Pop

Donna Summer e la storia di “The Wanderer” che spegne 40 candeline

Esce oggi The Wanderer – 40th Anniversary Deluxe Edition, fu l’album della svolta colpevolmente assente tra i più celebrati di Donna Summer

Autore Andrea Angeli Bufalini
  • Il23 Ottobre 2020
Donna Summer e la storia di “The Wanderer” che spegne 40 candeline

Donna Summer

“The wait is over, The Wanderer is here” (l’attesa è terminata: la vagabonda è qui”). È il 20 ottobre 1980 quando sui giornali statunitensi campeggia questo lancio pubblicitario. La vagabonda in questione è nient’altro che Donna Summer.

Colei che appena l’anno precedente aveva sbancato le classifiche planetarie con il fortunatissimo Bad Girls, album-icona di una disco music innervata di soul, funky, rock ed electro, ormai entrata nel DNA della musica pop-ular.

Attesissimo, The Wanderer è il titolo del nuovo lavoro della Summer, il suo primo per la neonata Geffen Records (etichetta che si accaparra, subito dopo Donna, anche John Lennon e Elton John) dopo una stellare discografia per la Casablanca, e ufficialmente il suo ultimo prodotto da Giorgio Moroder e Pete Bellotte.


È il disco della svolta, del cambiamento: la (ex) regina della disco si trasforma in una “vagabonda” del pentagramma esplorando nuovi orizzonti musicali tra introspezione e futurismo.

La title-track, il cui cantato – alternando tonalità profonde e sincopate ad un micidiale falsetto – rincorre una irresistibile pop/new wave elettronica, dilaga nelle charts autunnali di 40 anni fa (Top  3 in USA e nel nostro Paese).

L’accoglienza

Ma nonostante ottenga il disco d’oro negli States, l’album non è tra i più celebrati della Summer.

Le radio pop dell’epoca lo consideravano troppo rock per le loro playlist.

L’airplay rock ortodossa non riconosceva a Donna credibilità, nonostante con la grintosa Cold Love, avesse ottenuto la nomination al Grammy come Miglior Artista Femminile Rock (l’anno prima con Hot Stuff, composta sempre da Bellotte, Harold Faltermeyer e Keith Forsey, fu la prima artista di colore a vincere il Grammy in quella categoria).

Merito dunque dell’etichetta britannica Demon Music Group di aver rimasterizzato in versione deluxe (CD o doppio vinile) per il quarantesimo anniversario i dieci brani di un album che, tra rock’n’roll (Running For Cover), country-gospel (I Believe In Jesus), elettronica (su tutte Grand Illusion, gioiello siderale) e pop-disco (Looking Up, perfetto singolo mancato), risuonano ancora attuali, grazie anche ai remix realizzati per l’occasione da Figo Sound e Le Flex.  

E il viaggio senza meta e tempo di The Wanderer continua.    

Andrea Angeli Bufalini è giornalista, critico musicale e scrittore e da anni funzionario Rai nel settore radiofonico musicale. Ha realizzato assieme a Giovanni Savastano il prezioso volume pieno di illustrazioni: La storia della Disco Music edito da Hoepli.

Share: