“A TE E FAMIGLIA”, il Capodanno Str**zo di Salmo
Il rapper sardo aveva annunciato la canzone la settimana scorsa presentandola come quella “scartata da Sanremo”. Nessuno ci aveva creduto, ma anche se fosse così, ascoltandola abbiamo capito il perché
È la voce di un bambino a scatenare l’inferno di A TE E FAMIGLIA: «Salmo puoi fare una canzone con i contenuti?». Potrebbe essere una metafora della voce della coscienza, il sussurro dei sensi di colpa, oppure uno dei tanti cruciverba mentali che si sono formati nella testa dei rapper nell’ultimo periodo. Sessismo, femminicidi nei testi, poco impegno politico, zero cultura: tutte accuse che sono esplose nei mesi passati. Così come esplode in poco meno di tre minuti il brano di Capodanno con quel titolo in capslock che sembra quasi voler rappresentare graficamente la voce di Salmo mentre si sgretola in uno screamo rabbioso.
Salmo aveva annunciato A TE E FAMIGLIA la settimana scorsa, presentandola come la canzone scartata da Sanremo. Nessuno ci ha creduto. Tutti si aspettavano il terzo capitolo della saga Buon Natale e invece il brano è la de-celebrazione dell’anno appena passato e un (non) augurio per il prossimo Capodanno. Il 2023 è stato complicato per il rap e la trap italiana, tra arresti, attacchi diretti da parte dell’opinione pubblica e soprattutto della classe politica. Salmo non cerca risposte e non vuole darle: semmai le vomita non appena gli «sale la furia».
«Era meglio prima, parlare di guerra, free Palestina […] dire che un giovane pensa al suicidio e se mi decido dovrei fare un video dove parlo di femminicidio». Salmo fa l’elenco di tutti i temi di cui molti sostengono dovrebbe occuparsi il rap in Italia: impegno o non impegno, sembra chiedersi Salmo prima di lasciarsi andare. La rabbia è rivolta contro l’esterno e verso l’interno in uno sfogo in salsa elettronica che si fa meno pensoso e più scanzonato col passare dei secondi. Fino a che non si trasforma in un ballo sul dolore, oltre che sul presente tragico che stiamo vivendo.
Salmo, il videoclip di A TE E FAMIGLIA
Accade spesso che un videoclip riesca a completare e rendere ancora più efficace il messaggio di una canzone. Questo per fortuna avviene ancora oggi, nonostante qualcuno abbia già dato per morente il video musicale per come è nato molti anni fa. Lo spirito ben poco natalizio – molto più da botti di Capodanno – di A TE E FAMIGLIA si comprende anche senza il supporto delle immagini, tuttavia le stesse contribuiscono a quella sensazione di disturbo che Salmo vuole trasmettere.
Il rapper è incatenato a una sedia in una prigione scura e posto davanti a un muro sul quale un proiettore manda video d’attualità. Esplosioni, politici, civili e ancora Ucraina, Gaza e gli attivisti di Ultima Generazione. Una sorta di “cura Ludovico” che Salmo sembra autoinfliggersi per evitare di cadere nel tranello e di cedere alla tentazione di sentirsi in dovere e in grado di esprimersi su certe tematiche. «La mia opinione scompare in un giorno» è uno dei versi emblematici del pezzo. L’anima disturbante del pezzo è ulteriormente alimentata dal montaggio, crudele e soddisfacente allo stesso tempo, come nel breve frame dei due soldati ucraini colpiti da una bomba lanciata dall’alto.
La cultura e il rap
C’è un altro verso significativo di A TE E FAMIGLIA di Salmo. La «cultura che spara sopra gli studenti» ha tante facce. Quella della politica è la prima che viene in mente, soprattutto ripensando a agli scontri tra forze dell’ordine e universitari al Campus Einaudi di Torino. C’è chi vorrebbe far ricadere le colpe del disagio giovanile sulle spalle dei rapper che così si ritrovano tra due fuochi. Da un lato esprimersi, magari guadagnando qualche consenso in più. Dall’altro rischiare di impantanarsi nella banalità di un confronto sterile e poco approfondito e di finire in un marasma mediatico dove un’«opinione scompare in un giorno».
Salmo, nella sua versione più hardcore, con un’estetica che ricorda vagamente slowthai, fa un passo indietro e attacca. La prigione nella quale è rinchiuso non è infatti altro che la sua mente che osserva e immagina cosa potrebbe, dovrebbe e avrebbe potuto dire. Un altro anno è alle porte e, come tutti noi, anche il rapper deve fare i conti con il passato e l’imminente futuro. A TE E FAMIGLIA si chiude con un messaggio pubblicitario: «Aiutaci a salvare il rap dallo Stato». Sì, con questa canzone di Capodanno, Salmo (non) ha detto tutto quello che non avrebbe voluto dire.