Young Thug: esce “Punk”, il nuovo album di un pilastro della trap made in USA
Il rapper di Atlanta pubblica il secondo album in studio con una rosa di collaborazioni prestigiose, da Drake a Future, fino a Post Malone e il compianto Mac Miller
Punk esce oggi ed è il titolo del secondo album di Young Thug – alias di Jeffery Lamar Williams, classe ’91 – e tra titolo e tracklist ci ha già conquistato completamente. Con un album di ben 20 canzoni, il rapper di Atlanta è tornato dopo So Much Fun, disco del 2019 che aveva collezionato ampio consenso, così ampio da piazzarsi in prima posizione nella classifica Billboard statunitense. Per l’America, infatti, è considerato uno degli artisti più influenti del decennio.
Ora, dopo innumerevoli mixtape (19, tra I Came From Nothing del 2011 e il 2021), Young Thug è pronto per alzare l’asticella. Nel progetto, una rosa di collaboratori che va da Drake a Travis Scott (con cui ha registrato la focus track, Bubbly), fino a J.Cole, Gunna, Future, Post Malone, A$AP Rocky, Doja Cat e anche il compianto Mac Miller in Day Before.
Cosa c’è di “Punk” in un album rap? A parte il cambiamento che via via sta avvenendo sotto i nostri occhi, ovvero il ritorno di elementi del rock e dei suoi affini nei lavori degli esponenti più in vista dell’Urban, c’è un bisogno di fondo. Quello di interpretare la parola “punk” come quella che identifica un uomo coraggioso – ma non egocentrico – che difende l’autenticità. Anche quella del rap, presente senza sosta in tutto il disco.
Innovatore, ricercatore incessante di un proprio stile, un timbro riconoscibile che lo ha reso uno dei pilastri della scena trap americana. Young Thug ha voluto condividere con noi un album più personale del solito, nonostante ci sia sempre spazio per i brani più spensierati, come quelli del disco precedente, da ascoltare a ripetizione.