Nel “1990” di Achille Lauro non si guarda solo al passato
Achille Lauro ha finalmente pubblicato “1990”, un brano che riprende la famosissima “Be My Lover” dei La Bouche. E che ci insegna alcune cose
«Sto prendendo i ricordi di quando ero bambino, che sono la parte migliore di noi, quella che forse tutti nascondono. Quel dolce rimpianto che ci lega profondamente. Sono nato nel ‘90. Ricordo che da bambino, e poi da adolescente, la musica che ascoltavo creava emozioni talmente forti da diventare oggi un ricordo a tratti malinconico». Con queste parole Achille Lauro ci aveva anticipato l’arrivo di qualcosa di nuovo. E oggi, venerdì 25 ottobre, è finalmente uscito il suo nuovo brano 1990.
L’artista – da ieri sera conduttore dell’Extra Factor insieme a Pilar Fogliati – abbandona per un attimo la sfacciataggine di Rolls Royce e si avvicina di più al mood di altri pezzi, come Zucchero o C’est La Vie. E non solo. Il tutto chiaramente insieme a Boss Doms e Gow Tribe.
Con Achille Lauro va così. Appena pensi di averlo capito, torna e mette di nuovo in disordine tutto ciò che avevi tentato di schematizzare. Per Achille Lauro non esistono schemi, e questo è evidente anche in 1990, un brano che riprende la famosissima Be My Lover dei La Bouche e che la rende un tormentone nostalgico come pochi.
L’immaginario di Achille Lauro si riempie così di nuovi elementi. Il 1990 è l’anno in cui è nato ma è anche il pretesto per riprendere parte del mondo anni Novanta che ci manca. Quello fatto di provocazioni e simboli. Di colori fluo e di musica dance a palla nei tragitti in macchina.
Questo ennesimo viaggio nel tempo di Achille Lauro (dopo il biglietto a/r per il 1969, pieno zeppo di icone e immagini rock) ci ricorda fino a che punto può osare un artista. E, diciamolo: quando Lauro si mette in gioco, mostrando a tutti il suo lato autorale più intimo e introverso, è una goduria.
La cosa bella è proprio questa. 1990 di Achille Lauro non è solo un ricordo nostalgico di ciò che fu, con la celebre ripresa dei La Bouche e con un immaginario palesemente rivolto al passato (vedi la cover del singolo tra la citazione a Britney Spears e i Furby in bella vista). 1990 è anche uno sguardo ambizioso verso il futuro: è la prova di come poter fare nuova musica senza però dimenticarci di ciò che siamo stati.