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Ascolta in anteprima l’album “Sonoristan” di Riccardo Onori

“Sonoristan” è il primo album solista di Riccardo Onori, storico chitarrista di Jovanotti. Un viaggio in un mondo acustico variegato con tanti guest diversi

Autore Billboard IT
  • Il25 Settembre 2018
Ascolta in anteprima l’album “Sonoristan” di Riccardo Onori

Riccardo Onori - Sonoristan - 4

Il suo nome potrebbe suonare nuovo al grande pubblico ma tutti abbiamo già sentito la sua musica: negli ultimi vent’anni la chitarra di Riccardo Onori ha accompagnato artisti come Diaframma, Stefano Bollani, Irene Grandi, Dirotta su Cuba, Samuel Romano e soprattutto Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, con il quale collabora stabilmente dai primi anni Duemila. Ma oggi è un giorno importante perché Riccardo fa il suo “debutto” (le virgolette sono d’obbligo) con il primo album intestato a suo nome: Sonoristan, che potete ascoltare qui in anteprima.

Riccardo Onori - Sonoristan - 2
Riccardo Onori

Il titolo rappresenta fedelmente quello che l’album è: un viaggio in un mondo acustico variegato (spesso ispirato alla world music) in cui si incontrano persone e suggestioni diverse. “Il Sonoristan – si legge sul comunicato stampa – è un paese immaginario, un paese dove non serve il permesso di soggiorno. Il Sonoristan respira il suono del mondo attraverso ritmi e lingue diverse: Africa, Mediterraneo, Centro America, Europa, Stati Uniti, spaziando tra bolero, blues, cumbia e afrobeat”.


L’album ospita molti guest: il trombonista Gianluca Petrella, Mudimbi, Sabina Sciubba (Brazilian Girls), Hindi Zahra, Dan Kinzelman, Ruben Chaviano, Dimitri Espinosa, Mohamed Azizi, Ahmed Ag Keady, GRINTV e Ziad Trambelsi. Sonoristan è il primo disco pubblicato dalla nuova etichetta BC LINE, costola della Black Candy Records.

Ascolta in anteprima Sonoristan di Riccardo Onori

Sonoristan – Track by track

Nemo

“Questo brano è uno strumentale che ho composto pensando a una sorta di bolero, un tema molto largo che ogni volta che ritorna cresce sempre di dinamica, fino all’esplosione finale. Il solo del clarinettista Dan Kinzelman sembra scritto da un compositore classico”


Sea No Street

“Questo brano vede due collaboratori di eccezione: Gianluca Petrella, noto trombonista, un grandissimo musicista che mette sempre il gusto e lo stile davanti alle sue enormi doti tecniche; e Sabina Sciubba, cantante dei Brazilian Girls, che passata per caso dallo studio ha arricchito questo brano con la sua voce. Ha svoltato questo brano facendolo diventare una canzone moderna”

Before We Go

“Questo brano ha qualcosa di magico. Lo abbiamo scritto e realizzato in due ore, Hindi Zahra ha scritto le parole nel tempo di una sigaretta, lo abbiamo registrato in presa diretta in una sola take. Solo dopo abbiamo aggiunto qualche sovraincisione”

Afro + Cobalto

“Questo è un brano afrobeat, genere che io adoro. Qui ho campionato i discorsi di politici di varie parti del mondo. La sezione fiati è in stile afrobeat. Il sassofonista Dimitri Espinosa è stato un maestro per me, mi ha fatto apprezzare questo genere”

Imidiwen

“Il brano è stato scritto per la prima volta tre anni fa in occasione del Festival au Désert. La mia collaborazione con Ahmed Ag Keady è stata fondamentale per la realizzazione di tutto il mio album. Da questo brano ho iniziato a pensare alle enormi differenze culturali che ci separano, ma anche alla possibilità attraverso la musica di poter stare in un’unica nazione”


Sonoristan

“Questo brano tiene insieme due mondi apparentemente distanti: l’Occidente e l’Oriente. Un ragazzino del ‘96, Pietro Matteo Grigio in arte GRINTV, rappa sulle strofe con l’aria un po’ incazzata come solo i ventenni posso avere. Il ritornello è cantato dalla voce fiera e piena di speranza di Ziad Trambelsi, tunisino di origine, grandissimo strumentista trapiantato in Italia da tanti anni, già famoso per le sue performance con l’orchestra di piazza Vittorio”

Quindi? Perché? Perché Sì!

“Una ballata strumentale che suono spesso nei miei concerti. Molte persone mi hanno chiesto dove potevano ascoltare nuovamente questo brano e mi sembra doveroso dargli una collocazione fonografica”

Tamiditin

“Mohamed Azizi l’ho conosciuto durante l’ultima edizione di Festival au Désert. È un personaggio incredibile, potrebbe scrivere un libro con le sue storie, viene dall’Algeria ma anche lui è spesso in Italia. Il brano è una sua composizione che abbiamo realizzato insieme in studio. La facilità di entrare in trance con la musica per questi africani è la cosa che più mi affascina. Questo brano me è un esempio, la ricerca è spostata verso la trascendenza, mai sulla quotidianità. Ho imparato da lui a suonare per l’eternità, mai solo per il presente. Per loro la musica è una forma di amore e lo è anche per me”

Guasasa

“Insieme a Ruben Chaviano ho fatto numerosi concerti. Lui è un virtuoso violinista cubano. Con lui ho composto questo brano che si basa sul ritmo della cumbia e il risultato è un ibrido che non ha una collocazione di genere”


V.I.T.A.

“Ho conosciuto Mudimbi in un concerto e sono subito rimasto folgorato dalla maestria nello scrivere i testi. Gli ho affidato questo brano che ha a che fare con l’origine del blues, riletto con strumenti attuali”

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