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5 curiosità su “Funny Little Fears”, l’album di Damiano David

Dal racconto delle sue paure all’amore in tutte le sue forme, fino a sonorità più pop che segnano un nuovo inizio, ecco quello che c’è da sapere sul disco solista del frontman dei Måneskin

  • Il20 Maggio 2025
5 curiosità su “Funny Little Fears”, l’album di Damiano David

Damiano David (foto di Damon Baker)

Dimenticate l’immagine da rockstar sicura e provocatoria, perché in Funny Little Fears, Damiano David si mette a nudo come mai prima d’ora. Il frontman dei Måneskin esordisce da solista con un album intimo, in cui affronta le sue fragilità e paure più profonde: la paura di volare, di piangere, di lasciarsi andare.

Nel farlo ci racconta anche qualcosa di noi, perché le sue sono paure universali in cui chiunque può rispecchiarsi. Lontano dal gruppo, Damiano riflette sulla solitudine, sul peso del giudizio sociale, sull’importanza – e la difficoltà – di mostrarsi vulnerabili. E soprattutto sul tema dell’amore.

Funny Little Fears, uscito il 16 maggio per Epic Records / Sony Music Italy, è composto da quattordici tracce in cui spiccano collaborazioni internazionali di rilievo: Suki Waterhouse in The Bruise, d4vd in Tangerine e una produzione d’autore firmata Labrinth per Silverlines. Per costruire questo nuovo percorso sonoro, Damiano si è affidato a un team di autori e produttori esperti della scena pop globale: Jason Evigan, Mark Schick, Sammy White, Cleo Tighe e perfino Noah Cyrus (la sorella minore di Miley), nomi che hanno firmato hit di Madonna, Maroon 5, Demi Lovato, David Guetta, Dua Lipa, Charli XCX, Harry Styles e molti altri. Damiano nella ricerca di sé abbandona le sonorità rock lasciando spazio a un pop raffinato, emotivo, a tratti cinematografico.

Con il World Tour 2025 ormai alle porte e tutte le date europee – incluse le tre italiane del 7 ottobre a Milano e dell’11 e 12 ottobre a Roma – già sold out, Damiano David è pronto a portare sul palco il suo nuovo io. Ma prima di vederlo dal vivo, ecco cinque curiosità per scoprire cosa si cela dietro la nascita di Funny Little Fears.

Cinque curiosità su Funny Little Fears

Diario emotivo e terapia personale

Damiano ha definito Funny Little Fears come “il diario emotivo dell’ultimo anno”. Non un semplice album, ma un vero e proprio percorso terapeutico personale. Un progetto che lo ha aiutato a superare blocchi emotivi e ansie, mostrando un lato personale e musicale inedito.

Il titolo e il tema centrale

Il nome dell’album Funny Little Fears è nato solo alla fine del processo di scrittura, ma racchiude perfettamente il senso di tutto il lavoro. Quelle “piccole paure divertenti” sono i pensieri che ci tormentano, anche se cerchiamo di ridimensionarli. Il filo conduttore dell’intero disco è duplice e universale: amore e paura, temi che Damiano ha deciso di affrontare apertamente, vincendo il timore di esporsi e la paura del giudizio.

Cambio di stile

L’album segna una svolta pop rispetto al sound più rock e provocatorio dei Måneskin, con sonorità retrò e influenze anni ’70 e ’80. Un’evoluzione musicale che rispecchia anche un cambiamento personale. E non è un caso che tutti i brani siano in inglese: una scelta voluta, per esprimersi con maggiore libertà e aprirsi a un pubblico globale.

Angel è stato il brano più difficile da scrivere

Tra le tracce più intense dell’album c’è Angel. Damiano ha infatti spiegato che la scrittura di questa canzone è stata particolarmente difficile e intensa, perché molto personale e legata a una figura specifica della sua vita. Damiano ha sottolineato come abbia dedicato molta attenzione alla scelta delle parole, cercando di esprimere con precisione e delicatezza le emozioni e i sentimenti più profondi legati a quella relazione o esperienza.

L’ispirazione visiva e musicale dal viaggio a Joshua Tree

Un viaggio nel deserto californiano di Joshua Tree ha avuto un ruolo chiave nell’ispirazione visiva e sonora dell’album. Immerso in quel paesaggio suggestivo e selvaggio, Damiano ha trovato lo spazio e il tempo per riconnettersi con sé stesso e trovando ispirazione per nuove idee musicali. Le atmosfere dell’album riflettono quel mix di solitudine e intimità, una colonna sonora sospesa tra introspezione e nostalgia.

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