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Senhit: «Urgente far sentire la propria voce sui diritti, soprattutto in questo periodo»

L’artista bolognese, due volte concorrente all’Eurovision per San Marino, è appena tornata con il nuovo singolo “POW”, accompagnato da un coloratissimo videoclip un po’ in stile pop art. L’abbiamo incontrata

Autore Billboard IT
  • Il14 Giugno 2023
Senhit: «Urgente far sentire la propria voce sui diritti, soprattutto in questo periodo»

Senhit (foto di Fabrizio Cestari)

Due volte concorrente all’Eurovision, collaborazioni con nomi internazionali da Flo Rida a Steve Aoki, brani con decine di milioni di stream ascoltati in tutto il mondo. Senhit, nata a Bologna ma cittadina del mondo, è l’artista internazionale che l’Italia non sa di avere.

Di recente Senhit ha pubblicato il nuovo singolo POW, una sferzata di energia che invita a non aver paura delle sfide. Lo accompagna un coloratissimo videoclip firmato da Luca Tommassini che pare uscito dall’immaginazione di Keith Haring. Abbiamo incontrato Senhit per uno scambio di battute sulla nuova release.

L’intervista a Senhit

Che messaggio vuoi trasmettere con POW?
POW è il suono onomatopeico che solitamente si usa nei fumetti: mi piaceva l’idea di giocare con questa parola e creare un ritornello orecchiabile e divertente che inciti a non arrendersi mai, ad avere forza e grinta, a tirare fuori tutto il proprio POWer! Ognuno di noi ha avuto un momento, nell’amore, nel lavoro o in altri ambiti, in cui qualcuno ha provato a mettergli i piedi in testa. Con POW tiriamo fuori tutta la nostra determinazione ed energia e colpiamo!

Il video, come il pezzo del resto, è particolarmente grintoso: cosa ci puoi raccontare sulla sua realizzazione?

Il video è stato realizzato dal mitico Luca Tommassini. È un’esplosione di colori e vita, futuristico e visionario, divertente e accattivante, trasmette perfettamente il senso della canzone. Si respira l’atmosfera del festival musicale in stile Burning Man.

Come sempre nel tuo stile, il video è coloratissimo e in alcuni passaggi sembra richiamare apertamente la pop art di Keith Haring: è un artista che ti ispira in modo speciale?

Keith Haring è un artista che io e Luca amiamo tantissimo. Con il suo stile universalmente riconoscibile, festoso e fumettistico, rispecchia perfettamente la canzone.

Con le tue due partecipazioni all’Eurovision, ormai sei una sorta di veterana dell’evento. Ci racconti cosa succede dietro le quinte? E qual è un tuo ricordo speciale dell’Eurovision?

Eurovision è uno degli eventi più belli e indimenticabili della mia carriera. Ho partecipato diverse volte ma lo farei ancora e ancora e ancora. È un evento che riesce a racchiudere tante culture e generi musicali, dove appunto la musica è l’unica reale lingua. È davvero straordinario, si respira un bel clima e si conoscono molte persone.

Di aneddoti da dietro le quinte ne avrei un miliardo. Uno dei più simpatici è la partita a ping pong contro i Måneskin mentre aspettavamo le prove! Eurovision poi mi ha permesso di girare tutta l’Europa esibendomi in vari party legati a quel mondo, dove ogni volta ritrovo gli artisti che ho conosciuto durante la gara.

Con i suoi 18 milioni di stream, Adrenalina è stata un successo internazionale. Che soddisfazioni ti ha dato quel brano?

Adrenalina è stata ed è tutt’ora un pezzo che mi ha portato tanta fortuna. Grazie al palco di Eurovision e alla collaborazione del grande Flo Rida, il brano ha avuto una grande consacrazione. Ancora adesso, nonostante sia uscito da due anni, continua a darmi grosse soddisfazioni. Quando mi esibisco, il pubblico lo canta e lo balla, in qualsiasi lato d’Europa io sia.

Hai all’attivo collaborazioni con importanti artisti e producer internazionali. Qual è quella di cui sei più orgogliosa e perché?

Quella con Flo Rida è stata senz’altro una bellissima collaborazione. Ci siamo divertiti insieme a Rotterdam, ma non posso citare solo lui. In primis il mio affetto va anche al nostrano Luca Tommassini, con cui ho lavorato per molti mesi al Freaky Trip To Rotterdam e con cui tuttora collaboro. Poi Benny Benassi e Steve Aoki, che hanno aggiunto alle mie canzoni una carica di energia internazionale. Sono tantissimi gli artisti che ho conosciuto in questi anni, difficile sceglierne uno.

Il 10 giugno sei stata al Pride di Roma e il 16 presenterai il Gran Galà del Festival internazionale di Cori LGBTQ+ Various Voices a Bologna. È chiaro che si tratta di tematiche che ti stanno a cuore: perché per te, in quanto artista, è importante spenderti pubblicamente su quei temi?

Il Pride di Roma sul carro di Cosmopolitan è stata una bellissima avventura. Ho visto persone di tutte le età unite per una causa comune, genitori che accompagnavo i loro figli per difendere i loro diritti, famiglie che manifestavano insieme per la libertà di espressione. È quasi “urgente” presenziare a eventi del genere e far sentire la propria voce, soprattutto in questo periodo.

Various Voices arriva per la prima volta in Italia, proprio nella mia Bologna, e credo sia un altro segnale positivo. Sono davvero orgogliosa e fiera di far parte di questi due grandi eventi.

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