Alan Sorrenti: l’album perduto “Di Notte” torna a brillare dopo 45 anni
Il settimo disco del cantautore napoletano, che chiudeva la trilogia californiana insieme a Jay Graydon, non era mai stato pubblicato in CD e in streaming. Ecco perché merita di essere riscoperto

Il percorso musicale di Alan Sorrenti è uno dei più originali, sorprendenti e affascinanti della scena pop rock italiana. Dopo il debutto discografico con gli album prog Aria del 1972, Come un Vecchio Incensiere all’Alba di un Villaggio Deserto del 1973 e con l’omonimo Alan Sorrenti del 1974, il cantautore napoletano ha virato verso la fusion in Sienteme, It’s Time to Land del 1976. Il 1977 è l’anno del trionfo disco music di Figli delle Stelle (oltre un milione di copie vendute solo in Italia), confermato nel 1979 da L.A. & N.Y., le cui sonorità non si discostano troppo dall’L.A. sound del disco precedente. Nel 1980 Alan Sorrenti completa la trilogia californiana incidendo l’album Di Notte, sempre sotto la guida illuminata del grande chitarrista e produttore Jay Graydon (a cui dobbiamo il memorabile riff di Figli delle Stelle).
Rispetto a Figli delle Stelle e L.A. & N.Y., l’album, pur se registrato con la stessa “all star” di musicisti di Los Angeles, segna una duplice svolta musicale. Da un lato Sorrenti accantona temporaneamente il funky e la ricerca sul ritmo per canzoni più pop e morbide. Dall’altro inizia a esplorare tematiche spirituali e sonorità più rock, che troveranno il loro compimento nei coraggiosi album Angeli di Strada (1982) e Bonno Soku Bodai (1987).
La ripubblicazione dell’album Di Notte di Alan Sorrenti
Per questo l’album Di Notte di Alan Sorrenti è di grande interesse, non solo per il suo intrinseco valore artistico, ma anche perché per anni era sparito dai radar. Non era mai uscito in CD, il vinile era ormai introvabile da alcuni lustri e le canzoni (tranne il singolo Non So Che Darei) non erano mai state disponibili sulle piattaforme streaming. Universal Music Italia, con una meritoria operazione di recupero culturale, ha pubblicato il 19 settembre l’album sia sulle piattaforme di streaming che nei formati CD (per la prima volta) e vinile.
«Di Notte, l’ultimo della trilogia californiana di Los Angeles è forse quello che preferisco», ha sottolineato Alan Sorrenti. «Eravamo collaudati, io con i giganti di quel momento, come spesso e volentieri si definiva lo stesso Jay Graydon, “I am a giant”, infatti erano la crema dei musicisti di Los Angeles». Sorrenti ha evidenziato anche l’aria di rinnovamento e il mood dolceamaro dell’album: «Di Notte rivela anche i primi sintomi d’insofferenza al vestito di popstar che indossavo e l’incontenibile voglia di cambiare, come sentirete in Non è Follia, l’anticipazione di quello che avvenne subito dopo con La Strada Brucia, Corro e Angeli di Strada, che sarà il mio addio a Los Angeles. Di Notte è nata tra le luci infinite della Valley, i tramonti di Sunset Blvd. e le notti insonni in una ex villa vuota di Humphrey Bogart».
La copertina e le canzoni iconiche
L’album è famoso anche per la sua copertina. Sorrenti si trova, elegantissimo e con l’aria vagamente spaesata, in un American bar accanto a due donne, di cui una celebre per comparire sulla copertina di Breakfast in America dei Supertramp, album che ha fortemente influenzato il sound di alcuni brani di Di Notte, a partire dalla title track Magico… Di Notte. Un brano ballabile e coinvolgente, che racconta una notte di divertimento in una discoteca di fine anni ‘70, caratterizzato da un sax accattivante che è un topos delle produzioni dei Supertramp.
L’album si apre con un’altra grande hit di Sorrenti, Non So Che Darei. Una ballad pop zuccherosa, ma con una melodia e un ritornello irresistibili, che è arrivata alla #1 della classifica italiana e al sesto posto dell’Eurovision nel 1980. Anche Prova con Me e Avrei Dovuto Dirti No (che si apre con un assolo di sax memorabile) seguono il filone delle ballad romantiche e malinconiche.
L’album Di Notte, però, riserva alcune sorprese, soprattutto nella seconda parte (quello che una volta chiamavamo Lato B). La suggestiva Nell’ora del Tramonto anticipa il lato mistico e spirituale delle successive produzioni di Sorrenti degli anni ‘80, mentre Ora 06 e Non è Follia sono due galvanizzanti e riusciti brani rock. Il primo ha il sapore epico e motivazionale di alcune sigle dei cartoni animati giapponesi di fine anni ’70. Il secondo si caratterizza per le sue atmosfere notturne funk rock e per i suoi notevoli cambi di tempo, fino al crescendo finale. L’album si chiude con If You Need Me Now, versione inglese di Non So Che Darei che, a nostra opinione, è ancora migliore della versione originale e che non avrebbe affatto sfigurato in un album coevo dei Bee Gees.
La seconda giovinezza artistica di Sorrenti
L’uscita di Di Notte di Alan Sorrenti è stata anticipata, il 6 giugno, dal remix del singolo Magico… Di Notte. Il remix è stato realizzato dal giovane e talentuoso produttore DJ Pekka, che ha conferito al brano originale una veste più elettronica e contemporanea, pur restando fedele alle atmosfere anni ’80. Non è un caso che la ripubblicazione dell’album sia stata preceduta da un remix orientato al clubbing e al pubblico più giovane.
Sorrenti, da molti considerato uno dei padri nobili dell’itpop, ha trovato negli ultimi anni un nuovo pubblico di giovanissimi, grazie a TikTok, alle playlist “italo disco” e alla pubblicità di una nota compagnia telefonica. La Gen Z è stata conquistata dall’originalità e dal talento di questo artista che, a differenza di molti suoi colleghi, non ha mai smesso di pubblicare nuova musica, sempre al passo con i tempi. Pensiamo all’ultimo, convincente album di brani originali Oltre la Zona Sicura del 2022, prodotto da Ceri, che tanto ha contribuito al successo di Franco126 e Frah Quintale.
Non sappiamo che cosa ci riserverà il futuro musicale di Alan Sorrenti, artista che da sempre ama stupire i suoi fan. Nel frattempo, è un piacere riascoltare questo Di Notte che, a 45 anni dalla sua uscita, ci racconta un periodo lontano, eppure ancora attuale, del pop italiano che guardava alla California, ma senza alcun complesso di inferiorità.