Kelvin: «Il mio scopo è arrivare al mio primo disco» – Intervista
Kelvin (all’anagrafe Luca Ciccarelli) è un giovane cantante che si è fatto conoscere tramite il web. Il suo primo brano è “Normale”
All’anagrafe è Luca Ciccarelli. Kelvin (classe 1995) sta facendo i suoi primi passi nel mondo della musica. Si è fatto conoscere sul web e proprio lì è entrato in contatto con i The Ceasars, i produttori del pezzo con cui Kelvin approda nel panorama discografico italiano.
La sua prima canzone (uscita per Sony Music) è Normale, un brano R&B che ha al suo interno alcuni riferimenti alla musica elettronica degli anni Ottanta. Abbiamo incontrato Kelvin.
Se dovessi raccontarti a un ascoltatore che non è ancora entrato in contatto con la tua musica, come ti definiresti?
Una popstar.
Il tuo brano Normale unisce differenti sonorità ed è stato prodotto dai The Caesars. Come è nato?
Il brano è nato con loro. Mi hanno scritto per parecchio tempo sulla mia mail ma io ero piccolino e non la controllavo. Non sapevo nemmeno come funzionasse. Poi mi hanno scritto su Facebook ed è nata un’amicizia. Io già li stimavo per le produzioni che avevano fatto sia a livello italiano che internazionale.
E poi?
Avevo già il testo di Normale, che avevo scritto in un periodo in cui ero molto turbato. Ero in casa, non potevo uscire per colpa della neve e passavo il mio tempo su Spotify. Normale è stata una mia ribellione, verso la neve e verso le playlist che c’erano su Spotify. In studio i The Caesars hanno subito capito cosa volevo fare: abbiamo fatto una metrica rap sulle strofe e un ritornello molto pop.
Cosa ne pensi della trap?
In Italia mancava. Chi ha portato la trap nel nostro Paese ha fatto una cosa molto bella. Mancava.
Il rap era arrivato in un “momento morto”?
Forse senza l’arrivo della trap, il rap sarebbe definitivamente morto.
Anche tu come tanti tuoi coetanei sei partito dal mondo del web. Quali sono le potenzialità che offre?
Io ho iniziato pubblicando delle versioni di alcuni brani sul mio Facebook. Poi sono arrivato a questo punto e ora lo uso a 360 gradi. Uso tutti i social e mi rendo conto che è un vero e proprio lavoro.
Hai raccontato che al momento non senti la necessità di un talent show, ma faresti volentieri Sanremo Giovani. Come mai?
Ho sempre avuto un debole per Sanremo Giovani. Mi piacerebbe tanto portare dei suoni diversi all’Ariston.
Hai seguito l’ultimo Festival?
Mi è piaciuto un sacco. Ho apprezzato Ultimo: ha fatto un po’ l’alternativo. Non ha fatto il classico brano pop. Mi è piaciuto. A dir la verità quest’anno non ho seguito quasi per niente, a causa di alcuni impegni, ma quando un artista spacca è evidente agli occhi di tutti. Ultimo ha spaccato.
Hai in mente di pubblicare anche un disco? Oppure vuoi farci conoscere il tuo progetto canzone per canzone?
Al momento faccio uscire brano per brano.
Ma tra i tuoi progetti c’è anche un album? O pensi che sia un concetto ormai “superato”?
L’album non muore mai, anche perché riesce a racchiudere la storia di un artista. È il mio obiettivo. Voglio arrivare esattamente lì.