Pop

Achille Lauro a Sanremo: la libertà (stavolta rock) di fare ciò che si vuole

Tra gli artisti in gara a Sanremo 2019 anche Achille Lauro. L’artista si presenta con il brano “Rolls Royce”. Ecco cosa ci ha raccontato

  • Il16 Gennaio 2019
Achille Lauro a Sanremo: la libertà (stavolta rock) di fare ciò che si vuole

Achille Lauro a Sanremo: la libertà (stavolta rock) di fare ciò che si vuole

Tra i nomi degli artisti in gara a Sanremo 2019 c’è anche quello di Achille Lauro. L’artista emerso dalla scena romana ormai qualche anno fa è senza dubbio una delle grosse scommesse del cast voluto dal direttore artistico Claudio Baglioni. Non siamo abituati infatti ad ascoltare un sound come il suo – che spazia di continuo, da samba trap a hip-hop più duro – su un palco come quello dell’Ariston. Ma Baglioni ha voluto dare spazio a chi, oggi, riesce a comunicare a tutti. E, ca va sans dire, Lauro è uno di questi.

Il suo ultimo anno (tra la pubblicazione del progetto Pour l’Amour, suo primo album per Sony Music, e un tour lunghissimo con molti sold-out) è stata la consacrazione di un percorso interessante. Che lo ha visto sperimentare di continuo e, talvolta, anticipare tendenze. Musicali e non. Lo dimostrano il suo nuovo libro (Sono Io Amleto, uscito per Rizzoli) e il suo primo docu-film, Achille Lauro No Face 1, in uscita prossimamente.

Achille Lauro sarà in gara a Sanremo 2019 con il brano Rolls Royce, pezzo che lui ha definito «quasi rock, e comunque diverso da ciò che i miei fan si aspettano da me». In primavera uscirà il suo nuovo progetto di inediti e dal 10 maggio sarà in tour nei club italiani con il suo Achille Lauro Live 2019 (qui le date). Lo abbiamo incontrato.

La video-intervista ad Achille Lauro

Bio

Achille Lauro, pseudonimo di Lauro De Marinis, è nato a Verona l’11 luglio 1990 e cresciuto a Roma. La sua carriera prende forma nei primi anni ’10. Fin dall’inizio Lauro si distingue per uno stile personale e lontano dalle regole del rap tradizionale: i suoi testi sono visionari, irregolari, pieni di immagini e racconti di strada che mescolano realtà e immaginazione. Il suo debutto ufficiale arriva nel 2012 con Barabba Mixtape, seguito l’anno dopo dal primo album in studio Achille Idol Immortale.

Il 2015 è l’anno della svolta Dio C’è, ma è con Ragazzi Madre (2016) che Achille Lauro consolida il proprio nome: un disco che racconta la vita di periferia e il mondo delle nuove generazioni, con toni più maturi e consapevoli.

Parallelamente al rap, Lauro si avvicina sempre di più a sonorità diverse: rock, punk, pop e musica d’autore. Questa trasformazione esplode con l’album Pour l’amour (2018), che segna un distacco netto dalle sue origini hip hop e abbraccia uno stile definito da lui stesso “samba trap”, una fusione di trap, reggaeton e ritmi caraibici.

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