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Fabri Fibra: 16 anni fa uscì Mr. Simpatia, manifesto dell’alienazione in rima

Nel giorno del suo 16esimo compleanno, ricordiamo Mr Simpatia di Fabri Fibra, che secondo molti merita la cintura di miglior disco rap della storia

Autore Filippo Motti
  • Il1 Settembre 2020
Fabri Fibra: 16 anni fa uscì Mr. Simpatia, manifesto dell’alienazione in rima

Fabri Fibra

C’è un Avanti e un Dopo 1 settembre 2004, nel rap italiano. Perlomeno per una grossa fetta di artisti nostrani profondamente segnati personalmente ed artisticamente da quella data. In quel giorno di 16 anni fa, infatti, venne pubblicato Mr. Simpatia di Fabri Fibra.

Qualche anno dopo, nel 2016, lo stesso Fibra scrisse per un pezzo di Jake La Furia (Ali e Radici) delle bellissime barre, che racchiudevano in poche parole – con lo stile asciutto, conciso e pregnante di cui solo lui è capace – il mito eziologico del rap game tricolore del XXI secolo:

«Oh bella Jake! Era da troppo che aspettavo un pezzo insieme
I rapper che spaccano oggi sono cresciuti sopra a due dischi
Dal 2004 pompano Mr. Simpatia e Mi Fist»

Non c’è molto da aggiungere. Mr Simpatia e Mi Fist vengono spesso e volentieri associati da buona parte di critica, artisti e senso comune al meglio che sia stato scritto e vissuto in rima, a cavallo tra i Sangue Misto e l’avvento di Marracash.

Parliamo della prima metà del 2000, con un mercato totalmente diverso, e con rimari che nell’immaginario collettivo erano ancora relativamente depurati dalla “rovina” ventura: il patto con il diavolo, la firma con le major, il carrozzone del business.

Tant’è vero che Fibra e i componenti dei Dogo sono stati (e sono tuttora) ripetutamente vessati da molti per non aver riproposto quella stessa roba ad ogni uscita.

Un senso ulteriore delle barre di Fibra sopra citate, è che da quei due dischi si biforcarono due modi di rappare: quello di chi era ispirato dai Dogo, e quello di chi era ispirato da Mr. Simpatia.

Le cose sono effettivamente andate così, tra chi si rivedeva in panchine e intrallazzi e chi si ritrovava in Momenti No.

Se ci limitiamo al disco di Fabri Fibra (disco di platino da poco tempo), c’è una lunga lista di artisti segnati dall’album, da Madman a Nitro fino ai nomi di ultimissima generazione come Nicola Siciliano, che proprio a Billboard Italia aveva confidato di essere stato influenzato da Mr. Simpatia.

Un taglio in pancia al rap, firmato Fabri Fibra

Quel progetto fece uno sfregio alla norma, perché diede il là ad una nuova corrente rap, in termini di contenuti ed immagini.

Mr. Simpatia era molto diverso dalle labirintiche Turbe Giovanili. L’estro da dissacrante “semplificatore” di Fibra, capace di dire molto con poco, si sviluppa da lì in poi.

È da lì che Fabri Fibra lima i tecnicismi in favore di una comunicazione diretta e trasversale. L’alter-ego Mr. Simpatia bada al sodo, va oltre lo sperimentale, con un risultato incendiario che apre i cancelli al rappato di una generazione.

La riuscita di Mr. Simpatia, la sua più grande impronta, è il grado di empatia instaurato col disagio del pubblico, che trova una voce a fargli compagnia nell’abisso, a grattare il fondo dello stesso barile fino a far sanguinare le rime. A dargli man forte, l’eco di Eminem, di film come ilTalento di Mr. Ripley e di efficaci immagini bukowskiane.

A 16 anni di distanza, rimane un manifesto palpitante. C’è tutta l’alienazione prodotta dalle imposizioni morali, dal tritacarne sociale e dai veleni esalati dalle relazioni. Mr. Simpatia è Boe Szyslak che mette la testa nel forno il giorno del suo compleanno, non la caricatura di 50 Cent in limo.

Il linguaggio snello e pulp ha fatto arrivare a tutti la furia strozzata dall’oppressione, e sviscera i fan con una coltellata nel cranio: quei mostri si possono buttar fuori. Il rap non sarebbe stato più lo stesso, per sua stessa ammissione. E Mr. Simpatia rimane un classico, perché come ogni classico che si rispetti ha ancora qualcosa da dirci.

Tanti auguri, Mr. Simpatia.

Ascolta Mr. Simpatia

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