Si sta avvicinando il Natale. E, con il Natale, si avvicina anche la tendenza (sempre più frequente) della pubblicazione di nuove edizioni di dischi già editi. Si sa: durante il periodo natalizio – crisi o non crisi – ci si concede qualche sfizio in più, si pensano ai regali per le persone a noi vicine e le case discografiche lo sanno bene. Al punto da pubblicare numerosi repack, con qualche contenuto inedito (se va bene) o, comunque, nuove versioni di brani già ascoltati. Dicembre è senza dubbio il mese in cui si vendono più dischi in Italia: perché non approfittarne?
Di fronte a questo sistema ormai consolidato, Cesare Cremonini ci ricorda dell’importanza della musica. E del rispetto per il proprio pubblico. Provate a controllare i commenti dei fan accaniti di un artista subito dopo l’annuncio di un repack: non è difficile trovare in loro un (comprensibile) senso di dispiacere per una mancata occasione di creatività condivisa.
Il prossimo 7 dicembre esce nei negozi Possibili Scenari per Pianoforte e Voce, il nuovo progetto di Cesare Cremonini. Che, è vero, nuovo non è. Il disco, infatti, è una rivisitazione dell’ultimo album del cantautore di Bologna, interamente piano e voce. L’artista ha riscritto completamente gli arrangiamenti al pianoforte. L’annuncio è stato fatto a sorpresa, pochi giorni fa. E il pubblico sembra esserne davvero felice.
Sì, perché è comprensibile la volontà di uscire con un progetto durante il periodo natalizio, ma ci sono diversi modi per farlo. Questo disco, insomma, è edito e, allo stesso tempo, inedito. E, soprattutto, alza ancora una volta l’asticella.
Lo ha voluto spiegare lo stesso Cremonini: «Penso sia il momento giusto in cui pubblicare un album come Possibili Scenari per Pianoforte e Voce perché offre la possibilità di ricondurre il pubblico a un ascolto della musica più attento, paziente e meno frenetico: significa svelare, uno ad uno, i segreti nascosti nelle mie canzoni, donare al pubblico la loro purezza».
E ha continuato: «Brani come Poetica, Nessuno Vuole Essere Robin, Kashmir-Kashmir e la stessa title track dell’album, ad esempio, in queste versioni notturne, rielaborate liberamente, registrate ad occhi chiusi e senza sovrastrutture di arrangiamenti, costringono all’abbandono anche chi quelle canzoni le canta, slegandoci dalla velocità con cui la musica viene “consumata” oggi».
Tutto molto chiaro e assolutamente condivisibile. Ancora una volta, Cremonini ci ha stupito. E ha riportato al centro dell’attenzione di tutti noi la musica. Le canzoni.