20 anni di “Verdena”: dagli esordi a oggi attraverso 5 canzoni
20 anni dall’uscita di “Verdena”: la band festeggia con una nuova edizione dell’album di debutto. Ecco le 5 canzoni da ascoltare per conoscerli
Era il 24 settembre del 1999. Gli anni 2000 erano alle porte e quel giorno di vent’anni fa usciva Verdena, omonimo esordio della band italiana composta da Alberto Ferrari, Luca Ferrari e Roberta Sammarelli. A vent’anni dal loro debutto, la band ha deciso di pubblicare oggi, 20 settembre, una nuova edizione del loro primo album, arricchito da brani inediti, versioni demo, acustiche e live.
I Verdena, con l’omonimo album e i successivi lavori, hanno messo le basi, prima di tutti, per la cultura indie e alternative che si è sviluppata oggi in Italia. È comunque difficile inserirli in un contesto musicale ben preciso, poiché i loro album mescolano sonorità che vanno dallo shoegaze al rock psichedelico, passando per i già citati indie e alternative.
Ecco quali sono per la redazione di Billboard Italia i cinque pezzi dei Verdena da ascoltare per conoscere e (provare) a comprendere la loro storia e la loro musica.
Valvonauta – Verdena (1999)
Valvonauta è la canzone che ha cambiato la vita dei Verdena ed è impossibile non inserirla tra i brani che hanno segnato la loro storia. Il pezzo racchiude tutto quello che si può raccontare sugli inizi della band: le influenze grunge, non solo musicali, ma anche nel modo di vestire, tra camice a quadri e capelli lunghi, che gli valsero anche il titolo di “Nirvana Italiani”; il pollaio, la loro prima sala di registrazione e il premio PIM di Repubblica come “Miglior Gruppo Rivelazione”.
Valvonauta è un brano ancora attuale e in grado, anche a distanza di vent’anni, continuare ad emozionare chi li conosce da sempre e non hai smesso di ascoltarli e di incuriosire chi invece li ascolta per la prima volta.
Onan – Solo un Grande Sasso (2001)
Sono passati solo due anni dal debutto dei Verdena e Onan è un pezzo lontano dal grunge rude e grezzo di Valvonauta. È la ballata, dall’animo rock, di Solo Un Grande Sasso. Onan è la dolcezza spezzata dalla rabbia. Un crescendo di chitarra e batteria che trasmettono la necessità di dichiarare ciò che si prova attraverso la musica, strumento di comunicazione universale, in grado di toccare la sensibilità di tutti.
40 Secondi di Niente – Il Suicidio del Samurai (2004)
“Settembre ci porterà via con sé”. E molti forse vorrebbero che settembre portasse davvero via con sé questo brano, considerato da tanti uno dei più “deboli” della band. 40 Secondi di Niente è invece, per noi, la dimostrazione che in 4:44 minuti di secondi di niente ce ne sono ben pochi. I Verdena riescono con questa canzone a raccontare, con la freschezza dei loro vent’anni, o poco più, cosa significa amarsi e fare di tutto per rimanere insieme.
Razzia Arpia Inferno e Fiamme – WOW (2011)
Wow è sicuramente il disco che ha consacrato i Verdena tra le band più importanti della musica indie e alternative italiana. Razzi Arpia Inferno e Fiamme, tra i brani più incisivi del disco, per testo e sonorità, è accompagnato da un video, realizzato con un budget limitatissimo, che è probabilmente il più iconico della band. Un grande lenzuolo bianco, che avvolge tutti i membri del gruppo, coprendone i corpi e gli strumenti, si alterna a primi piani carichi di colori saturi e a contrasto.
Un brano che sottolinea, ancora una volta, la complessità dei testi della band, difficilmente comprensibili ad un primo ascolto. Perché i Verdena sono una band che non va ascoltata, ma riascoltata, per essere davvero capita fino in fondo.
Nevischio – Endkadenz vol. 1 (2015)
La band bergamasca, a quattro anni dall’uscita di WOW, annuncia l’uscita di un nuovo album. Per volere dell’etichetta, il disco viene poi sdoppiato, ed è così che nel 2015 vengono pubblicati Endkadenz vol.1 e, a distanza di sette mesi, Endkadenz vol. 2.
I Verdena di questi due album sembrano salutare i giovani ragazzi, appena ventenni, di Valvonauta, senza mai però rinnegarli o scordarsi di loro. Semplicemente, il trio bergamasco è maturato e si è affermato nel panorama musicale italiano.
Nevischio è il brano di Endkadenz vol. 1 che tutti dovrebbero ascoltare perché racconta, in poco meno di tre minuti, dov’è arrivata questa band negli ultimi vent’anni. Dal pollaio ad uno studio di registrazione vero e proprio; dai concerti al Rolling Stone al Fabrique di Milano e al Rock in Roma.