«In “Nudo Integrale” c’è parecchio Battisti»: Q&A con i Coma Cose
Nell’attesa della realizzazione di un vero e proprio album, i Coma Cose ci regalano un nuovo singolo, il più struggente e intimista pubblicato finora: “Nudo Integrale”
Fausto e Francesca (in arte California) dei Coma Cose hanno all’attivo giusto alcuni singoli e un EP, Inverno Ticinese dell’anno scorso, ma tanto è bastato loro per imporsi all’attenzione del mondo indipendente come una delle più valide novità indie rap. Il loro stile è un mix unico di rap italiano un po’ old school, rispetto per i cantautori classici (Battisti in primis) e sensibilità per il migliore indie pop nostrano à la Giorgio Poi. È già partito il tour estivo che li vede impegnati fino a settembre. Nell’attesa della realizzazione di un vero e proprio album, il duo milanese ci regala un nuovo singolo, il più struggente e intimista pubblicato finora: Nudo Integrale.
Il primo disco che avete amato alla follia?
[California] Miseducation di Lauryn Hill.
[Fausto] The Piper at the Gates of Dawn dei Pink Floyd.
L’artista italiano e quello internazionale più sottovalutati?
[C] Daniel Johnston e Faust’o.
[F] I Sublime e Fabio Concato.
Tre band o artisti che avreste voluto vedere ma non siete mai riusciti a farlo?
[C] Lou Reed, gli Skiantos e i Queen.
[F] I Doors, David Bowie e Notorious BIG.
La copertina più bella di sempre?
[C] Quella di Strange Days dei Doors.
[F] Quella del White Album dei Beatles.
Vinile, CD, streaming o download: come ascoltate la musica?
I vinili li compriamo nei viaggi. È più un modo per legare un posto ad una canzone ma ci si è rotta la puntina del nostro marcissimo impianto casalingo e quindi da un po’ sono sulla mensola a fare polvere… Damn! I CD hanno quel fascino che ti lega all’adolescenza e sarà così per sempre ma non ne compriamo uno da 10 anni. Ora lo streaming spacca e se non ti fai prendere dallo zapping compulsivo è uno strumento fighissimo.
La città dove avete visto i locali più belli?
[C] Berlino. Sarà scontato ma posti come il Wilde Renate o il KaterHolzig non li scordi mai.
[F] Ho un ricordo sfuocato della movida di Pilsen in Repubblica Ceca. Eravamo tre amici allo sbando, eravamo pischelli, ho visto posti che voi umani…
La colonna sonora più bella di sempre?
[C] Kill Bill Volume 1 e 2.
[F] Ennio Morricone per Indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.
La canzone perfetta da ascoltare il giorno del proprio compleanno?
[C] Perfect Day di Lou Reed.
[F] Champagne Supernova degli Oasis.
E per fare l’amore?
[C] Just the Two of Us di Grover Washington Junior.
[F] Squares dei The Beta Band.
E per sfogare la rabbia?
[C] Chop Suey! dei System of a Down.
[F] Paranoid dei Black Sabbath.
Q&A Extra
Il 27 maggio avete aperto il concerto parigino dei Phoenix. I tempi sono maturi per una “esportazione” all’estero dell’indie italiano?
Esportare la musica all’estero è un grande cruccio da sempre, o quantomeno si è sempre cercato di esportare la musica italiana di matrice anglofona. Ultimamente è indubbio il fatto che anche noi mangiaspaghetti abbiamo alzato l’asticella e questa cosa sta arrivando anche over the Alpi. È una soddisfazione perché le cose che vengono apprezzate maggiormente hanno una forte matrice italiota. La strada è lunga ma è quella giusta!
Quanto Battisti c’è in Nudo Integrale?
In Nudo Integrale di Battisti ce n’è parecchio. Già in Anima Lattina avevamo svelato questa nostra voglia di crossover tra il vecchio e il nuovo che nella stesura dei brani avviene involontariamente. Se fosse un genere sarebbe Battistreet!