Gang: la storia di XXXTentacion diventa graphic novel
Esce domani “Gang”, la graphic novel dedicata alla trap scritta da Salvatore Vivenzio e disegnata da Matteo Galardini. Un capitolo dedicato anche al trapper americano. In anteprima alcune tavole
Esce domani Gang, la graphic novel che racconta la nascita del fenomeno sociale della musica trap, scritta da Salvatore Vivenzio e disegnata da Matteo Galardini. In anteprima vi facciamo vedere alcune tavole della storia che viene dedicata a XXXTentacion, il trapper americano ucciso in un agguato.
Gang cerca di raccontare, secondo l’estetica di un certo tipo di graphic novel, una realtà che ha mille sfumature. Ed è spesso complessa, fatta di incubi e brutalità, di successi ed eccessi e in cui ogni cosa, compresa la morte, è spettacolo. Quindi è adattissima a una elaborazione di questo tipo. E infatti a capofitto ci si sono buttati Salvatore Vivenzio – scrittore, sceneggiatore e giornalista, classe ’97 – e Matteo Galardini, illustratore e disegnatore nato nel 1991. Insieme hanno realizzato tre storie.
La prima è un classico racconto di ribellione, rivalsa, di quelle che piacevano tanto alle gang di Atlanta e a chi le ha copiate in Italia. La seconda affonda le radici nelle difficoltà derivate dal successo. Molti membri di gang/bande/gruppi americani o italiani hanno vissuto durante il loro percorso verso la fama. La terza storia s’ispira all’incredibile figura di XXXTentacion, forse il più importante esponente della scena americana.
Salvatore Vivenzio racconta: «Gang nasce con l’idea di raccontare la nascita e l’esplosione del fenomeno della trap. Un sottogenere musicale dell’hip hop che, prima in America e poi qui in Europa, è diventato un vero e proprio movimento culturale. L’obiettivo, con storie molto brevi e dai colori accesi, era mostrare alcuni temi, elementi e idee dietro la nascita del genere».
Tre episodi
«Dalla rivalsa del primo episodio, la voglia di prendere tutto con veemenza senza dover più chiedere nulla, alla necessità di de-costruire la musica facendola diventare un mero contenitore. E non più un mezzo comunicativo. Dal disagio esistenziale e la solitudine del secondo episodio. Fino alla tragica morte di una trap-star nel terzo», prosegue Salvatore Vivenzio. «Le storie si legano molto all’esplosione del fenomeno, quindi al biennio 2016/2017, e le abbiamo scritte proprio durante quel periodo. Tranne l’ultima, scritta dopo la morte del rapper XXXTentacion a giugno 2018, e la cui narrazione vuole essere un omaggio a un artista controverso ma simbolo di una generazione».
Galardini: «Lavorare a Gang mi ha permesso, prima di tutto, di entrare in contatto con un lato della trap che non conoscevo, quello più intimo e oscuro che si delinea sin dalle prime pagine del fumetto»
Matteo Galardini aggiunge: «Ho conosciuto Salvatore in seguito a un contest ideato da Marco Rincione. Sin da subito mi ha travolto l’energia positiva che solo un autore così giovane e appassionato può avere e ne sono stato subito contagiato. Ho disegnato e colorato qualche storia con il collettivo artistico di cui era fondatore, finché non mi ha proposto di lavorare su Gang. Il genere musicale e tutto il movimento mi affascinano molto. Ho accettato anche spinto anche dall’appoggio di mia sorella, mia prima sostenitrice e ascoltatrice assidua di Capo Plaza e Sfera Ebbasta».
«Lavorare a Gang mi ha permesso, prima di tutto, di entrare in contatto con un lato della trap che non conoscevo, quello più intimo e oscuro che si delinea sin dalle prime pagine del fumetto», precisa il disegnatore. «In più, mi ha concesso di mettermi alla prova come disegnatore in una realtà editoriale. È stato divertente e soddisfacente riempire le mie giornate di tinte accese e di estetica vaporwave, perdermi nei dettagli dei lineamenti dei componenti della Gang e soprattutto sentire di lavorare a qualcosa che un giorno avrebbe preso vita, che già di per sé è qualcosa di impagabile».