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Maldestro: «Con “EgoSistema” ho voluto gettare ogni maschera»

La penna vivace e ironica del cantautore napoletano dà vita a quello che lui definisce come il suo album più diretto, che nasce proprio con l’intento di riscoprire la propria pace interiore

Autore Billboard IT
  • Il15 Ottobre 2020
Maldestro: «Con “EgoSistema” ho voluto gettare ogni maschera»

Foto di Riccardo Piccirillo

Durante la video-conferenza stampa di presentazione del suo nuovo lavoro di inediti, EgoSistema (Believe), disponibile da venerdì 16 ottobre, c’è un’espressione che Maldestro usa con ricorrenza: “pace interiore”. E in effetti la penna vivace e ironica del cantautore napoletano ha dato vita a quello che lui definisce come il suo album più diretto: EgoSistema nasce proprio con l’intento di gettare le maschere e riscoprire se stesso.

Significativamente, l’album è stato anticipato dal singolo Ma Chi Me Lo Fa Fare, che è anche il primo brano in tracklist. Come lo definisce lui, “un pezzo che sembra apparentemente voler raccontare una visione un po’ disillusa del mondo, dalle cui responsabilità spesso ci si sente soffocare, ma che esprime invece la voglia e la necessità di liberarsi dalle proprie sovrastrutture, dalle pressioni e dalle ansie di tutti i giorni”.

Il giorno dell’uscita dell’album, Maldestro si esibirà anche in un esclusivo showcase piano e voce, che si terrà a Napoli presso il The Spark Hub di Piazza Bovio 33 alle 18. Nel corso dell’evento (aperto a un massimo di venti persone con prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti), l’artista racconterà il suo nuovo progetto discografico, canterà e suonerà per la prima volta alcuni dei brani tratti dal disco.

La genesi e le influenze di EgoSistema

«EgoSistema è un progetto nato circa un anno fa con l’intento di raccontarmi a 360 gradi, cercando di far uscire da ogni maschera la mia parte “nuda”», spiega Maldestro in conferenza stampa. «Spero di essere riuscito in questo lavoro, perché l’esigenza e la voglia mi hanno portato a decidere di fare questo passo. La pace interiore è una cosa importantissima, che ti permette di vivere meglio e di avere relazioni più sane. Spero che arrivi quello che ho voluto raccontare. Infatti anche il sound del disco è molto asciutto, proprio perché ho voluto dare più peso alle parole».

E sugli ascolti musicali che l’hanno accompagnato nell’ultimo periodo tira fuori un nome non scontato: «Sono sempre in ascolto per cercare di ispirarmi alle nuove sonorità. Sono sempre stato un curioso. Fra gli ascolti che ultimamente mi hanno influenzato ce n’è uno in particolare: Mac Miller».

Il titolo dell’album e i contenuti

Riguardo al particolare titolo con cui ha intestato l’album, Maldestro spiega: «È il sistema che gira intorno all’ego e viceversa. Nel mio caso è il sistema interiore, dell’essere umano, che poi va a influire sul sistema sociale. L’ego è una parte fondamentale dell’essere umano ma bisogna avere consapevolezza e saperlo trattare, senza pensare di essere migliori di tutti. Anzi, credo profondamente che senza gli altri non andiamo da nessuna parte».

Significativo è infatti il costante riferimento alla sfera emotiva, come testimoniato per esempio da un brano centrale nel disco: Il Panico dell’Ansia. «È la necessità di distruggere questi stati d’animo per poter arrivare alla serenità. Che non vuol dire cancellare i dolori: è bene che ci siano per permetterci di stare sempre in guardia e migliorarci».

Il “Precario Equilibrio” di Maldestro

Nel corso dell’album si possono avvertire espressioni che risuonano curiosamente con il periodo che il mondo sta attraversando. Ma è una coincidenza fortuita: «Questo disco l’ho scritto prima che succedesse tutto, a dicembre 2019, quando non si sapeva ancora nulla», racconta Maldestro. «Il fatto che oggi questa preoccupazione, questo “Precario Equilibrio” (cita il titolo di uno dei brani, ndr) sia ben presente nella nostra vita mi fa sorridere perché sembra che l’abbia fatto apposta, ma non è così. Nel periodo della quarantena non ho scritto una nota, mi sono concentrato sulla scrittura di racconti, sto anche finendo il mio primo romanzo».

Proprio Precario Equilibrio rappresenta uno degli episodi di EgoSistema in cui è maggiormente evidente la sua volontà di mordere la vita per poi trasporla in musica. Il brano infatti prende ispirazione da un fugace amore in tangenziale. «È stata una bella serata quella!», esordisce scherzosamente. «Non ho problemi a parlare della mia intimità: il sesso e l’intimità sono le cose più belle del mondo. Forse la rovina è proprio che non se ne parla abbastanza: c’è sempre qualche tabù. Tornando a casa mi sono liberato per la seconda volta, perché dovevo fermare quel momento».

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