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“Vecchia Novità”: l’ossimoro sognante di Angelica e Giacomo Ferrara

“Vecchia Novità” è il nuovo brano di Angelica in collaborazione con l’attore Giacomo Ferrara. Una canzone onirica, un dialogo sognante tra due promesse rispettivamente della musica e del cinema italiano

Autore Benedetta Minoliti
  • Il5 Novembre 2019
“Vecchia Novità”: l’ossimoro sognante di Angelica e Giacomo Ferrara

Quante volte abbiamo visto attori cimentarsi nel canto e cantanti provare l’ebrezza di stare davanti ad una telecamera? Innumerevoli.

In questa occasione vediamo però una cantautrice e un attore cantare insieme. Angelica, tra le voci femminili più interessanti del panorama indie pop italiano, torna con il suo nuovo singolo Vecchia Novità, insieme a Giacomo Ferrara, tra gli attori più talentuosi della nuova generazione e tra i protagonisti della serie Netflix Suburra.

Vecchia Novità è un brano dal sapore retrò e onirico. Una ballad che crea una sinergia perfetta tra l’attore e la cantautrice, due giovani promesse del nuovo cinema italiano e del nuovo cantautorato.

Noi li abbiamo incontrati e abbiamo parlato del nuovo brano e del tour di Angelica, che la vedrà in giro per l’Italia fino al 28 dicembre.

Com’è nata Vecchia Novità?

Angelica: La canzone, in realtà, ha una genesi abbastanza lunga. Quando l’ho scritta non aveva un vero e proprio ritornello, ma solo dei vocalizzi. L’abbiamo parzialmente registrata in studio per il disco Quando Finisce La Festa. Ad un certo punto ho mandato il pezzo ad Alessandro Raina e lui mi ha mandato un vocale con quello che secondo lui doveva essere il ritornello, ed era una figata. A questo punto avevo una canzone con un ritornello, cantanto da una voce maschile. É diventata un dialogo, ma è rimasta parcheggiata, perché ormai il disco era in uscita. Dopodiché ho conosciuto Giacomo.

Giacomo: Io avevo ascoltato il suo album e le avevo scritto per farle i complimenti. Poco tempo dopo c’è stato un suo concerto a Roma, sono andato a sentirla e da quella sera abbiamo detto: «Dovremmo fare qualcosa insieme». Mi ha anche fatto ascoltare quella che poi è diventata Vecchia Novità ed è uscito fuori un «falla fare a Giacomo». Da una frase detta un po’ per gioco poi abbiamo davvero cantato insieme.

Il titolo è decisamente ossimorico…

A: C’è una bella differenza tra quello che canta lui, il ritornello, e quello che canto io. È come se fosse un flashback: la strofa è malinconica, mentre nel ritornello c’è positività. Poi, la canzone parla di quelle novità a cui tu dedichi amore, speranza, che però poi non diventano nulla e quindi restano delle novità “vecchie”, degli episodi che restano lì.

G: Poi magari questi episodi ti lasciano anche qualcosa, capisci che fanno parte di un pezzetto della tua vita.

Sembra quasi che nel brano si parli anche di quando ti butti in qualcosa, la desideri tanto e poi quando la ottieni quasi non ti interessa più…

A: C’è sicuramente anche questo. A livello più generico è quel passaggio dall’entusiasmo dalla gioia, dalla freschezza di una cosa nuova, al non funzionamento di quella cosa che in qualche modo resta una novità, ma invecchiata.

Come vi siete trovati a lavorare insieme?

G: Molto bene. Era la mia prima esperienza davanti a un microfono in sala di registrazione quindi ero un po’ timido all’inizio, poi Angelica e Cooper (Antonio Cupertino) mi hanno fatto subito sentire a mio agio, mi hanno dato due o tre indicazioni e sono andato tranquillo. Ci siamo divertiti molto, anche durante la realizzazione del videoclip che uscirà il 12 novembre. Angelica poi ha davvero un grande talento anche davanti alla telecamera.

A: C’è da dire che ci siamo compensati. Lui è uscito dalla confort zone: è venuto in studio di registrazione e ha spaccato. Lì l’ho potuto aiutare io, mentre sul set è stato il contrario. Il video è molto bello, girato da Giacomo Triglia tutto in pellicola, e quindi c’era una grande responsabilità, ma avevo accanto lui, che era nel suo mondo e quindi mi ha aiutato. Ci siamo ben bilanciati nei rispettivi campi.


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Non è una novità vedere un cantante e un attore cantare insieme. Però, siamo in un periodo in cui la musica sta cominciando sempre di più ad abbracciare tutta l’arte, dalla performance al teatro. Come vivete questa cosa?

A: Io penso che alla fine la musica sia la forma d’arte più facile da fruire. Anche il cinema, ma non è detto che tutti la sera si guardino un film, mentre la musica è una cosa che fa parte della nostra quotidianità. Anche involontariamente. È forse la forma d’arte più comune, ma allo stesso tempo è anche quella che ispira delle immagini. Quando tu ascolti una canzone ti fai un viaggio, un po’ come quando leggi un libro, ti immagini dei mondi. Penso sia normale che la musica interagisca anche con altre forme d’arte. Poi, ad oggi, un progetto non è solo strettamente legato alla musica, perché ha tutto un mondo intorno. Questa cosa che stiamo facendo noi ha tutta un’estetica che abbiamo scelto che parte proprio dalla musica.

G: Sono d’accordo con Angelica. Anch’io quando lavoro mi lascio influenzare dalle idee, dalla musica, per farmi proiettare in atmosfere che sono anche lontane da me. Prendo un genere che parla di qualcosa e mi faccio trasportare. Poi è un’epoca dove probabilmente “va di moda” questa commistione musica – cinema, ma per noi è nato tutto in modo spontaneo. Siamo due amici che avevano voglia di fare qualcosa di bello insieme. Probabilmente se ci fossimo conosciuti negli anni ’70 l’avremmo fatto lo stesso. Questo, secondo me, è il momento giusto per provare a creare sinergie.

Ascoltando la canzone, soprattutto la parte iniziale, ho pensato a La Schiuma Dei Giorni di Michel Gondry, perché è onirica, sognante. Quando l’hai scritta la immaginavi così? Ti sei ispirata a qualcosa per scrivere Vecchia Novità?

A: Già il provino, che comunque è diverso dalla versione definitiva, era molto sognante. L’avevo registrato a casa, riverberandolo un sacco. Quindi, anche se era molto scarno, aveva già quel sound un po’ dreamy. Mi fa piacere che citi Gondry perché il video che abbiamo realizzato è super onirico. Poi io in questo momento sono in fissa totale con i Tame Impala e la nuova psichedelia, quindi questo pezzo un po’ prende questa direzione.

Parliamo del tour. Venerdì 8 novembre sarai al Circolo Ohibò di Milano. Ci sarà anche Giacomo? Cosa mi puoi raccontare del tour e come saranno le nuove date?

A: Prima di tutto non vedo l’ora che finisca (ride, ndr). Scherzi a parte, è da febbraio che sono in giro. Da qui fino al 28 dicembre ci sono tutta una serie di date. Le due in band, perché le altre le sto facendo da sola, saranno appunto quella dell’8 novembre all’Ohibò e quella del 30 novembre a Roma, in occasione della quale ci sarà anche Giacomo. Comunque sono super contenta. Abbiamo fatto tantissime date e arriviamo all’Ohibò, dove tutto è iniziato, perché è stata la prima o la seconda data, completamente cambiati. Abbiamo migliaia di chilometri di furgone alle spalle e sono gasatissima, anche perché il live è cambiato tantissimo.

Parlando di te come artista: è un periodo in cui le donne musiciste stanno veramente emergendo. Tra le tante mi vengono in mente Veronica Lucchesi (La Rappresentante di Lista), Any Other e Maria Antonietta. Come vedi questa cosa? Finalmente abbiamo un parterre di donne che fanno musica di qualità, è un buon momento per voi…

A: Questo è assolutamente un bellissimo periodo. Alla fine noi donne, per millenni, nel fiore dei nostri anni, avevamo l’obbligo di stare dietro la famiglia, fermare tutto quello che stavamo facendo per diventare madri. Quindi, è inevitabile che non si siano create delle vere e proprie generazioni di artiste. Le scrittrici, le poetesse, erano viste in maniera negativa. Era quasi un fallimento non avere una famiglia. Se cent’anni fa ci si sposava a 15 anni, adesso le cose sono cambiate e quindi c’è la possibilità di avere il tempo di crearsi le proprie passioni e di dedicargli tutto il tempo che riteniamo necessario. Non voglio dire che la nostra generazioni di cantanti e cantautrici sia figlia di questo, però adesso abbiamo davvero la libertà di prenderci il nostro spazio. Anche rispetto a quattro anni fa è un bel momento per esserci, per dire: «Eccomi, sono qui, faccio musica».

Giacomo, eri alla tua prima esperienza con la musica, pensi che ce ne saranno altre?

G: Vedremo. A questo punto veramente «mai dire mai». Io credo che le cose si debbano fare se c’è necessità di dire qualcosa. L’arte per me è questo. Io ho avuto la necessità di approcciarmi alla recitazione perché avevo il bisogno di raccontare qualcosa. Se sentirò questo bisogno anche attraverso la musica, lo farò. Se le devo fare giusto per farlo non ha senso. Ho molto rispetto per l’arte. Non penso «ah sì, ho fatto l’attore, adesso visto che c’è attenzione su di me faccio anche un disco». Io penso che è arte, quindi se c’è un messaggio che devo portare, qualcosa che voglio dire e posso farlo anche attraverso la musica, lo farò, altrimenti fa niente.

Dopo tantissime date estive, Angelica ha annunciato le date del nuovo tour autunnale, durante il quale si esibirà in uno speciale set in solo e in due date con la band, venerdì 8 novembre al Circolo Ohibò di Milano e sabato 30 novembre a Le Mura di Roma.


https://www.instagram.com/p/B4ehHoXI0Bt/


Le date del tour di Angelica

8 novembre: Milano, Circolo Ohibò

29 novembre: Siena, Bottega Roots

30 novembre: Roma, Le Mura

7 dicembre: Fucecchio (FI), Limonaia

8 dicembre: Carpi (MO), Mattatoio

28 dicembre: Pordenone, Capitol

Ascolta qui Vecchia Novità di Angelica e Giacomo Ferrara



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