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Marco Masini: «Ogni Sanremo è figlio del suo tempo»

Come dare nuova luce a molti successi del passato? Marco Masini ci racconta del suo nuovo disco “Masini +1, 30th Anniversary” con numerosi colleghi

Autore Benedetta Minoliti
  • Il31 Gennaio 2020
Marco Masini: «Ogni Sanremo è figlio del suo tempo»

Luisa Carcavale

«La vita ci insegna a cambiare, ad accettarci, rifiutarci e metterci in gioco. Le parole che usiamo hanno una responsabilità prima di tutto verso noi stessi». Con queste frasi, e non solo, Marco Masini racconta Confronto, il brano con cui sarà in gara al 70esimo Festival di Sanremo.

Quest’anno non solo il cantante salirà sul palco dell’Ariston, ma festeggerà anche i 30 anni di carriera e pubblicherà, il prossimo 7 febbraio, Masini +1, 30th Anniversary. Il nuovo album è composto da 4 inediti e 16 duetti, realizzati con altrettanti artisti, sui pezzi storici della sua discografia, come Bella Stronza, L’Uomo Volante – con cui ha vinto proprio Sanremo nel 2004 – e Ci Vorrebbe il Mare.

«Abbiamo iniziato a lavorare a questa raccolta un anno e mezzo fa. Quello che mi ha dato una carica incredibile è che tutti gli artisti mi hanno dato grande fiducia per quanto riguarda l’aspetto musicale e tecnico della produzione» ha raccontato Masini durante la conferenza stampa di presentazione dell’album.

Gli artisti che troviamo all’interno del nuovo progetto di Marco Masini sono tantissimi. Da Ermal Meta a Giuliano Sangiorgi, da Bianca Atzei ad Ambra Angiolini, fino ad arrivare a Eros Ramazzotti e Jovanotti. «Eros mi è sempre stato affianco a livello artistico e umano. Si è esposto, rilasciando dichiarazioni importanti su di me. Lo considero un amico sotto tutti gli aspetti. Lorenzo invece una notte mi ha mandato un video dove si è inventato una parte che non esiste de L’Uomo Volante, di grande musicalità e invettiva. È una dedica nei miei confronti. Ha raccontato in pochi versi tutta la mia vita».


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Ognuno di loro, ha raccontato il cantante, ha portato qualcosa di sé nel disco, come si fa ad una festa di compleanno. Ognuno porta qualcosa, con grande amore e disponibilità nel cercare la formula perfetta per realizzare insieme il brano. Inoltre, i 16 brani dei duetti sono stati riarrangiati e “adattati” alle sonorità e alle forme espressive più in linea con la musica di oggi.

«È normale che le canzoni nel disco abbiano subìto una leggera trasformazione. Innanzitutto sono state realizzate trent’anni dopo, e poi accanto ho delle altre persone. Secondo me il dovere del padrone di casa è quello di far trovare agli ospiti un luogo che li faccia sentire a loro agio. Ho sempre cercato di trovare delle sonorità e di adattare la mia vocalità a quella che è la personalità e la voce degli artisti che hanno lavorato con me. Credo che questo sia il dovere di chiunque scelga di fare un duetto. Bisogna mettere in risalto l’altra voce, valorizzare il regalo che ti fa».

Marco Masini, durante la conferenza stampa, ripete spesso che «ogni Sanremo è figlio del suo tempo». Ed è vero. Dopo 70 anni non ci si può aspettare che nulla sia cambiato. Le modalità, gli artisti, persino i generi portati alla kermesse sono in costante evoluzione. E anche gli artisti, ovviamente, crescono e portano sul palco cose diverse.

«Ti prepari a seconda dell’anno. Nel 2004 con L’Uomo Volante andai a raccontare un desiderio di paternità a 40 anni. Credo sia giusto andare a Sanremo per raccontarsi. È una vetrina importante per mettersi a nudo, per far capire quello che si ha vissuto negli anni dal punto di vista umano e professionale».

Se L’Uomo Volante raccontava il desiderio di paternità, Confronto parla degli uomini. Quelli che scappano da loro stessi, che non hanno il coraggio di guardarsi allo specchio e hanno il timore di esprimersi. Quelli che scappano dalla verità, perché ne hanno paura. «Bisogna sempre fare i conti con il tempo che passa. Questa canzone non parla solo di me, ma dei maschi in generale. Non si è sempre uguali».

E proprio perché non si è sempre uguali, l’artista è cambiato tanto nel corso della sua carriera. Ha dovuto affrontare momenti di grande difficoltà, ma ha anche ottenuto grandi successi e riconoscimenti da parte dei fan e del mondo della musica. Quest’anno, ci racconta, andrà al Festival per imparare: «La musica ha subìto dei cambiamenti incredibili. Mentre nel ’90 andavo a Sanremo per fare le gare e imparare dai “vecchietti”, quest’anno ci vado sì per fare la gara, che è stimolante e ti mette alla prova, ma soprattutto per imparare dai giovani. Credo che sia importante conoscere il futuro della musica e credo tanto nei nostri ragazzi».

Inevitabilmente (o forse era evitabile: chi può dirlo?) durante la conferenza stampa si parla anche del caso Junior Cally. Durante tutta la polemica, che imperversa ormai da diverso tempo, è venuto fuori anche il nome di Marco Masini, con particolari riferimenti al testo del suo brano Bella Stronza. «Le canzoni sono figlie del loro tempo e vanno giudicate nel momento in cui escono. Se una canzone viene cantata da tutti poi come si può giudicarla a posteriori perché ce n’è un’altra sulla quale si sta facendo polemica? La decisione spetta al pubblico: se l’accetta, non può cambiare idea dopo. Con i social tutto viene esasperato, amplificato, e si coglie sempre l’occasione per andare a spulciare in giro in maniera retroattiva».



Sul palco dell’Ariston, oltre a Confronto, nella serata di giovedì, dedicata alle cover, Marco Masini canterà Vacanze Romane – brano con cui i Matia Bazar si presentarono a Sanremo nel 1983 – insieme ad Arisa. «Ho scelto questo brano perché è stata una delle ultime canzoni che mia madre ha cantato mentre cucinava. Arisa, invece, è perfetta per l’arrangiamento che ho fatto. Poi c’è stima reciproca tra noi, siamo amici e mi diverto molto a cantare questo brano con lei».

Dopo l’esperienza sanremese, da aprile Masini sarà in tour nei principali teatri italiani ed europei. La tournée si concluderà con un concerto-evento, il 20 settembre, all’Arena di Verona. Sul palco, insieme a lui, ci saranno anche molti colleghi che hanno duettato con lui nel disco, tra cui Francesco Renga, Modà, Nek e Gigi D’Alessio.

«Non sarà una celebrazione dei 30 anni, non mi piace celebrarmi. Sarà una festa per tutti. Voglio portare uno spettacolo dinamico, pieno di luci, vita ed emozioni. Cercherò di includere tutti i brani del disco e di dare una linea guida che mi accompagni dall’inizio alla fine. Ci sarà molta musica e poche parole inutili».


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