Hip Hop

Il nuovo album di Don Joe è una maxi rimpatriata della scena urban

Nel nuovo album di Don Joe, omaggio alla sua città natale saranno presenti nuove leve e pilastri del panorama urban italiano, da Marracash a Massimo Pericolo, da Rose Villain a Guè Pequeno e Jake La Furia

Autore Billboard IT
  • Il30 Giugno 2021
Il nuovo album di Don Joe è una maxi rimpatriata della scena urban

Don Joe, foto di Antonio De Masi

Dalla vecchia scuola alle nuove leve, dai king del rap e alle migliori voci del panorama urban italiano. Ci sono proprio tutti in Milano Soprano, il nuovo album di Don Joe in uscita il prossimo 9 luglio per Columbia Records Italy/Sony Music Italy.

Il titolo del nuovo album del producer non è affatto casuale. Don Joe, infatti, ha deciso di omaggiare la città in cui è nato, lasciando un segno indelebile tra le sue mura. Per questo, ha chiamato a raccolta per il suo nuovo progetto diversi esponenti della scena urban lombarda, insieme ai grandi protagonisti della scena rap italiana che hanno ispirato intere generazioni.

Tutti i protagonisti di Milano Soprano, il nuovo album di Don Joe

In Milano Soprano, infatti, saranno presenti tantissimi artisti, da Emis Killa a Ernia, da Coma_Cose a Rose Villain. E ancora: Shiva, Venerus, J-Ax, Jack The Smoker, Massimo Pericolo e Marracash. Inoltre, ci saranno anche i suoi storici “colleghi”: Guè Pequeno e Jake La Furia.

Il nuovo album del produttore milanese rappresenta la celebrazione della sua carriera ventennale. Ma non solo. Perché con questo progetto vuole celebrare anche la scena milanese, una delle più importanti e prolifiche del panorama rap italiano. Tutti gli artisti chiamati a raccolta in Milano Soprano hanno condiviso con il produttore esperienze artistiche e di vita. Tutti, nessuno escluso, riconoscono Luigi Florio (suo vero nome, ndr) come il producer simbolo del capoluogo lombardo.

Il 2021 potrebbe così essere l’anno di Don Joe, in un periodo in cui i producer album, dal progetto di TY1 a quello di Mace, stanno riscuotendo un grande successo di pubblico. Questo perché riescono ad unire artisti diversi tra loro, appartenenti anche a generazioni e stili differenti, sotto ad un unico tetto in armonia e senza mai snaturarli.

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