Hip Hop

Mattak racconta “Overt”: il track by track

Il rapper ticinese classe ’94 ha pubblicato venerdì il suo nuovo album, nel quale spicca anche la collaborazione con Guè. Ce lo ha raccontato traccia per traccia

Autore Billboard IT
  • Il12 Giugno 2023
Mattak racconta “Overt”: il track by track

Mattak, foto di Kyrhian Balmelli

A distanza di due anni da Riproduzione Vietata, venerdì 9 giugno Mattak è tornato con Overt, il suo nuovo album. Dodici tracce attraverso cui il rapper ticinese classe ’94 affronta il rapporto con l’universo femminile e con se stesso, con lo scopo di esorcizzare gli strascichi di una relazione tossica. Nel lessico psicologico, infatti, il termine “overt” identifica una delle due facce del narcisismo patologico, e il disco nasce infatti dopo la chiusura di una relazione e dal trauma che ne è derivato.

«Overt rappresenta un ritorno a me, alla mia parte più pura, un risveglio che mi ha riportato a casa. È un viaggio interiore alla scoperta dei miei traumi più reconditi, per accettarli ed accettarmi, con l’intento di guarirmi. Sono sempre un po’ scappato da me stesso e quest’album ne è la presa di coscienza per non ripetere questo errore», spiega Mattak, che ci ha raccontato il disco traccia per traccia.

Il track by track di Overt di Mattak

Ex novo

Ci voleva un’intro un po’ diversa da quello che faccio di solito e che rappresentasse un po’ tutti i mood che ci sono nel disco. Mi piace perché è sia aggressivo che riflessivo, sia morbido che dinamico. Una specie di riassunto per introdurre l’ascoltatore e prepararlo al viaggio dell’album.

Don Dadaist (feat. Guè)

Collaborare con Guè non è mai stata un’opzione di quando pensavo in grande. Non perché non volessi, semplicemente il mio cervello non aveva mai preso in considerazione la possibilità che potesse succedere. All’uscita del mio primo disco, Riproduzione Vietata, si era complimentato con me e mi aveva invitato a casa sua per festeggiarne l’uscita: lì è nata l’idea di un pezzo insieme.

Sapendo che lui impazzisce per Griselda ed essendo anche io un fan sfegatato, gli ho proposto una collaborazione di quel genere e lui ha accettato subito. Sono felice e grato di questa collabo. Per me significa che la linea tra mainstream e underground si sta spezzando e rappresenta una gran riconoscenza per il mio percorso. Guè è un grande perché mette la musica davanti all’hype e ce ne sono pochi come lui a quei livelli.

Covert

Su un beat con influenze jazz e dalle note un po’ agrodolci ho voluto raccontare in modo molto intimo il rapporto che ho con la figura femminile. E più in generale, con il vuoto che ho e che istintivamente riempio con cose esterne (come droghe, alcol e sesso) invece che con me stesso.

Pogo

È la traccia che rappresenta il lato più stupido e leggero di me. L’ho pensata apposta per i live, per spezzare un po’, in mezzo a tante canzoni molto più deep.

Lara gione

Questa canzone ha un doppio argomento. In tutto il pezzo parlo della ragione come se fosse una donna che tutti vogliono avere ma che è proprio quando la desideri così tanto che in realtà non la possiedi. Nello scriverla mi sono accorto di quanto la gente che vuole sempre avere ragione abbia così tanto in comune con i dipendenti affettivi.

To get her

Ho scritto questa canzone per sfogo, per buttare fuori tanto malessere nato da una relazione ai limiti della tossicità. Il pezzo è uno storytelling che parla di quanto male mi ha fatto questa persona.

Lacrime di coccodrillo :’=8)

Ha lo stesso argomento e parla della stessa persona della traccia To get her ma rappresenta uno step successivo. Qui racconto più a cuor leggero il gioco malato che ho subìto e dichiaro di starne uscendo. È il pezzo dove non ci sto più così male e vedo la situazione con più lucidità, dall’esterno.

iO’s

Questa canzone è come se fosse una puntata di Black Mirror piazzata in mezzo al disco. Racconto diversi miei pensieri sulla tecnologia odierna e di quanto piano piano si stia impossessando di noi senza che ce ne accorgiamo.

Solipsìa (feat. Silent Bob)

Erano anni che pensavo ad una collaborazione con Edo, ci conosciamo da anni e abbiamo condiviso anche diversi concerti perché eravamo nella stessa etichetta. Era un momento molto buio per me dove sono stato tradito da diverse persone fidate nello stesso periodo. Ho voluto buttare fuori tutta la mia rabbia perché avevo un’ estrema lucidità. Vedevo tutto chiaramente ed ero incazzato nero. Chi meglio di Silent Bob poteva spaccare un beat di Sick Budd su questo argomento?

Equilibrio

Durante questo disco ho traslocato due volte in poco tempo. Questa è stata la prima traccia che ho scritto nella nuova casa, quella in cui sto vivendo ora. Il trasloco e l’andare a vivere da solo mi hanno fatto stare molto di più con me stesso e ragionare su di me e sulla vita. Su quanto può essere semplice se apprezzi quello che hai.

Chi sei quando nessuno ti guarda?

Questa è forse la traccia più intima che io abbia mai scritto. Una traccia dove parlo del mio rapporto con le donne e con me stesso e ne racconto gli sbagli e i ragionamenti. È un calderone di pensieri misti che avevo necessità di buttare fuori.

Portachiavi (feat. Nayt)

L’idea di questa canzone è nata mentre andavo al concerto di Nayt al Fabrique di Milano per fare la mia strofa che è nel suo disco DOOM. In particolare, vederlo live e sentire come comunicava con i fan in modo positivo mi ha ispirato a fare una traccia che in realtà anche io avevo estremamente bisogno di fare. Una canzone che parlasse di quanto sia importante volersi bene e non scappare mai da noi stessi. Di quanto ci dobbiamo amare in primis per poter amare gli altri di riflesso, in modo puro. E dopo un viaggio di introspezioni, ragionamenti e domande. Questo pezzo rappresenta la chiusura del cerchio, la soluzione ai quesiti su cui mi interrogo durante tutto l’album.

Share: