Al Pacino ha ringraziato il rap per aver capito “Scarface”
Durante un’apparizione al podcast WTF di Marc Maron, il leggendario attore ha parlato di come anche l’hip hop abbia contribuito a trasformare il remake dell’omonimo film del 1932 in un fenomeno culturale
“Scarface the movie did more than Scarface the rapper to me.” Questo è ciò che Jay-Z ha rappato verso la fine di “Ignorant Sh*t” con Beanie Sigel, tratta dal suo album American Gangster del 2007. Durante un’apparizione al podcast WTF di Marc Maron per presentare il suo nuovo libro di memorie Sonny Boy, Al Pacino ha parlato di come il pubblico abbia contribuito a trasformare il remake dell’omonimo film del 1932 in un fenomeno culturale dopo che inizialmente era stato stroncato dalla critica e dagli addetti ai lavori di Hollywood. E anche di come il rap abbia da subito capito Scarface.
Il co-protagonista di Pacino, Steven Bauer, che interpretava Manolo, ha raccontato che Martin Scorsese li aveva avvertiti della possibile reazione durante la prima del film. Alla prima Martin Scorsese si è girato nel bel mezzo del film e ha detto: “Siete fantastici, ma preparatevi, perché a Hollywood lo odieranno”. Me l’ha detto e non mi conosceva come Adam. E io gli ho chiesto: “Perché?” E lui mi ha risposto: “Perché parla di loro””.
“Mi ha sorpreso che abbia avuto quella reazione”, ha detto Pacino dopo aver ammesso che all’epoca aveva perso interesse per la recitazione. “Al pubblico è piaciuto. Ci è voluto un po’”. E ha aggiunto: “L’hip hop l’ha capito. I rapper lo hanno abbracciato. E poi, subito dopo, sono uscite le VHS e sempre più persone le hanno viste. In più, questi rapper sono sui dischi. E poi la cosa si è diffusa e ha continuato ad andare avanti”.
“Scarface” è una delle massime fonti di ispirazioni del rap
Diretto da Brian De Palma e interpretato da Al Pacino in un ruolo che ha rivitalizzato la sua già storica carriera, Scarface è stato uno dei film preferiti dalla comunità hip hop fin dalla sua uscita nel 1983. Gli abitanti dei quartieri poveri e delle comunità emarginate si sono immedesimati nell’ascesa al potere di Tony Montana, immigrato cubano durante i giorni di gloria della cocaina a Miami, nei primi anni ’80. Questo sentimento è stato rappresentato in Paid in Full del 2002, il film vagamente basato sulle vite dei boss di Harlem Rich Porter, AZ Faison e Alpo Martinez, anch’essi cresciuti dal nulla fino a diventare tre dei più influenti spacciatori della cultura pop americana.