Indie

Dopo dieci anni, la rinascita di Jack Peñate. La nostra intervista

Un silenzio lungo dieci anni, quello di Jack Peñate, che torna sulla scena musicale e ci racconta il suo nuovo progetto discografico “After You”

Autore Benedetta Minoliti
  • Il4 Gennaio 2020
Dopo dieci anni, la rinascita di Jack Peñate. La nostra intervista

Daniel Castro Garcia

Jack Peñate ha pubblicato, il 29 novembre 2019, il suo nuovo album di inediti After You, per l’etichetta XL Recordings.

Dalla pubblicazione, ben dieci anni fa, del suo secondo album Everything is New, la notizie sul musicista inglese sono state ben poche. Nessun nuovo singolo, nessun nuovo album. Poi, lo scorso 30 agosto, il cantante è tornato a farsi sentire, pubblicando il suo primo nuovo singolo, Prayer. Il brano ha così anticipato, insieme ad un altro singolo, Murder, l’uscita del suo terzo album in studio.


Noi di Billboard Italia abbiamo intervistato Jack Peñate e abbiamo parlato con lui non solo di After You, ma anche del suo rapporto con la fede, di suo nonno, lo scrittore e artista Marvyn Peake, e di Adele, la sua più grande fan.

Nel 2009 è uscito il tuo secondo album, Everything is Now. Il 29 novembre, dopo 10 anni, hai pubblicato After You, il tuo nuovo progetto discografico. È un disco più intimo e introspettivo rispetto ai tuoi lavori precedenti. L’ultima volta avevi 25 anni, oggi ne hai 34. Com’è cambiato Jack Peñate e soprattutto com’è cambiata la sua musica?


I cambiamenti avvenuti nella mia vita sono rappresentati nella mia musica. Ho trovato il modo di trasmettere la gioia e il dolore in questo album. After You racconta la storia di qualcuno che riacquista la fiducia e la voglia di trovare la speranza.

Prayer, il primo singolo estratto da After You, parla proprio di speranza. L’hai scritto in venti minuti, ma ci sono voluti dieci anni per pubblicarlo. Il videoclip è un piano sequenza di grande impatto e potenza. Come è nato?

Prayer è nato solo pochi anni fa e quando è stato scritto sapevo che sarebbe stato il modo migliore per trasmettere l’album nel suo complesso. L’ho scritto quando vivevo nella campagna britannica, mentre mi prendevo del tempo lontano da Londra per poter creare la mia nuova musica. C’era semplicità in ciò che scrivevo e questo era ciò di cui avevo bisogno, per riuscire a capire anni di lotta.



C’è molta contaminazione nel tuo nuovo lavoro. Ho sentito gospel, ambient, sonorità del mondo arabo e indiano. Cosa ascoltavi mentre lavoravi e chi ti ha ispirato?


È difficile elencare tutto ciò che mi ha ispirato. Ho ascoltato tanta musica di epoche e luoghi diversi, ma la sensazione generale che cercavo era quella di credere in qualcosa di più di quello che vediamo. Ho trovato questo in musicisti gregoriani come Thomas Tallis, nel gospel americano di TL Barrett, in artisti iraniani come Googooshand e in Popol Vuh.

Parliamo di Murder, un altro singolo che ha anticipato After You. Parla della perdita dell’innocenza e della nascita della redenzione. Qual è la storia di questa canzone?

Questa canzone e il testo hanno preso molte forme prima di diventare quello che sono ora. In quel momento il mondo si sentiva come se stesse attraversando tanti cambiamenti negativi ed era difficile vedere una speranza in ciò che stava accadendo. C’erano così tanta paura e divisione. Quando ho guardato alla mia vita ho visto che anch’io avevo sperimentato tanta distruzione intorno a me. Avevo bisogno di scrivere una canzone che affrontasse direttamente la realtà di una vita che aveva bisogno di perdono e di guarigione.

Continuando a parlare di Murder: il videoclip è stato realizzato da tuo cugino, Eddie Peake. La particolarità è che è stato girato nella cava di Winspit, nel Dorset, dove sono state prese alcune delle pietre usate per costruire la cattedrale di Saint Paul a Londra. Questo è molto interessante e sorge spontanea la domanda: perché avete scelto di girarlo proprio lì?


Abbiamo scelto di girarlo a Winspit perché volevo che il video fosse ambientato in una grotta. Un posto dove si va per sfuggire alla realtà di ciò che accade fuori nel mondo. Ne ho parlato con Eddie e lui aveva visitato Winspit anni prima e così ci siamo andati insieme. Quando l’abbiamo visto abbiamo capito che sarebbe stato il luogo perfetto dove ricreare ciò che avevamo in mente.



Qual è il tuo rapporto con la fede?

Il mio rapporto con la fede è stato complesso perché ho guardato a religioni diverse per trovare conforto nelle mie esperienze. Ora sento di avere un insieme di credenze che mi aiutano a sostenere uno stile di vita di cui vado fiero.

Vorrei parlare di Gemini. È probabilmente la canzone più struggente dell’album. Dopo un’introduzione strumentale, tuo zio Fabian legge le parole di tuo nonno, lo scrittore e artista Mervyn Peake. Qual è la cosa più importante che ti ha dato tuo nonno?


Non ho mai conosciuto mio nonno, ma credo che la cosa più importante che mi è stata tramandata da lui sia stata la convinzione di dover dedicare la propria vita alla propria arte, senza aspettarsi nulla da essa, se non la gioia che la creazione dell’arte porta con sé.

Quali sono le tue aspettative per questo nuovo album?

Le mie aspettative per After You sono semplici: ricostruire la fiducia in me stesso come artista e musicista, per produrre più musica che possa emozionare chiunque l’ascolti.

E qual è invece il tuo rapporto con i tuoi precedenti lavori?


Sempre diverso, perché vedo sempre tutto sotto una nuova luce. Comunque sono in pace con tutto quello che ho fatto e ne vado fiero.

Dopo una serie di concerti sold out a Londra, questo dicembre sei stato in tournée nel Regno Unito. Passerai anche dall’Italia prossimamente?

Spero di venire in Italia all’inizio del 2020. Vi farò sapere non appena avrò le date.



Hai anche lavorato all’album di David Byrne, American Utopia. L’hai conosciuto?


Sì, anni fa a New York e ho avuto una splendida conversazione con lui. È stato un onore lavorare al suo album.

Fai parte dell’etichetta XL Recording. È la stessa etichetta di Adele e lei è una delle tue più grandi fan. Cosa ti ha detto di After You?

Ha sostenuto incredibilmente il mio nuovo progetto. Le è piaciuto molto ed è stata molto orgogliosa di me. È ovviamente un grandissimo complimento da parte di una cantautrice così.

Questa è una domanda molto difficile: quali sono i tuoi album preferiti?


Se dovessi scegliere un album che vive con me da quando ero e che adoro ancora sarebbe Grace di Jeff Buckley.

Se potessi scegliere, con chi vorresti cantare?

È una domanda molto difficile perché ci sono così tanti cantanti con cui mi piacerebbe duettare, ma sarebbe  interessante cantare con FKA Twigs. Penso che ci potrebbe essere qualcosa di speciale nell’unione delle nostre voci.

Ascolta qui After You di Jack Peñate



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