting?

Big Fish mi sta facendo imparare tante cose che prima non sapevo. Noi lavoriamo “all’americana”: andiamo in studio, tiriamo giù il progetto e fino alla fine vediamo se funziona o meno. Facciamo tutto insieme praticamente.

Mi ha colpito molto Sister, perché riprende Pastiglie dei Prozac+. Perché hai voluto fare un omaggio a quel mondo ’90s alternativo italiano?

Innanzitutto perché erano i migliori. Ma anche perché loro, come me, non avevano paura di dire quello che pensavano, né di farlo o di dimostrarlo. Ho scelto loro perché erano le icone perfette per trasmettere quello che volevo.



Tu che immagine vuoi dare di te? Intendo proprio a livello visivo.

Quello che cerco di far vedere sono io. Non cerco di usare maschere. Per esempio se scelgo di vestirmi in un modo eccentrico è perché io sono così. Diciamo che Chadia Rodriguez è Chadia al 100%. Sui social si vede una minima parte di quello che sono. Cerco di farlo vedere molto nei live o negli eventi in cui sono a contatto con il pubblico. L’immagine che cerco di dare è la mia. Non mi sento superiore in quanto artista: sono un essere umano come tutte le persone che mi seguono.

Il fatto di essere donna in un mondo urban tradizionalmente dominato dai maschi è un’opportunità o uno svantaggio per te?

Non è né un vantaggio né uno svantaggio. Ce ne sono poche, ma io – come molte mie colleghe – facendo questo diamo anche la possibilità ad altre ragazze di poterlo fare, senza vergognarsi di sé o di quello che stanno facendo. Spero che siano sempre di più e soprattutto che non si imbarazzino mai di quello che sono o di quello che vorrebbero essere.

Io trovo che tu riesca ad essere sufficientemente sfacciata per competere alla pari con i colleghi uomini senza però perdere la tua femminilità.

Cerco di non perdere mai la mia femminilità. Fin da piccola mi è sempre piaciuto fare quello che facevano i maschi però volendo essere una donna. Quella è la cosa principale.

Da questo punto di vista hai dei modelli internazionali – magari americani – a cui ti ispiri per quel tipo di attitudine?

Oltre a Cardi B, una che sto riascoltando molto ultimamente è Missy Elliott. La sua attitude è pazzesca. Lei è un esempio perfetto di quello che dovrebbero essere le nuove star americane.

Chi è il tuo pubblico dal tuo punto di vista?

Vedo che ultimamente sono molte ragazze. I ragazzi ci sono, ma “nell’ombra”. Devo dire che sono comunque tanti e li amo tantissimo. Sono dei matti, i miei diavoletti. Il mio pubblico va dagli 11 anni in su, fino ai 20-22. Su Instagram vedo che arriva anche ai 65, non so bene perché…

Il fatto che i ragazzi vadano a un concerto di una ragazza trapper forse è una cosa ancora un po’ da sdoganare, non pensi?

Neanche tanto, perché lo vedo anche con i miei colleghi maschi. Per loro questa cosa è ormai superata. Gli altri artisti – ovviamente non tutti – ci trattano in una maniera molto diversa da come potevano vederci prima. Sto vedendo molto più sostegno, e questa è una cosa che apprezzo tantissimo.


Ascolta Avere 20 Anni di Chadia Rodgriguez in streaming

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