5 curiosità su “Virgin”, il nuovo album di Lorde
Dalla ridefinizione del proprio genere, al rapporto con la mascolinità, fino a “What Was That” il singolo che anticipa l’uscita del suo nuovo progetto in arrivo il 27 giugno

Lorde (foto di Thistle Brown)
Lorde è tornata, e questa volta non nasconde nulla di sé. Dopo quattro anni di silenzio dal suo ultimo album Solar Power, la cantautrice neozelandese riappare con il singolo What Was That. Un singolo synth-pop dal sapore nostalgico che suona come una confessione sussurrata su beat luminosi co-prodotto da Lorde stessa, insieme a Jim E-Stack e Dan Nigro.
Il brano apre la strada a Virgin, il suo attesissimo nuovo album in uscita il 27 giugno, e porta con sé tutto il carico emotivo di un ritorno alle origini, ma con nuove consapevolezze. Il videoclip ufficiale è stato girato a New York, tra le location anche Washington Square Park, dove Lorde ha sorpreso i fan con una performance pop-up all’inizio di questa settimana.
Il video, girato con il telefono in piani sequenza minimali, richiama l’estetica amatoriale del “fai da te” cara al pop degli anni 2000, ed è perfettamente in linea con l’ondata che sta attraversando il pop al femminile — da brat di Charli XCX a Radical Optimism di Dua Lipa. Che sia questo il segno per una “Lorde Summer”?Ancora non sappiamo bene cosa aspettarci da Virgin, ma sicuramente la quarta era di Lorde sarà intensa, disarmante e potentemente autentica.
Cinque curiosità su Virgin di Lorde
Un disco nato da una rinascita personale e identitaria
Virgin è il frutto di un percorso di riscoperta dopo una rottura, la fine di una lunga relazione di sette anni e un periodo di ridefinizione del proprio corpo e del proprio genere. In un’intervista con Document Journal, Lorde ha rivelato come il suo nuovo album sia stato ispirato dal suo “ampliamento di genere”. Lorde lo descrive come l’inizio della sua rinascita, un processo doloroso ma necessario: “Diventare single, ma anche affrontare a testa alta la questione del mio corpo, e iniziare a sentire il mio ampliamento di genere. Essere tornata a casa e sentire questa grande ondata di dolore”.
La copertina
La copertina mostra una radiografia blu di un bacino con una cerniera e una spirale ben visibile, un’immagine fredda e simbolica. Il concept dell’album è “trasparenza totale”, rappresentata anche dai suoni nitidi e da un linguaggio diretto, non sentimentale. Lorde voleva creare qualcosa che riflettesse tutte le sfaccettature della sua femminilità: cruda, primitiva, innocente, elegante, aperta, spirituale, maschile.
L’esplorazione della mascolinità come forza creativa
Durante la realizzazione di Virgin, Lorde ha raccontato com’è cambiato il suo rapporto con la “mascolinità”. Una frase vista su un volantino “Hai le pietre?” che stava a significare un “hai le palle?” è diventata un motto per spingersi oltre le paure artistiche. “Quando c’era un bivio in cui volevamo andare avanti ma avevamo paura, ci chiedevamo: Abbiamo le pietre?”
Il corpo
Lorde ha spiegato che non voleva pubblicare nulla finché non si fosse riappropriata pienamente del proprio corpo. Questo lavoro è il risultato di quattro anni trascorsi a guarire, ascoltarsi, accettarsi. È un disco radicato nel sentire fisico, nel voler esprimersi senza sottrazioni o maschere.
La scelta di pubblicare What Was That come primo singolo estratto
Il primo brano estratto dell’album, What Was That, segna simbolicamente e musicalmente l’inizio della nuova era di Lorde. Scritto di getto, durante un momento di forte dolore personale, è nato al ritorno da Londra a New York, dopo la fine di una lunga relazione e in piena riflessione sulla sua identità di genere e sul rapporto con il proprio corpo. “La mia riflessione è partita con questo singolo”- ha raccontato Lorde – “Continuavo a pensare: cos’era tutto questo? La fine della mia relazione, la pandemia, anni di sacrifici del mio corpo per la carriera da quando avevo 16 o 17 anni… ho vissuto attraverso così tante esperienze. Così sono andata in stanza, ho preso il microfono e ho detto tutto. È stato bello”.