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Q&A con Francesco Gabbani: “Avrei voluto vedere Marley ma sono nato tardi…”

Il 2017 è stato il suo anno: prima la vittoria al Festival di Sanremo, poi un tour di 44 date in giro per l’Italia, infine la certificazione di “Magellano” a Disco di Platino: Francesco Gabbani chiude l’anno da protagonista del mainstream italiano

Autore Billboard IT
  • Il18 Gennaio 2018
Q&A con Francesco Gabbani: “Avrei voluto vedere Marley ma sono nato tardi…”

Il 2017 è stato il suo anno: prima la vittoria al Festival di Sanremo con un brano presto diventato tormentone, poi un tour di 44 date in giro per l’Italia, infine la certificazione di Magellano a Disco di Platino. Francesco Gabbani chiude l’anno da protagonista del mainstream italiano. A compimento delle fatiche superate esce la Magellano Special Edition: un doppio CD che contiene, oltre all’album che già conosciamo, un disco di brani dal vivo (Sudore, Fiato, Cuore) che racchiude il meglio della tournée estiva. Il 20 gennaio Francesco si esibirà per la prima volta in un palazzetto al Mandela Forum di Firenze.

Il primo disco che hai amato alla follia?


Non ce n’è uno in particolare perché ne ho amati tantissimi. Musicalmente mi considero un onnivoro: posso passare da Otis Redding alla canzone d’autore italiana. Per questa ragione ho ascoltato sempre più cose, che forse mi hanno aiutato ad allargare i miei orizzonti musicali fin da bambino.

L’artista italiano e quello internazionale più sottovalutati?


Mi vengono in mente prevalentemente i cantautori italiani, capaci di grandi testi nella nostra bella lingua, che difficilmente vengono apprezzati fuori dai nostri confini nazionali. Parlo dei Battiato, dei Guccini, dei De André: autentici poeti, oltre che musicisti. Molti loro testi sono di una bellezza mondiale.

Tre band o artisti che avresti voluto vedere ma non sei mai riuscito a farlo?

Avrei voluto vedere Bob Marley & The Wailers ma purtroppo sono nato troppo tardi. Una band che non sono ma riuscito a vedere ma che spero di farlo, se mai avverrà una reunion, sono i Pink Floyd.

La copertina più bella di sempre?


Quella del mio lettino, quando arrivo a casa stanco. Scherzi a parte, è la copertina di Sgt. Pepper’s dei Beatles.

Vinile, cd, streaming o download: come ascolti la musica?

Come capita: a volte anche con la radio analogica e una cuffietta mono. Certo, il fascino del vinile mi contagia, ma ogni dispositivo va bene per ascoltare musica.

La città dove hai visto i locali più belli?


La scorsa estate ho fato 44 date e non sempre, nella valigia dei ricordi, riesco a tenere insieme le tante cose che ho visto con le città in cui le ho viste. Posso però dire, e senza piaggeria, che ogni parte d’Italia offre scorci e situazioni straordinariamente belli.

La colonna sonora più bella di sempre?

Non penso ce ne sia una più di altre. Da Morricone ad Hans Zimmer… come si fa a scegliere?

La canzone perfetta da ascoltare il giorno del proprio compleanno?


Escludendo Vecchio di Renato Zero, suggerirei Tutti Frutti di Elvis. È un pezzo che mette la carica.

E per fare l’amore?

…il Nessun dorma, ovvio!

E per sfogare la rabbia?


Se la domanda precedente è stata assolta in modo soddisfacente, la rabbia è ormai solo un lontano ricordo…

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