Giovanni Brugnoli Revee: «Sono un cantante, non solo un influencer»
Giovanni Brugnoli, in arte Revee, prima di essere una star dei social, è un cantautore e cantante che ha lottato per essere dove è ora
Se all’inizio pensavamo che sul web non vi fosse possibilità di crearsi uno spazio per quanto concerne il mondo della musica, è chiaro che i giovani artisti che ne stanno uscendo nell’ultimo periodo sono la prova che ci sbagliavamo. Giovanni Brugnoli, in arte Revee, è uno di questi. A quasi 24 anni ha ottenuto con costanza e dedizione al suo lavoro, online e offline, l’attenzione che si merita.
Quello che Giovanni Brugnoli ci tiene a sottolineare, però, è che non tutti coloro che hanno un seguito sul web devono per forza essere catalogati come influencer. Lui ne è, difatti, un esempio: oltre 700.000 follower, contando tutti i social, quasi al pari di alcuni vincitori di talent di successo. Revee è quindi entrambe le cose, nonostante nasca come cantante. Oltre a intrattenere il proprio pubblico con cover, inediti e video divertenti, si occupa di informazione per sensibilizzare chi lo segue su tematiche importanti come il razzismo, l’importanza delle vaccinazioni e l’impatto che ha l’uomo sulla sostenibilità del nostro pianeta.
Revee, dopo aver pubblicato il suo ultimo singolo Voglio morire ad agosto 2020, è pronto a iniziare un nuovo percorso discografico.
Contando tutti i social hai circa 700.000 persone che ti seguono. Si può quindi dire che il web è stato il tuo trampolino di lancio?
Sicuramente: mi ha dato la possibilità di raggiungere persone in tutta Italia e in tutto il mondo e mai avrei mai pensato di riuscirci. È una bella soddisfazione personale sapere di avere così tante persone che ti seguono per qualcosa che hai costruito autonomamente coi tuoi brani.
Hai mai pensato di partecipare ad un talent show invece di continuare con il web?
Ho provato tante volte ad entrare in un talent show, sia X Factor che Amici di Maria De Filippi, ma non sono mai stato selezionato. Sono state delle bellissime esperienze, un po’ forse ai tempi mi avevano un po’ demoralizzato, ma ora penso semplicemente che ci siano luoghi, tempi e canali diversi per ogni artista per arrivare dove si vuole arrivare. Il mio per esempio è stato il web.
Parlando invece dei tuoi prossimi singoli, ci puoi anticipare qualcosa?
Ci saranno molti pezzi, alcuni molto divertenti, altri un po’ più introspettivi, che non vedo l’ora di riuscire a finire. Diciamo che ho molte idee e spero piacciano alle persone che mi seguono almeno un decimo di quanto piacciono a me.
Dal Pop americano, alle pop ballad dell’Eurovision, Giovanni Brugnoli Revee è proiettato su un genere musicale molto “classico”
Che tipo di musica ascolti e a quali artisti ti ispiri per scrivere i tuoi brani?
Moltissimo pop americano radiofonico, ovvero i classici tormentoni che si sentono 24 ore su 24 su qualsiasi dispositivo, radio o televisione che sia. La più grande ispirazione la trovo però grazie all’Eurovision Song Contest. È sempre stato un sogno per me vivere quel festival, e quindi non me ne perdo uno. Ci sono tantissimi stimoli, storici, culturali, musicali, che mi fanno trovare l’ispirazione per un intero anno in attesa dell’edizione successiva.
Hai mai provato a partecipare all’Eurovision Song Contest, per rappresentare uno stato che non fosse l’Italia?
Sì, nel 2014 ho partecipato alle selezioni dell’Eurovision Song Contest per la Svizzera, dato che per l’Italia bisogna vincere l’area big di Sanremo, con il primo brano Resurrected. Purtroppo non mi sono classificato al secondo round di selezione, ma è grazie a proprio quell’esperienza se non ho mai mollato.