Travis Scott & Cactus Jack presentano “JACKBOYS 2”: tutti i brani dal peggiore al migliore
17 tracce e una lista piena di ospiti d’eccezione per questo secondo progetto: NBA YoungBoy, Future, Playboi Carti, GloRilla, Tyla, Vybz Kartel, 21 Savage, Kodak Black, SahBabii e Waka Flocka Flame

Travis Scott durante la performance al Coachella Stage 2025 (foto di Kevin Mazur / Getty Images for Coachella)
Travis Scott e la crew di Cactus Jack hanno stuzzicato i fan per mesi con l’attesissimo seguito di JACKBOYS, e il giorno è finalmente arrivato, proprio in coincidenza con il 713 Day, la giornata dedicata alla città natale di La Flame, Houston è uscito JACKBOYS 2.
«Questo album è per tutte le stagioni, ma è nato per ogni estate che arriva», ha scritto Travis su X sabato 12 luglio, presentando il progetto come una vera compilation estiva. «NON VEDO L’ORAAA, C—O!!!» JB2 contiene 17 tracce, tra cui due singoli già usciti: 2000 Excursion, accompagnato da un videoclip pubblicato pochi giorni fa su YouTube, e ILMB, dove Sheck Wes e Scott si alternano strofa dopo strofa.
La lista degli ospiti è piena di star: NBA YoungBoy, Future, Playboi Carti, GloRilla, Tyla, Vybz Kartel, 21 Savage, Kodak Black, SahBabii e Waka Flocka Flame partecipano tutti alla festa. A fare da “padrino” del disco c’è Bun B, leggenda dell’hip-hop di Houston, che accompagna l’ascoltatore come un professore old school, guidandolo in un viaggio musicale tra storia e geografia del rap statunitense.
Dopo che Pusha T ha attaccato Travis Scott in So Be It, Bun B aveva praticamente garantito una risposta e sembra proprio che sia arrivata in JACKBOYS 2. Nella traccia n. 2, Champain & Vacay, Scott lancia quella che sembrerebbe essere una risposta.
JACKBOYS 2 è un viaggio sonoro carico che parte da Houston e arriva fino alla Florida, attingendo da stili e sonorità che hanno segnato il rap americano. E Travis, nel ruolo di alchimista supremo, mescola il tutto per creare il cocktail hip-hop perfetto. Dopo aver ascoltato tutte le 17 tracce, Billboard US prova a classificarle una per una qui sotto. Se avete l’età giusta, aprite una Cacti e godetevi il viaggio.
La classifica delle 17 tracce di JACKBOYS 2
17 – JB 2 Radio
Un’introduzione in stile promo radiofonico apre le porte al mondo di JACKBOYS 2, dove a fare da padrone di casa è Bun B, che entra subito in scena dialogando con Travis Scott. Insieme rievocano un momento cruciale: quando Bun B cercava di convincere il mondo intero che Houston sarebbe diventata la nuova capitale dell’hip-hop. Un’apertura narrativa che dà il via al viaggio musicale dell’album, più parlata che suonata.
16 – Shyne
Guidando le transizioni dell’album, Bun B rende omaggio non solo a Houston, ma anche ad altre città fondamentali per la storia del rap. In questo brano, punta il cappello verso Memphis — ed è l’introduzione perfetta per GloRilla, che entra in scena senza filtri. Nonostante la carica di GloRilla, Shyne risulta uno dei momenti meno incisivi per Travis Scott all’interno del progetto.
15 – No Comments
È il momento di brillare per Don Toliver. Con il suo timbro inconfondibile e una spruzzata di autotune, lancia un consiglio che molti artisti farebbero bene a seguire: «Spegni i commenti». Su una base di atmosfere disco firmata Jahaan Sweet – che sembra uscita da un beat pack scartato da Drake e finito nelle mani giuste – Toliver sfrutta al massimo l’occasione. Il suo flow robotico si muove con precisione chirurgica, regalando una delle performance più solide del disco.
14 – Velour
Sheck Wes e Don Toliver tornano a formare una coppia esplosiva, confermando l’intesa già dimostrata in passato. Un brano che esalta lo stile di vita sfrenato e la generosità sfacciata — un atteggiamento ben lontano dalla visione di Tyler, the Creator, che ha idee decisamente diverse sulle dinamiche con le donne (basta ascoltare la sua strofa in P.O.V. nel nuovo album dei Clipse, Let God Sort ‘Em Out).
13 – ILMB
Sheck Wes è innamorato, e non ha alcuna intenzione di nasconderlo. Uscito ad aprile come singolo anticipatore, ILMB ha offerto ai fan un primo assaggio dell’energia di JACKBOYS 2. Il pezzo suona come una vera e propria love story in salsa Harlem, raccontata con lo stile diretto e disarmante di Sheck. Cosa c’è di più autentico di così? Nella seconda parte entra in scena Travis Scott, che chiude il brano prodotto da AM portandolo al traguardo con la sua consueta classe.
12 – Can’t Stop
Sembra proprio che siano gli ad-lib di Molly Santana ad aprire la traccia, dando subito un’energia riconoscibile. Don Toliver e Future uniscono le forze su un ritornello imbevuto di codeina, mentre passano il microfono alla nuova leva di Cactus Jack: Wallie the Sensei.
Dopo essersi fatto notare con un’apparizione nel disco GNX di Kendrick Lamar nel 2024, Wallie conferma di saper lasciare il segno anche qui. Una strofa sfacciata e giocosa che dimostra la sua capacità di muoversi tra linguaggio di strada e punchline da club.
11 – Beep Beep
La Flame punta dritto alle piste da ballo con questo brano, perfetto per un two-step notturno. Tra i protagonisti c’è SahBabii, artista visionario che fin dal 2017 ha mostrato di essere in anticipo sui tempi. Qui, quasi dieci anni dopo, si prende finalmente il momento che merita con un featuring ipnotico e stravagante.
Nel ruolo di King Squid, SahBabii trascina l’ascoltatore in un viaggio sottomarino tra le profondità dell’oceano, con la sua estetica onirica e surreale. Una linea provocatoria e volutamente assurda, che conferma la sua personalità unica nel panorama rap.
10 – 2000 Excursion
Chi l’avrebbe mai detto che una Ford Excursion del 2000 avrebbe ispirato, venticinque anni dopo, il singolo principale di JACKBOYS 2? Eppure eccoci qui. Travis Scott ha dato il via alla nuova era del collettivo con il video onirico di 2000 Excursion, pubblicato pochi giorni prima dell’uscita dell’album, creando subito l’atmosfera giusta.
Nel brano, La Flame spiana la strada lasciando spazio a Sheck Wes e Don Toliver, che si muovono con sicurezza su una produzione eterea firmata da Cardo. La combo Travis–Cardo è una garanzia, e a completare il tutto c’è un sapiente flip di “Power” di Kanye West, arricchito dai sintetizzatori ipnotici di Mike Dean. Un brano che sa di lusso nostalgico, ma con lo sguardo dritto al futuro.
9 – MM3
Finalmente un brano solista per SoFaygo. I fan del giovane talento di casa Cactus Jack – originario del Michigan – aspettavano nuova musica da tempo, e con MM3 ha l’occasione perfetta per mettersi in mostra all’interno di JACKBOYS 2.
Il pezzo è una vera ode al suo guardaroba firmato, un concentrato di stile e swag su base travolgente. SoFaygo corre a tutta velocità, e guai a chi prova a stargli dietro. Tracce energiche come questa sono esattamente ciò che serve per attirare nuove attenzioni su di lui e creare hype in vista del suo prossimo progetto. A 23 anni, il suo momento sembra sempre più vicino.
8 – PBT
Il World Boss è arrivato alla festa. Travis Scott si immerge nelle sonorità dancehall unendo le forze con Vybz Kartel e la giovane cantante sudafricana Tyla per il groove contagioso di PBT. Le transizioni nell’album scorrono lisce come seta, e qui la versatilità di Scott torna a brillare in pieno.
7 – Kick Out
Chi ha seguito il travolgente live di Travis Scott al Coachella ad aprile ha potuto ascoltare in anteprima Kick Out, un assaggio frenetico che anticipava l’energia della nuova era di JackBoys 2. Come sempre, Travis sa sorprendere, e qui chiama a raccolta 21 Savage. Dal punto di vista dell’album, Kick Out si posiziona probabilmente a metà classifica: solido, ma non tra i brani più memorabili della raccolta.
6 – Outside
Il primo vero “outside” di Travis Scott è un cult per i fan di lunga data, risalente all’album Birds in the Trap Sing McKnight del 2016, dove si era già unito a 21 Savage. Dunque, il livello è alto se Cactus Jack e La Flame vogliono superare quel capolavoro. In questo brano, Travis dialoga con se stesso, alternando la sua voce normale a una versione più profonda e cupa – una tecnica interessante che sarebbe bello vedere sviluppata maggiormente in futuro.
A rubare la scena però è YoungBoy Never Broke Again, che fa un ingresso a sorpresa e conquista il titolo come ospite più inatteso della serata. Un po’ come i Hardy Boyz a WrestleMania 33, YoungBoy si fa subito rispettare, trasformando questa improbabile collaborazione in un pezzo potente e convincente.
5 – Dumbo
Un altro brano già anticipato durante il live di Coachella, Dumbo vede Travis Scott mettere a segno un ritornello limpido e molto orecchiabile – una qualità che lo accompagna da tutta la carriera. Le sue barre taglienti saltano qua e là sulla produzione spaziale, creando un effetto un po’ discontinuo.
4 – Florida Flow
Prossima fermata: Miami. Tay Keith accende le luci di Vice City con una produzione brillante, mentre Travis Scott si adagia su questo tappeto sonoro stellato con un flow graffiato – come se si fosse fumato un pacchetto di sigarette prima di entrare in studio. Nel secondo verso, Travis si trasforma in un vero e proprio GPS della Florida, firmando una delle performance liriche più solide dell’intero progetto: ha trovato il suo pocket e lo cavalca con sicurezza.
Poi arriva Kodak Black, direttamente dalla vicina Broward County, perfettamente a suo agio nella corsia di sorpasso stile Miami Vice. Con il suo solito tono imprevedibile, accenna a una chiamata con Baby Keem per un possibile tour con La Flame, e poi stuzzica il pubblico nominando l’ex di Travis, Kylie Jenner. Un brano vibrante e cinematografico. Se Florida Flow non finisce nella colonna sonora di GTA VI, sarà davvero un’occasione mancata.
3 – Champain & Vacay
Il vero intro dell’album si apre su un’onda pacifica – subito travolta dai caotici ad-lib marchiati Bricksquad di Waka Flocka Flame, che fanno da detonatore all’energia del progetto. Travis Scott qui è nel suo elemento: curatore visionario che getta le basi dell’universo sonoro di JACKBOYS 2, con richiami evidenti all’era chopped-n-screwed di Houston.
Nel testo, La Flame riflette su momenti vissuti in passerella da Louis Vuitton, coperto da dieci catene d’oro, mentre evita i tranelli di TMZ a bordo della sua Lamborghini blu e tiene il telefono su “non disturbare”. Questo è il Travis Scott del 2025: lussuoso, schivo, ma sempre al centro del ciclone. E per chi si chiedeva se avrebbe risposto a Pusha T dopo la frecciatina in So Be It, la risposta sembra arrivare chiara e diretta già alla seconda traccia.
2 – Contest
La Flame si unisce a SoFayGo per irrompere con forza nella scena rage rap, cavalcando una base assordante che non avrebbe stonato su WHOLE LOTTA RED di Playboi Carti. È un’esplosione sonora che lascia il segno sin dai primi secondi. Sul ritornello, Travis lancia un’altra possibile frecciata – forse ancora indirizzata a Pusha T. Che sia o meno un dissing, Contest è pura energia. Il brano si impone come uno dei punti più alti del progetto, con SoFayGo che regge il confronto con disinvoltura, confermandosi uno dei protagonisti più brillanti di JACKBOYS 2.
1 – Where Was You
Tutti gli occhi si sono subito puntati su Where Was You quando è trapelata la notizia che i collaboratori di “Type Shit” stavano per riunirsi. E l’accoppiata Cactus Jack x Playboi Carti colpisce ancora nel segno.
Carti apre le danze vantandosi dei suoi voli privati in Messico e dei gioielli con cui tempesta la sua ragazza, con il suo inconfondibile stile eccentrico. Travis, invece, sembra ispirarsi al flow di Future in Where Ya At?, ma lo rielabora a modo suo, offrendo uno sguardo raro sulla sua vita personale e sull’ambiente che lo ha forgiato mentre scalava le gerarchie del rap game.
Il risultato? Un brano magnetico, carico di carisma e atmosfera, che cattura perfettamente l’alchimia tra due delle figure più stilisticamente influenti dell’hip-hop attuale. Where Was You non è solo la traccia migliore di JACKBOYS 2, è un momento culturale.