Eugenio in Via di Gioia, in esclusiva il video-riassunto della data sold out a Milano
I concerti della band a Torino, Bologna, Roma e Milano (tutti sold out) sono stati i primi in Italia in piedi e senza distanziamento
Chiedetegli se sono felici. Gli Eugenio in Via di Gioia sono reduci da quattro concerti sold out a Torino, Bologna, Roma e Milano. Si trattava dei primi live in Italia in piedi e senza distanziamento. Vi presentiamo qui in esclusiva un toccante video-riassunto della data conclusiva all’Alcatraz di Milano del 9 novembre.
Alla fine del mini tour la band ha dichiarato: «Il pubblico è una parte fondamentale della nostra musica. Siamo stati i primi a ripartire ed è stata una gioia immensa. Un’emozione incredibile tornare a suonare davanti a un pubblico vero dopo due anni. È stato un bagno di folla, un abbraccio totale».
Dopo l’esperienza a Sanremo nel febbraio 2020 ed essersi aggiudicati il Premio della Critica Mia Martini tra le Nuove Proposte, gli Eugenio in Via Di Gioia erano pronti a salire sui palchi dei superclub a Torino, Bologna, Roma e Milano per quattro grandi concerti. A una settimana dall’inizio del tour l’esplosione della pandemia aveva obbligato la band a rimandarli.
«È ufficiale: abbiamo suonato! Sono stati mesi lunghi e faticosi, fino all’ultimo siamo stati incerti e titubanti, ma ce l’abbiamo fatta!», ha commentato la band. «È davvero merito di un team di persone instancabili e preparate. E grazie alla fiducia e al supporto del nostro pubblico siamo riusciti ad ottenere qualcosa che fino a qualche mese fa sembrava impossibile. Tornare ad incontrarsi insieme per i nostri concerti è stato il nostro chiodo fisso da quando sono stati rimandati a marzo 2020. Sono state quattro feste incredibili insieme».
E ancora: «Ci auguriamo che possa essere un bel segnale. Adesso non ha più senso attendere, serve tornare nei club a lavorare e rincontrarsi. Ci auguriamo che le istituzioni facciano di tutto per sostenere e valorizzare questo settore. C’è ancora tanto lavoro da fare per dare risposte puntuali e vita ad una riforma che negli scorsi due anni è stata chiesta a gran voce. Dobbiamo rifrequentare gli spazi di cultura e dare la possibilità a tutto il settore di lavorare a pieno regime e in sicurezza. Abbiamo curato il corpo ma adesso il nostro spirito ha bisogno di esplorare e cercare la bellezza».