Hip Hop

Dietro ai grandi rapper ci sono sempre grandi produttori. Tipo Zef e Marz

Se dischi come “Persona”, “Noi, Loro e Gli Altri”, “Io in Terra” e molti altri suonano così bene, è in gran parte merito di una coppia di produttori che ha trovato nella collaborazione la formula magica (e non solo nel rap)

Autore Greta Valicenti
  • Il8 Settembre 2023
Dietro ai grandi rapper ci sono sempre grandi produttori. Tipo Zef e Marz

Zef e Marz, foto di Mattia Guolo

Quella appena trascorsa è stata senza dubbio l’estate dei produttori. Sixpm con la sua Puta (in cui dopo dieci anni ha riunito in studio Guè e Ghali), Drillionare con 10 (attualmente stabile nella top ten degli album più venduti). E ancora Charlie Charles con Obladi Oblada, Merk & Kremont con Un altro mondo. Da qualche anno ormai i producer stanno pian piano emergendo dai loro antri (aka studi) per mostrarsi al mondo e prendersi il posto di primo piano che gli spetta. Del resto, quante volte di un brano ci ricordiamo più la musica che il testo? Lo stesso hanno fatto Zef e Marz, che a maggio hanno anticipato la tendenza della stagione con Tilt.

Sebbene il loro background sia marcatamente hip hop (se dischi come Persona, Noi, Loro, Gli Altri, Io in Terra, Dasein Sollen e molti altri suonano come suonano – cioè benissimo – il merito è in gran parte loro), quello con Elisa e La Rappresentate di Lista non è il primo (e ultimo) incontro ravvicinato di Stefano e Alessandro con il grande e variegato universo del pop. Elodie, sangiovanni, Annalisa, The Kolors, Angelina Mango, Marco Mengoni, Emma, e chi più ne ha più ne metta, sono solo alcuni dei nomi le cui produzioni sono state curate dalle loro mani. Che sono un po’ come quelle di re Mida: ogni cosa che toccano diventa oro (o platino, e pure diamante nel caso di Zef). E infatti vantano svariate decine di certificazioni appese alle pareti.

Ma da dove nasce questo sodalizio così prolifico? «Io e Ale ci siamo conosciuti per caso», racconta Zef. «Quando io ero ancora alle superiori lui aveva un duo di produzione con un suo amico e io avevo un gruppo a Sondrio con un altro mio amico. Noi ci siamo conosciuti proprio perché i nostri amici erano amici tra di loro. Per un paio d’anni poi non ci siamo più visti, e quando io sono venuto a Milano per tentare di fare l’università altrettanto per caso ci siamo incontrati in via Torino. Da lì abbiamo iniziato a mandarci a distanza i primi beat e adesso ci vediamo regolarmente perché abbiamo anche lo studio insieme», continua Stefano.

Marz: «Se parti dall’idea di fare una hit non ti verrà mai»

Da quel momento in poi, Zef e Marz hanno iniziato a macinare riconoscimenti su riconoscimenti. Ma il segreto per farcela – racconta Alessandro – è che non c’è un segreto. «Se cerchi di fare una hit partendo dall’idea di fare una hit non verrà mai, quindi in qualche modo devi allenarti. Come per tutte le cose, più le fai più diventi bravo. Devi sviluppare un senso critico, abituarti a ragionare in un determinato modo e a far funzionare le cose secondo una logica che diventa naturale», aggiunge.

Zef e Marz sulla nascita di “Tilt”

Naturale come la collaborazione con Elisa e La Rappresentate di Lista. «Il nostro è un processo di lavoro sempre molto istintivo», commenta Zef. «Avevamo la base di Tilt e pensavamo che sarebbe stato figo farla sentire a Elisa e sviluppare qualcosa con lei, che poi ha coinvolto anche La Rappresentante di Lista e così il pezzo ha preso forma».

E a prendere forma grazie all’intuito e all’istinto creativo di Zef e Marz non è stato solo Tilt. Ma anche – come dicevamo prima – quelli che possono senza dubbio essere definiti gli album della vita di Marracash. I dischi della maturità, l’apice della scrittura di Fabio e della ricerca musicale di Stefano e Alessandro. Se il primo aspetto è stato ampiamente battuto e elogiato, lo stesso – come ha spesso sottolineato Marra in molteplici interviste – non è accaduto per il secondo.

L’importanza del suono in “Persona”

La questione, a grandi linee, riguardava il fatto che nel parlare di un masterpiece come Persona non fosse stata data la giusta importanza alla parte sonora, il vero scheletro dell’album (per rimanere in tema). «Questo in generale succede perché magari l’ascoltare medio non è così attento e non va a scavare troppo. Però in realtà il successo che ha avuto quell’album mi fa capire che le persone lo hanno assimilato in pieno. L’unica cosa per cui ho avuto un po’ di rammarico è che quando è uscito Persona noi eravamo quasi dei new comer e avevamo gestito un disco del genere in maniera autonoma e quasi solitaria. Questa cosa secondo me all’estero avrebbe acceso un po’ di curiosità, mentre da noi non c’è stata tanto», riflette Marz.

Ora però la tendenza sembra aver cambiato leggermente la sua traiettoria, perché – come concordano entrambi e come dicevamo all’inizio – la figura del produttore è sempre più in vista. Sebbene i primi esperimenti di producer album in Italia risalgano addirittura al secolo scorso. «I primi ricordi che abbiamo sono sicuramente Novencinquanta di Fritz Da Cat e 60 Hz di Dj Shocca», raccontano.

Tuttavia, Zef e Marz per il momento non hanno scelto la formula del disco. «Ultimamente è una cosa che fanno un po’ tutti, quindi abbiamo voluto un po’ discostarci», commenta Zef. «Nonostante siamo più attenti alla musica che ai testi, ci piace sempre avere una forma canzone. Quando fai un disco – e quindi hai tante strofe di artisti diversi insieme – possono uscire dei pezzi molto belli ma allo stesso tempo a volte non saprei dirti di cosa parlano». «Secondo me è una questione anche di controllo», aggiunge Marz, «devi basarti su quello che arriverà o non arriverà; è un po’ una scommessa».

Zef e Marz, i segreti di una combo vincente

Insomma, quella tra Zef e Marz è sicuramente una delle combo più oliate del rap italiano (insieme a quella tra Marracash e Guè, quest’ultimo presente sul palco del Marrageddon, dove ci sarà anche Marz), ma c’è qualcosa che ruberebbero l’uno dall’altro? «Io a Ste vorrei rubare la sicurezza», dice Alessandro «lui è molto più sicuro e convinto di me». «Io probabilmente ti ho già rubato delle cose», aggiunge Zef, «però vorrei rubarti la capacità di non annoiarti mai. Se guardo tutto il mio percorso ho fatto tantissime cose diverse perché sono uno che si annoia molto facilmente e quindi vorrei sempre fare tutto. Ecco, vorrei riuscire ad essere più inquadrato. Lui da piccolo diceva “io da grande voglio fare il disco di Marracash”, e alla fine l’ha fatto. Però oh, probabilmente alla fine è per questo che funzioniamo così bene insieme».

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